L'Autore
May Sinclair, pseudonimo di Mary Amelia St. Clair (Rock Ferry, 24 agosto 1863 – Aylesbury, 14 novembre 1946), è stata una scrittrice, critica letteraria e attivista inglese.
Autrice, nel 1897, di un romanzo introspettivo, “Audrey Craven”, è considerata una pioniera di quella particolare tecnica narrativa – destinata a vasta fortuna – da lei stessa definita “flusso di coscienza” (stream of consciousness), consistente nella libera rappresentazione dei pensieri, così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi.
A questa tecnica ricorse anche nei romanzi successivi, i più notevoli dei quali sono: “The Divine Fire” (Il sacro fuoco, 1904), penetrante quadro della vita di un giovane poeta in una pensione londinese, che incontrò vasto successo soprattutto negli Stati Uniti, e “Mary Olivier” (1919), storia intima di un complicato rapporto tra madre e figlia.
Consapevole dei problemi sociali del suo tempo, fu un’attiva sostenitrice del movimento per il suffragio femminile e portavoce della Woman Writers’ Suffrage League.
Fu tra le prime a far conoscere in Inghilterra l’opera di Sigmund Freud e fondò la prima clinica inglese – la Medico-Psychological Clinic – che adottò la psicoanalisi come metodo di cura. Il 1913, infatti, rappresentò un anno importante per la diffusione del pensiero dello studioso austriaco in Gran Bretagna, poiché venne pubblicata in inglese l’“Interpretazione dei sogni”.
Appassionata studiosa anche di Jung e Bergson, May Sinclair riversò nella sua opera letteraria e nei suoi personaggi l’influenza del pensiero filosofico e psicoanalitico di questi studiosi. L’autrice considerava il Sé come una struttura duplice che si sviluppa sia attraverso principi universali (come la libido), che accomunano tutti gli esseri umani; sia attraverso modelli individuali, unici, che non possono essere generalizzati. In base a questa dualità, modellò l’identità dei suoi personaggi.
Alcuni temi ricorrenti nascono da un’attenta lettura dei Casi clinici. Questi ultimi costituivano parte integrante dei primi studi psicoanalitici in Inghilterra e gli interrogativi che scaturivano dai casi irrisolti spinsero May Sinclair a dare voce a questioni femminili che non erano ancora state studiate e affrontate ai suoi tempi, come quello dell’ambivalenza sul tema dell’allattamento, il complesso di Elettra, la sublimazione, l’attaccamento morboso.
In questo ambito, scrisse alcuni racconti soprannaturali (“The Flaw in the Crystal”, L’incrinatura nel cristallo, 1912; “Uncunny Stories”, Storie incredibili, 1923), con cui dette inizio e sviluppò un percorso narrativo di introspezione con risvolti analitici.
Si dedicò anche alla poesia e a saggi critici e filosofici, tra cui uno studio sulle sorelle Brontë (“The Three Brontës”, 1912) e “The New Idealism” (Il nuovo idealismo, 1927).
Cessò di scrivere alla fine degli anni Venti, dopo che le venne diagnosticato il morbo di Parkinson.