www.treccani.it
Mérimée Prosper.
Scrittore francese (Parigi 1803 - Cannes 1870). Il padre,
Léonor (Broglie, Eure, 1757 - Parigi 1836), pittore, gli
insegnò alcuni fondamenti del disegno e della pittura. I
suoi primi libri (Théâtre de Clara Gazul, 1825; La
Guzla, 1827) sono finzioni letterarie, episodî drammatici
attribuiti a un'attrice spagnola, canzoni illiriche apocrife: M.,
pur appartenendo al cenacolo romantico, è uno scettico e
raffinato dilettante. Il romanzo storico Chronique du règne
de Charles IX (1829) è arido e preciso nell'evocazione dei
costumi.
Ma i racconti (composti tra il 1829 e il 1837), di una sobria
tragicità e di stile nitido e classico (Mateo Falcone,
L'enlèvement de la redoute, Tamango, ecc.), pur nel loro
carattere fantastico (Les âmes du purgatoire, La
Vénus d'Ille), rivelano la forza dello scrittore: per
questa via egli giunge ai capolavori, Colomba (1840), breve romanzo di argomento
corso, Carmen (1845),
novella di costumi spagnoli. Lokis (1869) è un tardivo
ritorno alla vena fantastica.
Nel frattempo M., ispettore dei monumenti, senatore sotto il
secondo Impero, si era dedicato anche a studî storici e
archeologici (Études sur l'histoire romaine, 1848; Histoire
de Don Pedro I, 1848; Mélanges historiques et
littéraires, 1855; Portraits historiques et
littéraires, 1855).
Di vivo interesse è la sua corrispondenza (con A. Panizzi,
e con le due "sconosciute"), nonché il ritratto di
Stendhal, Henri Beyle (1850).