www.treccani.it
Bibliotecario e patriota (Brescello 1797 - Londra 1879). Affiliato
alla carboneria, fu esule a Lugano e Londra, dove fu assistente e
direttore della biblioteca del British Museum. Negli stessi anni
perorò la causa dell'unità d'Italia presso il governo
britannico. Senatore del Regno d'Italia, ebbe poi (1869) il titolo
di Sir.
Vita e opere.
Laureatosi in giurisprudenza a Parma (1818), per poco tempo
esercitò l'avvocatura nel suo paese nativo poiché,
affiliato alla carboneria, nel 1821 fu costretto a esulare e
stampò a Lugano (con la falsa indicazione di Madrid) la
severa requisitoria Dei processi e delle sentenze degli imputati di
lesa maestà e di aderenza alle sette proscritte negli stati
di Modena (1823). Trasferitosi in Inghilterra, dove ebbe buona
accoglienza da parte degli esuli piemontesi e lombardi del 1821, ma
specialmente da U. Foscolo, che più tardi lo invitò a
collaborare ai suoi studi danteschi e dove lo raggiunse la notizia
della propria condanna a morte in contumacia. Consigliato da W.
Roscoe, lo storico di Lorenzo il Magnifico, proseguì poco
dopo per Liverpool dove attese all'insegnamento privato, dando
inoltre (1825) conferenze sulla letteratura italiana e pubblicando
articoli su periodici inglesi. Nel 1828 tornò a Londra, dove
insegnò lingua e letteratura italiana all'University College
di Londra; operò per l'Italia, anche facendone conoscere la
letteratura con edizioni dell'Orlando Furioso, dell'Orlando
innamorato, dei Sonetti e canzoni di Boiardo (Londra 1835; edizione
questa rarissima), e pubblicando Le prime vittime di Francesco IV
Duca di Modena (opera ristampata da Carducci nel 1897). Nel 1831,
nominato assistente nella biblioteca del British Museum,
iniziò la fortunata carriera che lo portò nel 1856,
lui straniero, alla direzione di quel grande istituto cui diede
organizzazione esemplare, creando anche, su suo disegno del 1852, la
nuova grande sala di lettura di forma circolare, capace di
accogliere centinaia di lettori, inaugurata nel 1857;
abbandonò il servizio nel 1866. In corrispondenza con Cavour,
d'Azeglio, Mazzini, Garibaldi e altri illustri patrioti italiani, si
adoperò a rendere il governo inglese favorevole alle
aspirazioni italiane. Senatore del Regno d'Italia dal 5 maggio 1868,
ebbe nel 1869 in Inghilterra il titolo di Sir.