L'Autore
Susan Glaspell (Davenport, 1 luglio 1876 – Provincetown, 27 luglio 1948) è stata una scrittrice, giornalista e drammaturga statunitense ed è considerata, dai critici letterari, una pioniera femminista e la più importante autrice teatrale statunitense del Novecento.
Susan nacque nello Iowa e crebbe in una famiglia di conservatori di umili origini. Ciò nonostante, l’atmosfera chiusa della sua piccola città natale non condizionò il suo pensiero.Sebbene fosse raro per le ragazze frequentare il college, Susan Glaspell si laureò alla Drake University, mettendosi in evidenza sia per il rendimento scolastico che per le idee innovative e, anche per questo motivo, venne considerata una leader dalle compagne.
Subito dopo la laurea diventò reporter per il “Des Moines News” ed è proprio durante questo periodo che venne a conoscenza dell’omicidio che ispirò l’opera teatrale “Trifles” (“Inezie”, 1916) da cui, successivamente, sarà tratto il racconto “Una giuria di sue pari” (1917).
Susan lavorò per due anni come giornalista prima di lasciare il lavoro, per concentrarsi esclusivamente sulla scrittura di opere narrative e teatrali. I suoi primi tre romanzi “The Glory of the Conquered”, “The Visioning” e “Fidelity” furono molto apprezzati dalla critica.
Durante la sua permanenza nello Iowa, la Glaspell conobbe George Cram Cook, l’uomo che diventò suo marito. Per fuggire dalla mentalità chiusa della piccola città di provincia, tuttavia, furono costretti a trasferirsi a New York.
Ciò che univa i due compagni era soprattutto il desiderio di ribellarsi a un’educazione rigida e retrograda. Divennero membri del Davenport Group, un gruppo di giovani scrittori che, come nel modernismo in Europa, lottava per rompere con le tradizioni ed era sempre alla ricerca di nuovi modi per affrontare i problemi, in un mondo che sembrava non avere senso. Quando i due sposi si stabilirono nel Greenwich Village, divennero la forza creativa del nuovo teatro americano. La Glaspell, inoltre, divenne un membro di “Heterodoxy” – un gruppo femminista ante litteram – il cui scopo era di contestare la mentalità conservatrice sulla sessualità, la politica, la filosofia e la religione.
Nel 1916 la coppia, insieme a un gruppo di amici scrittori, attori e artisti fondò la “Provincetown Players”, considerata la prima, moderna compagnia teatrale americana. Si trattava di un “collettivo creativo”, uno spazio per sperimentare il modernismo, il realismo e la satira lontano dalle correnti predominanti di Broadway.
Fu proprio durante questi anni che la Glaspell, sempre alla ricerca di nuovi talenti, conobbe il drammaturgo Eugene O’Neill.
Le sue opere teatrali divennero molto popolari: la critica le paragonò a Ibsen e le ritennero superiori a quelle dello stesso O’Neill. I suoi racconti venivano pubblicati immediatamente dagli editori e sono tuttora considerati i suoi lavori migliori.
La compagnia dei Provincetown Players si guadagnò fama e successo ma ciò provocò anche numerosi contrasti interni. Per questa ragione la Glaspell e Cook lasciarono la compagnia e nel 1922 si trasferirono in Grecia. Cook, dopo aver finalmente realizzato il sogno di diventare pastore, morì due anni dopo.
Nel 1924 la Glaspell tornò, quindi, in America con i figli e continuò a scrivere. Pubblicò diversi racconti che ricevettero grande considerazione di pubblico e di critica. Il racconto “Brook Evans”, in particolare, rimase a lungo tra i libri più venduti insieme ai romanzi di grandi scrittori del calibro di Hemingway. Furono stampate diverse edizioni anche in Inghilterra e dall’opera fu tratto un film.
Nel 1931, la Glaspell ricevette il premio Pulitzer per “Alison’s House”, un’opera teatrale basata sulla vita di Emily Dickinson.
Durante la Grande depressione, la Glaspell lavorò come direttrice del Midwest Bureau del Federal Theatre Project, ma la sua permanenza non durò molto a causa della pesante censura in costante conflitto con le sue idee. Fu perciò costretta a ritornare a Provincetown, dove continuò a comporre racconti e opere teatrali. Gli anni nel Midwest influenzarono molto il suo lavoro. Le sue ultime opere, infatti, si centrarono sulla quella regione, la vita familiare e le questioni teistiche.
Morì a Provincetown nel 1948 di polmonite virale.