Uguccione

 

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Rimatore lombardo (fine sec. XII-inizio sec. XIII). Figura bene individuata sul piano letterario, non lo è altrettanto sul piano biografico. Appartenne forse alla cospicua famiglia cremonese dei “da Lodi”. È autore di un Libro, in lingua veneta e in lasse monorime di alessandrini e decasillabi epici, contenuto nel codice Hamilton 390 di Berlino insieme con l'Istoria, dovuta a un tardo imitatore (lo “Pseudo-Uguccione”), di tono erudito e moralistico. La materia del Libro è edificante e religiosa; tema centrale è il peccato, specie le ambizioni e i piaceri terreni, descritti con efficace realismo; in contrasto con essi è evocata frequentemente l'immagine della Morte, secondo gli esempi della più recente letteratura escatologica. L'insistenza sulla polemica antiecclesiastica ha fatto pensare a un'eresia patarinica di Uguccione da Lodi, della quale, tuttavia, non esistono prove.

 

Wikipedia

Uguccione da Lodi o Uguçon da Laodho (Lodi?, 119... – dopo il 1250) è stato un poeta italiano.

Nonostante il nome con cui è conosciuto, non è certo che fosse nativo di Lodi: sembra probabile che discendesse da una famiglia nobile di Cremona. Fra le sue opere si ricordano il Libro di Uguçon da Laodho, unica di sicura attribuzione, e inoltre il Liber Antichristi e la Contemplazione della morte.

Bibliografia

Ezio Levi, Uguccione da Lodi e i primordi della poesia italiana, Firenze, L. Battistelli, 1921