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Pallavicino Trivùlzio, Giorgio Guido, marchese.
Patriota (Milano 1796 - Genestrelle, Casteggio, 1878). Membro della
setta segreta dei federati, allo scoppio del moto piemontese del
marzo 1821 si recò a Novara, quindi a Torino, ove ebbe dei
contatti infruttuosi con Carlo Alberto. Tornato a Milano, nel dic.
1821 fu arrestato; le sue rivelazioni causarono la cattura di altri
federati, tra cui F. Confalonieri. Condannato a vent'anni di carcere
duro (1823), fu rinchiuso allo Spielberg. Nel 1835 il resto della
pena gli fu commutato nel confino a Praga, da dove poté poco
dopo tornare in Italia. Prese parte alle Cinque Giornate (1848),
quindi fu esule in Piemonte, ove collaborò con Cavour;
promotore della Società nazionale (1857), fu più volte
deputato e, dal 1860, senatore. Dopo l'ingresso di Garibaldi a
Napoli, P. fu nominato prodittatore e si adoperò per farvi
svolgere il plebiscito (1860). Prefetto a Palermo (1862), fu rimosso
per non aver ostacolato i disegni di Garibaldi culminati nello
sfortunato episodio di Aspromonte. Collare della SS. Annunziata.
Lasciò interessanti Memorie, pubbl. post. dalla moglie
(1882-95).