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Uomo politico tedesco (Werl, Westfalia, 1879 - Obersasbach, Baden,
1969). Dirigente del Centro cattolico e uomo di fiducia di P.L.
Hindenburg, fu cancelliere del Reich nel 1932, quindi
vicecancelliere nel gabinetto di A. Hitler (1933), che però
nel 1934 lo esautorò. Fu dunque ambasciatore in Austria
(1934-39, dove favorì l'Anschluss) e in Turchia (1939-44).
VITA E ATTIVITÀ
Nacque da famiglia cattolica della Westfalia. Ufficiale di
cavalleria, allo scoppio della prima guerra mondiale fu addetto
militare a Washington (1914-15), donde fu richiamato perché
implicato in atti di spionaggio. Congedatosi dall'esercito nel 1918,
al termine del conflitto entrò nel partito del Centro
cattolico, che rappresentò alla Dieta prussiana (1921-32);
divenuto uomo di fiducia di Hindenburg, fu posto a capo di un
gabinetto di concentrazione nazionale nel giugno 1932; privo di
maggioranza parlamentare, difensore degli interessi dei grandi
gruppi industriali (le riduzioni dei salari, da lui autorizzate, gli
procurarono l'avversione delle masse popolari), P. sciolse
arbitrariamente il partito socialdemocratico prussiano (20 luglio).
Quando il 12 settembre il Reichstag gli votò la sfiducia (per
iniziativa comunista, ma con l'appoggio anche dei
nazionalsocialisti, aspiranti alla conquista diretta del potere), P.
ottenne da Hindenburg lo scioglimento del parlamento; ma l'esito
poco favorevole delle nuove elezioni lo persuase nel novembre a
rassegnare le dimissioni.
Nel gabinetto costituito da Hitler nel gennaio 1933, P. assunse, con
l'appoggio di Hindenburg e nella speranza di poter esercitare un
controllo sui nazisti, la carica di vicecancelliere. Come tale fu
sovente in dissidio con la politica anticattolica del partito
nazista (era stato lui, nel luglio 1933, a portare a conclusione le
trattative per il concordato fra il Reich e la Santa Sede).
In seguito, quale rappresentante diplomatico a Vienna (dal giugno
1934), ebbe parte determinante negli avvenimenti politici che,
attraverso le dimissioni di K. Schuschnigg e l'elezione a
cancelliere di A. Seyss-Inquart, portarono all'assorbimento
dell'Austria nella Germania nazista (marzo 1938).
Dall'aprile 1939 all'agosto 1944 fu ambasciatore ad Ankara, dove
riuscì a convincere il governo turco a un patto di non
aggressione con il Reich tedesco (giugno 1941).
Processato dal tribunale internazionale di Norimberga (1946), fu
assolto, ma fu poi condannato da un tribunale tedesco a otto anni di
detenzione in un campo di lavoro, condonatigli nel 1949. Ha
pubblicato le sue memorie (Der Wahrheit eine Gasse, 1952).