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Arrigo Serpieri (Bologna, 15 giugno 1877 – Firenze, 29 gennaio 1960)
è stato un economista, politico e agronomo italiano. Esperto
di economia agraria, è stato sottosegretario del ministero
dell'Agricoltura durante il ventennio fascista.
È stato, inoltre, Presidente dell'Accademia dei Georgofili,
Senatore dal 1939, Rettore dell'Università di Firenze dal
1937 al 1942.
Gli inizi
Nato a Bologna il 15 giugno 1877, condusse studi classici e
frequentò la Scuola Superiore di Agricoltura di Milano dove
si laureò nel 1900 con una tesi sulla mezzadria. Sin dalla
gioventù frequentò l'azienda dello zio a S. Giorgio di
Piano, che era ritenuta all'avanguardia per l'epoca. Inizialmente
entrò nel corpo docente della scuola milanese come docente di
estimo, ma presto, nel 1906 si trasferì a Perugia dopo aver
vinto tramite concorso una cattedra presso la Scuola Superiore di
Agricoltura di Perugia.
Insegnò qui solo un anno, tornando a Milano l'anno seguente
quando ottenne la cattedra titolare nella sua scuola d'origine. Nel
1911 sotto il Ministro dell'Agricoltura Raineri cominciò la
sua collaborazione con le istituzioni, scrivendo la Legge Forestale
e dirigendo, l'anno successivo sotto in ministero di Nitti, il
neonato Istituto Nazionale Forestale di Firenze. Lì riprese
ad insegnare economia ed estimo. L'IFF era l'unico centro di ricerca
postuniversitario in ambito forestale; sotto la guida di Serpieri
produsse testi fondamentali del settore.
Serpieri spinse a separare lo studio dei problemi di forestazione
con lo studio dei problemi delle aree montane. In seguito l'IFF
divenne Istituto Superiore Agrario e Forestale, e poi Facoltà
Agraria e Forestale. Nella Prima guerra mondiale servì sotto
il Genio militare, come sottotenente, ma venne presto assegnato alla
gestione dei servizi forestali e all'approvvigionamento, dove
ottenne il titolo di capitano.
Il periodo fascista
Dal 1919 al 1935 gli fu attribuita la Presidenza del Segretariato
per la Montagna. Negli stessi anni divenne, a partire dal 1923
Sottosegretario di Stato per l'Agricoltura, dove rimase per circa un
anno. Di idee liberiste, sosteneva posizioni lontane da quelle dei
vertici fascisti, allora impegnati nella Battaglia del grano, al
fine di aumentare la produzione frumentaria. Serpieri avrebbe
preferito una posizione liberista, dove le aziende stesse avrebbero
dovuto scegliere la produzione granaria in virtù di un
maggiore guadagno e non per un ordine dall'alto come desiderato da
Benito Mussolini.
Politicamente, seppur appartenente al Partito Nazionale Fascista, si
trovava vicino alle posizioni socialiste di Filippo Turati. Era un
sostenitore della piccola proprietà agraria, della
competitività, e riteneva che il futuro non sarebbe stato nel
latifondo ma nelle imprese indipendenti: Mussolini ignorò le
obiezioni di Serpieri e procedette con i metodi da lui ritenuti
migliori, causando, specie nel sud, un'esplosione del fenomeno del
latifondismo e della mezzadria, contro i desideri di Serpieri.
Serpieri ebbe il grande merito di iniziare il processo di
distinzione tra l'economia aziendale e la tecnica agraria, sino ad
ora trattati parallelamente nei testi di agricoltura in modo
approssimativo. Fu a tutti gli effetti il fondatore dell' economia
agraria, e fu uno dei principali fautori delle opere di bonifica
compiute durante il ventennio. Fu considerato il padre del concetto
di bonifica integrale e presiedette la commissione organizzatrice
della 1ª Mostra nazionale delle Bonifiche che il regime
organizzò in celebrazione del decennale della Marcia su Roma.
