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Jacques Maritain (Parigi, 18 novembre 1882 – Tolosa, 28 aprile 1973)
è stato un filosofo francese, allievo di Henri Bergson,
convertitosi al cattolicesimo.
Autore di più di 60 opere, è generalmente considerato
come uno dei massimi esponenti del neotomismo nei primi decenni del
XX secolo e uno tra i più grandi pensatori cattolici del
secolo. Fu anche il filosofo che più di ogni altro
avvicinò gli intellettuali cattolici alla democrazia
allontandandoli da posizioni più tradizionaliste. Papa Paolo
VI lo considerò il proprio ispiratore. A conferma di
ciò, alla chiusura del Concilio Vaticano II fu a Maritain,
quale rappresentante degli intellettuali, che Paolo VI
consegnò simbolicamente il proprio messaggio agli uomini di
scienza e del pensiero.
Biografia
Nasce a Parigi in una famiglia protestante, il padre Paul Maritain
è avvocato, la madre Geneviève Favre è la
figlia del politico Jules Favre. Frequenta il liceo Henri-IV e
studia poi chimica, biologia e fisica alla Sorbona, dove conosce
Raïssa Oumançoff, immigrata russa di origine ebraica,
che sposerà nel 1904 e che lo seguirà
appassionatamente nella sua ricerca della verità.
Lo scientismo, allora in voga alla Sorbona, lo delude rapidamente;
lo ritiene incapace di rispondere alle fondamentali questioni
esistenziali. Su consiglio di Charles Péguy, segue con la
futura moglie i corsi di Henri Bergson al Collège de France.
Bergson comunica ai Maritain, oltre alla critica dello scientismo,
pure il senso dell’assoluto. Anche grazie all’influenza di
Léon Bloy i Maritain si convertono nel 1906 al cattolicesimo.
I coniugi Maritain si trasferiscono nel 1907 a Heidelberg, dove
Jacques Maritain studia biologia sotto la direzione di Hans Driesch,
la cui teoria neovitalista lo attira in quanto apparentatata alle
concezioni di Bergson. Durante una lunga convalescenza della moglie,
il consigliere spirituale dei Maritain, il domenicano Humbert
Clérissac, le fa scoprire l’opera di San Tommaso d'Aquino.
L’entusiasmo di Raissa contagia il marito, che vede in San Tommaso
la conferma di molte sue idee. Dal “Dottore angelico” Maritain passa
ad Aristotele, di cui San Tommaso aveva cristianizzato il pensiero e
alla neoscolastica.
Nel 1912 Jacques Maritain inizia la propria attività di
docente, prima al Collegio Stanislao, poi all’Istituto cattolico di
Parigi e al piccolo seminario di Versailles. Nel 1920 partecipa con
Henri Massis alla fondazione della Revue Universelle.
Sotto l’influenza di Clérissac si avvicina ad ambienti vicini
alla destra cattolica dell’Action Française. Quando nel 1926
il Vaticano metterà in guardia dall’operato dell’ Action
Française, dopo un periodo di riflessione, Maritain
difenderà tali interventi con la pubblicazione di
"Primauté du spirituel". Negli anni successivi egli
approfondisce la propria riflessione politico – sociale che nel 1936
esprime in "Humanisme Intégral" e si avvicina ad ambienti
della democrazia cristiana francese.
Nel 1933 è nominato professore al Pontificio Istituto di
Studi Medioevali di Toronto. Egli insegnò pure alla Columbia
University e alle Università di Chicago e Princeton. La
Seconda guerra mondiale lo blocca nell'America del Nord da dove si
oppone strenuamente al regime filonazista di Vichy.
Con la fine della guerra è nominato, dal 1945 al 1948,
ambasciatore francese in Vaticano. Dopo tale esperienza
tornerà a Princeton, di cui diventerà professore
emerito nel 1956.
Dal 1961 Jacques Maritain vive a Tolosa presso la Comunità
religiosa dei Piccoli Fratelli di Gesù, ordine creato nel
1933, sul quale Maritain da sempre esercitava un’influenza. Nel 1971
egli stesso diventerà un piccolo fratello.
Jacques Maritain è sepolto – con la moglie - a Kolbsheim in
Alsazia nel dipartimento francese del Basso Reno.
