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«Considero il mondo per quello che è, Graziano: un
palcoscenico sul quale ciascuno recita la propria parte.»
(Antonio a Graziano, Atto I Scena I)
Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice) è un'opera
teatrale di William Shakespeare, scritta probabilmente tra il 1596
e il 1597.
La trama dell'opera riprende abbondantemente quella di una novella
trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, detta Il Giannetto, prima
novella della giornata quarta della raccolta di cinquanta detta Il
Pecorone, che Shakespeare ebbe modo di conoscere nella traduzione
di William Painter. In particolare del Giannetto vengono
conservati, pressoché intatti, i personaggi corrispondenti
a Bassanio, Shylock e
Porzia, oltre che la vicenda della penale di una libbra di carne.
Trama
Sir Herbert Beerbohm Tree nei panni di Shylock, ritratto nel 1914
da Charles Buchel.
Venezia, XVI secolo. Bassanio, giovane gentiluomo veneziano,
vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera di Belmonte. Per
corteggiare degnamente Porzia, chiede al suo carissimo amico
Antonio 3.000 ducati in prestito. Antonio, pur essendo
affezionatissimo a Bassanio, non può prestargli il denaro,
poiché ha interamente investito nei traffici marittimi.
Tuttavia garantirà per lui presso Shylock, ricco usuraio
ebreo. Shylock è disprezzato dai cristiani e a sua volta li
disprezza. Soprattutto non sopporta Antonio, il mercante di
Venezia, che presta denaro gratuitamente, facendo abbassare il
tasso d'interesse nella città, e che lo umilia
pubblicamente con pesanti insulti.
Nonostante ciò, Shylock accorda il prestito a Bassanio, con
Antonio come garante. L'ebreo però, in caso di mancato
pagamento, vuole una libbra della carne di Antonio. Bassanio cerca
di far desistere Antonio dal fargli da garante, ma lui è
sicuro di poter saldare il debito, dato che tre navi sono in
viaggio per riportare a Venezia ricchezze tre volte più
grandi. Il tempo concesso per il saldo del prestito è di
tre mesi, mentre le navi arriveranno tra due. Bassanio si reca a
Belmonte; i pretendenti di Porzia però, secondo la
volontà del suo defunto padre, per ottenere la sua mano
devono scegliere, fra tre scrigni contrassegnati da un
indovinello, quello giusto. Bassanio, scegliendo il più
modesto, ci riesce e sposa Porzia, già precedentemente
innamorata di lui. Invece l'amico di Bassanio, Graziano, sposa la
serva di Porzia, Nerissa.
Intanto la sfortuna si accanisce su Shylock: sua figlia Jessica
infatti, aiutata da Lancilotto, fugge di casa sposando un
cristiano di nome Lorenzo, amico di Antonio e Bassanio. La ragazza
è fuggita portando con sé 2000 ducati e soprattutto
lo scrigno contenente l’anello donato a Shylock dalla defunta
moglie. L'unica consolazione di Shylock deriva dalla pari sfortuna
di Antonio: infatti le sue tre navi sono disperse in mare
cosicché non potrà saldare il debito. Nel frattempo
Porzia e Nerissa donano ai rispettivi mariti un anello, segno del
loro amore, facendo promettere loro di non separarsene mai
finché l'amore li legherà alle loro consorti.
Shylock porta Antonio di fronte al Doge e alla corte e chiede di
far valere i suoi diritti. Nonostante la crudeltà della
proposta, il Doge non può rifiutare di applicare la legge
perché il caso creerebbe un precedente dannoso per lo
stato. Bassanio e Graziano partono immediatamente in aiuto di
Antonio. Porzia, all'insaputa di tutti, si traveste da avvocato
per salvare Antonio. Nerissa la segue vestendosi da scrivano ed a
custodia della casa vengono lasciati Lorenzo e Jessica.
Una volta giunta in tribunale, Porzia, sotto le spoglie
dell'avvocato Baldassarre consulente del Doge, invita Shylock ad
accettare 6000 ducati offerti a lui da Bassanio, ormai ricco per
avere sposato Porzia, al fine di estinguere il debito dell'amico
ed essere misericordioso. L'odio dell'usuraio per i cristiani,
fomentato dall'abbandono della figlia, gli impedisce di desistere.
Shylock, anzi, chiede a gran voce che gli sia pagato il debito con
la libbra di carne di Antonio, come da accordo. Baldassarre finge
di essere d’accordo con lui su tale diritto, citando l’Editto
degli Stranieri, ma gli comunica che, dato che il contratto parla
solo di carne, se avesse versato anche una sola goccia di sangue i
suoi beni sarebbero stati divisi tra Antonio e lo stato e lui
condannato a morte. Il Doge gli concede in grazia la vita ed
Antonio rinuncia alla sua parte purché venga ceduta alla
morte alla figlia Jessica e Shylock si converta al cristianesimo,
pena assai più grave per l'usuraio. In queste condizioni
Shylock, sconfitto, rinuncia ai suoi propositi.
Bassanio si complimenta con Baldassarre per aver salvato il suo
amico e gli chiede un modo per ringraziarlo. L'avvocato gli chiede
solo il suo anello. Bassanio esita, a causa del valore affettivo
dell'anello, ma spinto dall'onore e dalla gratitudine finisce per
cederlo. Lo stesso è obbligato a fare Graziano per lo
scrivano.
Quando tutti i cristiani giungono a Belmonte, Porzia e Nerissa
chiedono ai mariti gli anelli, ma entrambi spiegano l'accaduto.
Quindi le due donne fanno credere di aver trascorso una notte con
i nuovi possessori dell’anello per riaverli, prima di rivelar loro
che l’avvocato e il suo assistente erano in realtà esse
stesse. Antonio fa di nuovo da garante per Bassanio che giura di
non separarsi mai più dall’anello. Nel frattempo si viene a
sapere che le tre navi di Antonio sono tornate sane e salve in
porto.