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di Guido Calogero
Termine filosofico di senso piuttosto lato, designante in generale
le concezioni a cui s'imputa un'esclusiva o eccessiva valutazione
del momento psicologico nella costruzione del sistema scientifico. A
seconda del diverso significato della psicologicità, che
può esservi presupposto, l'accusa di psicologismo ha quindi
due valori principali, uno più vasto e l'altro più
ristretto.
Secondo il primo significato "psicologistica" è in genere
ogni concezione che consideri ogni oggettività come fondata
nell'esperienza soggettiva, e sottoposta in ultima analisi alle
leggi di questa: psicologismo non è quindi, in questo senso,
che sinonimo di soggettivismo o d' idealismo (e così, per
es., il Gioberti chiama psicologismo il sistema del Rosmini, in
quanto muove dalla soggettività pensante per l'affermazione
dell'essere, e gli contrappone il suo ontologismo).
Nel senso più ristretto, psicologistica è detta la
filosofia che trasferisce nella considerazione propriamente
speculativa e trascendentale dello spirito il metodo della
psicologia empirica, e fa quindi smarrire alle leggi spirituali il
loro carattere di aprioristica assolutezza. S'intende quindi come
essenzialmente antipsicologistico sia, in questo senso, quello
stesso idealismo che, nel precedente senso del termine, appare
psicologistico.