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Il colonnello Bridau (Un ménage de garçon) è un
romanzo breve nel 1842 da Honoré de Balzac.
Il romanzo fa parte del progetto della Commedia umana, in
particolare della sezione "Scene di vita in provincia"
(Scènes de la vie de province).
Trama
Agata Bridau, vedova di un anmministratore statale, vive a Parigi e
ha due figli che sono lo scopo della sua esistenza: il colonnello
Filippo, già al servizio di Napoleone ma disoccupato durante
la Restaurazione, e Giuseppe, un promettente pittore. Le simpatie
della madre vanno soprattutto a Filippo, il quale però
finisce in un vortice di vizio e perdizione che rovina l'economia
familiare e la fiducia dei parenti verso di lui: arriva a commettere
furti sempre più gravi e, partecipando a una cospirazione,
finisce in carcere.
La madre a quel punto, priva di soldi per farlo scarcerare e ridotta
ormai a una vita di stenti, decide col figlio Giuseppe di recarsi
nel suo paese di origine, Issoudun, per visitare il ricchissimo
fratello, Gian Giacomo Rouget, che non vede da oltre trent'anni. Qui
lo trovano inebetito dalle cure "interessate" della giovane e bella
Flora Brazier, detta popolarmente la "Sciaguattiera" (poiché
presa in protezione dal padre di Agata e Gian Giacomo quando era
ancora bambina e, poverissima, "sciaguattava" l'acqua nei fiumi per
la pesca dei gamberetti) e dell'amante di lei, Massenzio Gilet,
detto Max, un altro bonapartista ritiratosi dalla vita militare. Il
meschino Gian Giacomo, scapolo ancora a cinquasette anni e
innamorato perdutamente di Flora, è ormai disposto a fare per
la sua prediletta qualsiasi cosa, tanto che, oltre a prendere Max in
casa sua, le ha intestato il suo testamento, che comprende cospicue
rendite, capitali e proprietà per centinaia di migliaia di
franchi.
Agata e Giuseppe, che sono persone semplici, vorrebbero un aiuto dal
Rouget e magari la loro legittima fetta di eredità, ma con
uno stratagemma vengono messi in ridicolo da Max, capo di una
combriccola segreta di giovani detta la "Compagnia dei Fannulloni":
essi ripartono quindi precipitosamente per Parigi con un niente di
fatto. Filippo nel frattempo riesce a far commutare la sua pena in
un soggiorno forzato a Issoudun: qui, trovato in Max un avversario
degno della sua astuzia, regolerà i conti di famiglia,
riabilitandosi agli occhi della società.
Amaramente però la sua famiglia constaterà, dopo il
ritorno a Parigi, l'immutabilità del suo perfido carattere.