L'Autore
Honoré de Balzac (Tours 1799 – Parigi 1850) è stato un importante romanziere francese. Narratore estremamente prolifico e dai toni improntati a un acceso realismo, nella sua opera ha cercato di rappresentare i molteplici aspetti della società francese della prima metà dell’Ottocento. La sua costellazione narrativa venne da lui stesso raccolta ne La Comédie humaine, pubblicata in 16 volumi, in cui si collegano avvenimenti e personaggi dei suoi romanzi, in uno sviluppo ciclico di antefatti e di azioni in ambienti diversi, per arrivare a una rappresentazione completa della società del tempo.
Nel 1841 la raccolta delle sue opere prese il titolo La Comédie humaine. Dal proposito iniziale di dar fondo descrittivamente alla Francia di tutti i tempi, Balzac limitò il suo piano narrativo alla storia, agli usi, ai costumi della Francia del primo Impero, della Restaurazione, della Monarchia di luglio. Dotato di una facoltà d’osservazione potentemente intuitiva, s’accinse così alla descrizione a grande respiro particolarmente delle classi borghesi e popolari, parigine e provinciali scolpendone i caratteri, l’intrigo, l’egoismo, il servilismo, l’invidia, l’avidità.
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Fëdor Michajlovič Dostoevskij (Mosca, 11 novembre 1821 – Pietroburgo 1881) è stato un famoso scrittore russo.
Gli anni ’60 dell’800 sono quelli dei suoi romanzi più famosi, complessi affreschi in cui Dostoevskij riporta la sua esperienza personale e le sofferte riflessioni sull’animo umano maturate durante l’esilio. Tra gli altri, oltre a Delitto e castigo, vengono dati alle stampe nel 1869 L’idiota, con un protagonista che soffre di epilessia come il suo autore, e nel 1871 I demoni, con al centro la vicenda politica di una cellula anarchica. Del 1864 è Memorie dal sottosuolo, che occupa un posto centrale all’interno dell’intera produzione dello scrittore.
Cronologicamente precedono i grandi romanzi e concludono la fase di opere preparatorie e introduttive ad essi; ideologicamente rappresentano la prima incursione nel campo della filosofia e l’elaborazione chiara e consapevole del tema dell’uomo del sottosuolo, ripreso e presente in tutte le opere successive.
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Ivan Gončarov (Simbirsk, 18 giugno 1812 – San Pietroburgo, 27 settembre 1891) è stato uno scrittore russo.
Traduttore degli scrittori tedeschi Johann Wolfgang von Goethe e Friedrich Schiller,
la sua fama è principalmente legata ad Oblomov, romanzo del 1859. Per il personaggio, che interpreta un aspetto dello spirito russo esprimendo fatalismo, primato della contemplazione e delicata ma arrendevole bontà, è coniato il termine “oblomovismo”, che è passato nella cultura occidentale a indicare un temperamento incline alla passività e alla rassegnazione di fronte all’aggressività e all’inesplicabilità del reale.
Il fascino di Oblomov sta nella sua valenza simbolica più che nella sua dimensione realistica, e questo spiega la fortuna del libro, che pure, nonostante il miracoloso equilibrio della scrittura, non ebbe grande influenza diretta sui contemporanei russi. Questo importante lavoro letterario si può accostare a Aleksandr Sergeevič Puškin per la purezza e la perfezione della forma, mentre evidenzia legami con Nikolaj Gogol’ per il realismo, per l’umorismo e per lo studio del particolare.
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Henry-René-Albert-Guy de Maupassant (Tourville-sur-Arques, 5 agosto 1850 – Parigi, 6 luglio 1893), è stato uno scrittore francese.
Ricordato come uno dei fondatori del racconto moderno, Maupassant è stato influenzato da Zola e Flaubert, nonché dalla filosofia di Schopenhauer. I suoi racconti come i suoi romanzi presentano un’ampia denuncia della società borghese, della sua stupidità, della sua cupidigia e della sua crudeltà. Gli uomini sono spesso descritti come vere e proprie bestie e l’amore si riduce per loro ad una funzione puramente fisica. Questo forte pessimismo pervade tutta l’opera di Maupassant.
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Charles-Louis Philippe (Cérilly 4 August 1874 – Parigi, 21 dicembre 1909) è stato uno scrittore francese.
La sua opera narrativa risente della personale esperienza di dolore e di povertà oltre che dell’influsso letterario di Nietzsche, Dostoevskij, Claudel. I suoi romanzi, tra cui Bubu de Montparnasse (1901), descrivono gli ambienti poveri della sua terra natale o gli strati più equivoci della popolazione parigina. Ma accanto a questa vena coesiste nell’autore quella del ricordo autobiografico, della riflessione sui problemi morali che si rivelano in La mère et l’enfant (1900), espressione felice di compenetrazione tra realtà e sogno.
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Stendhal (Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842), pseudonimo di Henri Beyle, è stato un importante romanziere francese. L’acuta analisi dell’amore, il culto dell’energia vitale, la capacità di delineare ampi affreschi sociali hanno fatto di Stendhal un narratore molto vicino alla nostra sensibilità contemporanea.
È soprattutto con Il rosso e il nero romanzo che narra la lotta di un giovane spiantato e ambizioso, Julien Sorel, contro la società ostile (la Francia della restaurazione) che inaugura la stagione del grande romanzo realistico.
L’altro suo grandissimo capolavoro è rappresentato da La certosa di Parma, un vasto affresco in cui vi si narra ancora la sconfitta delle aspirazioni individuali per opera di una società che qui rappresenta, sotto le apparenze di una corte italiana dell’età della restaurazione, la tipica struttura del dispotismo moderno.
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Émile Zola (Parigi 1840 – ivi 1902) è stato un importante scrittore francese.
Teorico del naturalismo, ne offrì un modello esemplare nella sua opera narrativa: da Teresa Raquin (1868) al ciclo Les Rougon-Macquart, histoire naturelle et sociale d’une famille sous le Second Empire (1871-93), che comprende L’assommoir (1877) e Germinal (1885), i romanzi di Zola costituiscono un immenso affresco della società del tempo, osservata con rigore scientifico e con una scrupolosa ricognizione storica, sociologica, linguistica.
Zola, nelle sue opere, accentuò sempre di più la minuziosa osservazione della vita del suo tempo, senza rifuggire da immagini anche brutali e da particolari audaci, scegliendo per ciascun romanzo un ambiente ben preciso che egli puntualizzava con una documentazione capillare e diretta.