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      Scrittore e uomo politico (Moliterno, Potenza, 1815 - Parigi 1890).
      Di orientamento radicale, partecipò ai moti napoletani del
      1848 e, proclamata la Costituzione, animò il dibattito
      politico dalle colonne del «Mondo vecchio e mondo
      nuovo», di cui assunse la direzione. Dopo la restaurazione fu
      costretto all’esilio, visse a Genova (dove nel 1850 pubblicò
      La rivoluzione di Napoli del 1848), a Parigi, che dovette lasciare
      per aver combattuto sulle barricate durante il colpo di Stato
      bonapartista del dicembre, e a Londra dove fu vicino agli ambienti
      mazziniani. Ritornato in Italia nel 1860, fu deputato dal 1861 al
      1865 e dal 1874 al 1882. Abile polemista, dalla permanenza alla
      Camera trasse ispirazione per le sue corrispondenze caustiche,
      maliziose e, a volte, ingenerose, per il giornale parigino «La
      Presse», raccolte nel 1862 nel volume I moribondi del palazzo
      Carignano. Scrisse numerosi saggi storici: Pio IX (1866), Il
      Concilio (1869), Storia d’Italia dal 1866 al 1880 (1881).