Henry John Temple

 

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Henry John Temple, terzo visconte Palmerston (Westminster, 29 ottobre 1784 – 18 ottobre 1865), è stato un politico inglese.

Lord Palmerston viene soprattutto ricordato per la direzione della politica estera del Regno Unito in un periodo in cui la Gran Bretagna si trovava al massimo della sua potenza, in qualità di Segretario di Stato per gli Affari Esteri prima e di Primo Ministro poi. Molte delle sue azioni aggressive, oggi indicate col termine di interventismo, destarono non poche controversie e rimangono un tema delicato. Lo storico A.J.P. Taylor così descrisse il visconte Palmerston:

«Per venti anni giovane ministro del governo Tory, egli divenne uno dei più importanti segretari degli esteri del partito Whig; pur mantenendo il suo spirito conservatore, egli concluse la sua vita assistendo alla transizione da whiggismo a liberalismo. Egli fu esponente della forza britannica anche se a tratti apparve come un despota della politica estera, ma cercò sempre il bilanciamento delle potenze, aiutando ad inaugurare quella politica di splendido isolamento nella quale l'Inghilterra si trovò rispetto all'Europa. Irresponsabile e mutevole, egli divenne il primo eroe dell'elettorato borghese del tempo. Egli raggiunse il suo alto incarico unicamente per connessioni famigliari e mantenendo dalla propria parte la stampa per usarla a proprio vantaggio - fu l'unico primo ministro-scrittore.»

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Palmerston e il risorgimento Italiano

Secondo i revisionisti del risorgimento, Palmerston ebbe un posto di rilievo nel processo di Unità d'Italia.
Palmerston, infatti, avrebbe appoggiato la conquista delle Due Sicilie dopo aver perso il monopolio gestionale del zolfo di Sicilia, di proprietà del Regno borbonico dal 1816[35]. Benché patrimonio dello stato, lo zolfo era gestito dal governo inglese ma i Borboni decisero di affidare la funzione ad una ditta francese, dato che i francesi offrirono almeno il doppio per acquistare la risorsa rispetto agli inglesi, i quali lo compravano a basso costo per rivenderlo a prezzi elevati. Il rischio della perdita del controllo dello zolfo siciliano portò all'incrinazione dei rapporti commerciali tra inglesi e borbonici, arrivando ad inasprire i rapporti, al termine dello scontro diplomatico gli inglesi riebbero il monopolio del commercio dello zolfo siciliano ed il regno borbonico ebbe l'obbligo di rifondere agli inglesi le perdite che sostenevano di aver avuto causa la rescissione del contratto, e di rimborsare ai francesi il mancato guadagno derivante dall'annullamento del nuovo accordo.

Secondo gli storici filo borbonici il governo Palmerston finanziò la spedizione dei Mille di Garibaldi con 3 milioni di franchi francesi, gli stessi enfatizzano che lo stesso Garibaldi, in un incontro pubblico a Londra, dichiarò che senza l'aiuto del governo inglese, non avrebbe mai potuto passare lo stretto di Messina.