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Irredentista
(Trieste 1858 - ivi 1882). Studente d'ingegneria, richiamato alle
armi dall'Austria in seguito alla mobilitazione per l'occupazione
della Bosnia, fuggì in Italia (1878). Poi (1882), aderendo al
fermento dei circoli irredentistici durante le manifestazioni
promosse dalle autorità austriache per il quinto centenario
della "dedizione" di Trieste agli Asburgo, partì per Trieste,
in compagnia dell'istriano D. Ragosa, col proposito di provocare un
fatto clamoroso (l'uccisione dell'imperatore), che desse alla causa
di Trieste quel martire di cui essa aveva bisogno. Denunciato da due
falsi irredentisti, G. Fabris-Basilisco e F. de Gyra, fu arrestato a
Ronchi, processato e, nonostante gli appelli di tutto il mondo
civile, impiccato nel cortile interno della Caserma grande di
Trieste.