Tra i lavori in cui si evince l'orma di Serpieri vi è la
Legge Luzzatti del 2 giugno 1910, che favorì la selvicoltura
svincolandola dal mero intervento di riassesto idrogeologico. Il suo
apporto alla legge 337 del 30 dicembre 1923, rettificò
ulteriormente la Legge Forestale, e rimase attuale fino alla
revisione attuata nel 1952 ad opera di Amintore Fanfani che
trasferì la competenza del patrimonio forestale dallo Stato
alle regioni.
Serpieri si operò per spingere lo Stato ad intervenire nel
finanziamento del credito agrario, in modo da favorire gli
investimenti e la contrazione di mutui per lo sviluppo delle
imprese. Tentò di combattere il latifondo con il decreto 753
del 18 maggio 1924, minacciando l'esproprio ai latifondisti che non
avessero trasformato le loro fattorie in moderne aziende.
Riformò l'organizzazione degli Istituti Agrari, trasferendone
le competenze al ministero dell'Economia (prima erano divisi tra
Economia, Istruzione e Agricoltura) e creando anche gli Istituti
Tecnici agrari per la formazione di personale con qualifiche
intermedie.
Dal 1929 al 1935 fu Sottosegretario nel Ministero dell'Agricoltura,
dove varò il Testo Unico sulla bonifica integrale (Legge n.
215 del 13 febbraio 1933), dove definì il tipo di intervento
statale nelle opere di bonifica e dove spinse in favore degli
interventi necessari sulle aree montane; stabilì inoltre
diverse forme di finanziamento, tra cui anche alcune a fondo
perduto, e definì un piano integrato di costruzione di opere
edili e di servizi necessari allo sviluppo del paese. La legge
andava a colpire gli interessi di numerosi ricchi proprietari
terrieri, influenti in politica, che portarono all'emarginazione di
Serpieri all'interno delle gerarchie del governo.
Serpieri può essere definito uno dei padri della bonifica del
Tavoliere delle Puglie e dell'Agro pontino. Nel 1939 fu nominato
Senatore del Regno nella XXX Legislatura. Dopo la guerra ebbe un
ruolo politico secondario, con cui combatté aspramente le
politiche agricole del Mercato Europeo Comune (MEC). Continuò
i suoi studi e l'insegnamento a partire dal 1947. Morì a
Firenze, città che amava, il 30 gennaio 1960.
Opere
Studio sul vigneto specializzato nel basso
Bolognese; 1901.
Il contratto agrario e le condizioni dei
contadini nell'alto Milanese; 1910.
Le proposte di modificazione alla legge
forestale; 1911.
La guerra e la crisi del legname in Italia; con
G. Segale; 1916.
Il legno greggio; con G. Segale; 1917.
Programma di indagine economico-agraria; con V.
Peglion; 1918.
Il metodo di stima dei beni fondiari; 1917
Per l'approvvigionamento del legname nel
dopoguerra; 1919.
Le montagne, i boschi, i pascoli; 1920.
Studi sui contratti agrari; 1920.
Le agitazioni dei contadini nell'Italia
settentrionale e centrale e la riforma dei patti agrari; 1920.
Per un'organica illustrazione della montagna
italiana - Esperimenti di statistica forestale; 1921.
La politica agraria del governo nazionale; 1924.
La politica agraria in Italia ed i recenti
provvedimenti legislativi; 1925.
Guida a ricerche di economia agraria; 1929.
Problemi della terra nell'economia corporativa;
1929.
La bonifica integrale; 1930.
La guerra e le classi rurali italiane; 1930.
Fra politica ed economia rurale; 1934.
La bonifica delle terre; 1937.
La riforma agraria in Italia; 1946.
La legislazione sulla bonifica; 1948.
Le cooperative agricole per la conduzione dei
terreni in Italia; con U. Sorbi, 1955.
Istituzioni di Economia agraria 1956.