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    Saint-Simon, Claude-Henri de Rouvroy conte di. 
    
    Pensatore politico (Parigi 1760 - ivi 1825). Di famiglia nobile,
    nipote di Louis (v.), iniziò presto una vita avventurosa,
    combattendo per la libertà delle Americhe; privato di ogni
    avere dalla Rivoluzione, ricostituì una fortuna che
    consumò dedicandosi (a Parigi, in Germania, in Gran Bretagna)
    a ricerche economico-politiche; visse in povertà gli ultimi
    anni della sua vita. Opere principali: Lettre d'un habitant de
    Genève à ses contemporains (1802); Introduction aux
    travaux scientifiques du XIXe siècle (2 voll., 1808); Lettres
    au bureau des longitudes (1808); Nouvelle Encyclopédie
    (1810); Mémoire sur l'Encyclopédie (1810);
    Mémoire sur la science de l'homme (1811);
    Réorganisation de la société européenne
    (1814); L'organisateur (1819-20); Du système industriel (3
    voll., 1821-22); Catéchisme des industriels (1823); Nouveau
    christianisme (1825); Opinions littéraires, philosophiques et
    industrielles (1825). S.-S., considerato l'iniziatore del socialismo
    moderno, si avvicina al socialismo utopistico francese (F.-M.-Ch.
    Fourier, P.-J. Proudhon), il cui punto di partenza non è
    tanto il problema economico (come in K. Marx), quanto quello morale
    e politico. La sua concezione della storia e della società
    è orientata piuttosto in senso antindividualistico,
    preoccupandosi più della saggezza del governo e
    dell'organicità della struttura sociale che della
    libertà dell'individuo. La riforma sociale, d'altronde,
    è da lui considerata come l'instaurazione del vero e miglior
    cristianesimo: in questo senso, la scuola di S.-S. assunse caratteri
    simili a quelli d'una chiesa.