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Famiglia d'industriali piemontesi che ha avuto molta parte nella creazione e nello sviluppo dell'industria navale e metallurgica italiana.
Ferdinando Maria (1847-1908), il fondatore della potenza
finanziaria della casa, fu garibaldino nella campagna del 1866 e
gravemente ferito e decorato a Ponte di Cimego, amico e seguace di
F. Crispi, studioso di problemi economici, e, tra i primi in
Italia, ansioso di cercare all'attività degl'Italiani ampio
sfogo oltre confine. Dopo lunghi viaggi, specialmente nell'America
meridionale, entrò quale socio nella vecchia Società
Ansaldo (v.), che poi rilevò per intero, trasformandone e
ingrandendone le officine, aprendo per la prima volta i mercati
stranieri all'industria navale e meccanica italiana. Per opera sua
i cantieri genovesi poterono fornire navi alla Spagna e
all'Argentina, al Giappone e alla Turchia. Il P. aveva iniziato
anche una felice opera di penetrazione pacifica nell'Impero
ottomano; ma tale opera, che stava per essere coronata con la
concessione della costruzione dei porti di Tripoli e Bengasi,
appoggiata all'inizio delle trattative dal ministero Fortis, fu
troncata dalla morte del P.; poco dopo, la rivoluzione
giovane-turca sostituì completamente l'influenza economica
tedesca all'italiana.
Intanto la complessa eredità del P. veniva raccolta dai
due suoi figli, Pio (nato a Castellazzo Bormida il 21 ottobre
1876) e Mario Ferdinando (nato ad Alessandria il 1° gennaio
1878). Essi volsero tutte le loro cure allo sviluppo dell'Ansaldo,
secondo il principio della "concentrazione verticale", mirante a
produrre materie prime e semilavorate al minimo costo. I
varî stabilimenti Ansaldo furono messi allora in grado di
fornire grandi quantitativi di cannoni e corazze, navi e
aeroplani, automobili e turbine, e si distinsero particolarmente
durante la guerra 1915-18, occupando nell'intero gruppo
industriale con essi collegato 110.000 operai. Dopo Caporetto
l'azienda poté rifomire rapidissimamente di artiglierie
l'esercito italiano. Le acciaierie di Cornigliano e di Aosta, le
miniere di ferro di Cogne e quelle di carbone di La Thuile, le
derivazioni idroelettriche di Val d'Aosta furono anch'esse una
creazione dei fratelli Perrone e, insieme alla flotta mercantile
composta di circa 40 navi e ai 40 altri stabilimenti, costituivano
quel sistema verticale di produzione dell'Ansaldo che andava dal
minerale al prodotto finito e ai trasporti marittimi.