L'Autore
Bianca De Maj è lo pseudonimo usato dalla scrittrice Agnese Miglio, nata a San Bonifacio, in provincia di Verona, il 30 marzo 1879.
Il padre Alfonso, originario di Napoli, era musicista e direttore della banda del XIV Reggimento Fanteria dell’Esercito italiano. La madre, Eulalia Simoni, era figlia di un ricco possidente ed ex Commissario regio distrettuale del Regno Lombardo-Veneto. Dal loro matrimonio nacquero quattro figlie e Bianca fu la secondogenita. Per seguire la carriera del padre, che nel frattempo aveva lasciato la carriera militare, la famiglia fu spesso costretta a cambiare città.
Bianca crebbe in un ambiente colto, ma non vi sono notizie certe riguardo al suo percorso scolastico; sappiamo solo che, nell’atto di matrimonio, si dichiarò diplomata in ragioneria. Da giovanissima, iniziò a lavorare come impiegata nell’ufficio amministrativo di una ditta di Verona.
Nel 1902 esordì sulla rivista “Natura ed Arte” con un lungo articolo intitolato Attraverso Verona, illustrato da fotografie, dedicato alla propria città.
Nel 1911 Bianca De Maj lasciò Verona e si trasferì a Milano, dove risiedevano la sorella Anna Maria, sposata all’editore milanese Emilio Bestetti, ed il cugino Renato Simoni, direttore della rivista mensile “La Lettura”, su cui furono pubblicati alcuni suoi racconti.
Nel 1912 la rivista “Voci amiche. Rivista femminile mensile” pubblicò la poesia Maddalena. Si tratta di un’eccezione nella produzione letteraria di Bianca, dato che successivamente non sono note altre sue pubblicazioni poetiche, salvo alcuni versi o filastrocche popolari presenti nei romanzi, per impreziosirne la narrazione. Seguirono, poi, sempre nello stesso anno, alcune novelle pubblicate sul “Corriere dei Piccoli”.
Nel 1916 uscì il romanzo Piccolo esploratore, va! con l’editore Riccardo Quintieri che diventerà suo marito nel 1918. Il libro, illustrato da Riccardo Salvadori, ebbe un notevole successo e il Ministero della Pubblica Istruzione lo indicò come un’opera “da premio”.
Con Signorine di studio, del 1917, Bianca esordì come autrice rivolta al grande pubblico. A tale opera seguirono Madri nell’ombra nel 1919 e Il mio ladro nel 1920.
Negli anni tra 1921 e il 1925 la scrittrice non pubblicò altri romanzi, probabilmente perché la casa editrice andò incontro ad alcuni dissesti finanziari che comportarono la chiusura dell’attività editoriale. Nel 1926, con atto notarile, Agnese Miglio divenne amministratore della casa editrice del marito, ottenendo il passaporto per rappresentarla all’estero. Nel 1931, tuttavia, Quintieri venne definito “ex editore”, in “Chi è? Dizionario degli italiani d’oggi”, facendo ritenere quindi che l’attività fosse cessata.
Bianca De Maj iniziò a collaborare con i Fratelli Treves, pubblicando, nel 1927, il romanzo La bottega del libraio, considerato un ottimo lavoro dalla critica ma accolto senza grande entusiasmo dal pubblico.
Nel 1928 pubblica Pagare e tacere, ritenuto la sua opera più importante. Il romanzo vinse la prima edizione del premio letterario livornese “Premio dei Trenta”, prestigioso riconoscimento letterario di risonanza internazionale. Il libro fu il primo di una trilogia che proseguì con Il falco sul nido e si concluse, nel 1930, con La casa venduta.
Il marito della scrittrice morì nel 1942 e Bianca gli rese omaggio nell’ultimo suo romanzo dal titolo La sposa felice, pubblicato nel 1951. Bianca, infatti, ricorda che fu proprio lui a pubblicare la sua prima opera di successo e che la spronò a diventare una scrittrice di professione, consentendole di fare della scrittura il proprio mezzo di sussistenza anche dopo la sua morte.
Morì a Milano il 29 settembre 1953 e su di lei, come spesso succede, è caduta una sorta di damnatio memoriae. Per oltre cinquant’anni non si è più parlato di Bianca De Maj, nonostante sia stata apprezzata da pubblico e critica, abbia vinto premi letterari, collaborato con molti giornali e abbia fatto parte della storia della moderna editoria italiana.
Fonti:
Corrado Buscemi, Il caso De Maj: una riscoperta letteraria, Sommacampagna, 2016;
Marta Fiorino, L’opera letteraria di Bianca De Maj, Tesi di Laurea, 2019/2020.