Il Pensiero di Maritain
Il pensiero di Jacques Maritain è elaborato partendo dalla
filosofia di Aristotele e di San Tommaso d'Aquino. Come quella dei
suoi due maestri, la visione di Maritain si appoggia anzitutto sulla
percezione della realtà, e, poi, sulla comprensione dei
principi fondamentali della metafisica. Maritain è un
metafisico che difende una concezione della filosofia come scienza –
anzi come la regina delle scienze - contro coloro che vorrebbero
negare alla filosofia tale statuto.
Nel 1910 Maritain completa il suo primo grande contributo alla
filosofia contemporanea, un articolo di 28 pagine intitolato Raison
et Science contemporaine, ossia Ragione e scienza contemporanea, che
apparve nel numero di giugno della Revue de Philosophie. Maritain
denunciava la divinizzazione della scienza e la confisca che questa
faceva del ruolo della ragione e della filosofia e l’eccesso di
importanza che veniva attribuito alle scienze rispetto alle lettere.
Nel 1917 un gruppo di vescovi francesi incaricò Maritain di
preparare una serie di manuali destinati a essere utilizzati nelle
università cattoliche e nei seminari. Maritain ne
terminò tuttavia uno soltanto: gli Elementi di filosofia, il
quale è, da allora, un’opera di riferimento per i seminari
cattolici.
Nell'opera Antimoderne del 1922 emerge l'indicazione di un ritorno
al Medioevo non tanto come trasposizione nel presente di
un'età irrimediabilmente passata, ma come ricostruzione di
una società in cui tutte le attività dell'uomo vengano
subordinate alla religione cristiana[1].
Con la pubblicazione delle opere Riflessioni sulla intelligenza e
sulla sua propria vita (1924) e Distinguere per unire o i gradi per
sapere (1932), il pensiero filosofico di Maritain apparve sempre
più orientato verso una visione della filosofia, che mettesse
come prioritaria l'evidenza dell'essere prima dei sensi e la
metafisica prima della epistemologia. Per quest'ultima,
auspicò un realismo critico, nel senso di una pratica
riflessiva, tramite la quale fosse lecito difendere la conoscenza
alla luce di quella già acquisita, sempre considerando che
l'esistenza e la natura di Dio, rivelabili anche attraverso
l'esperienza mistica, restano un punto fermo per ogni aspetto della
vita.
Nel 1936 Jacques Maritain pubblicò il testo di sei lezioni,
tenute nel 1934 presso l'Università di Santander con il
titolo Umanesimo integrale (Humanisme intégral), in cui
delineava l'ideale storico di una nuova cristianità e di un
nuovo umanesimo, alternativo da una parte al marxismo, al
liberalismo e al fascismo ma dall'altra anche alla vecchia
cristianità medioevale. Al contrario delle opere precedenti
il termine storico di confronto non è più la Terza
Repubblica francese, prototipo della società borghese,
bensì l'Unione sovietica e le dittature fasciste.
Durante la Seconda guerra mondiale, Maritain – che insegnava
all’Istituto Pontificio canadese per gli Studi medievali -
protestò contro la politica del regime di Vichy e,
soprattutto, condannò in tutti modi possibili,
l'atrocità della Shoah.
Nella sua opera egli distingue l’azione en tant que chrétien,
che consiste nell’obbedienza ai riti e ai dogmi della chiesa,
dall’azione en chrétien, la quale è l’applicazione
individuale o ad opera di organizzazioni laiche delle idee cristiane
in ambito temporale, in quest’ultimo caso la Chiesa non deve
interessarsi.
La maggior parte dei manoscritti di Maritain è conservata
dall’Associazione di studio Jacques e Raïssa Maritain a
Kolbsheim in Alsazia, mentre il Maritain Center della University of
Notre Dame, nello stato dell'Indiana, detiene una parte importante
degli archivi americani del filosofo. Obiettivo di quest’ultima
istituzione è incoraggiare lo studio e la ricerca sul
pensiero di Maritain, ma anche svilupparne le idee.
Opere
Le singole opere sono state raccolte in: Oeuvres Complètes, a
cura di J.-M. Allion, M. Hany, D. et R. Mougel, M. Nurdin, H.R.
Schmitz, Paris, Editions Saint Paul-Fribourg, Editions
Universitaires, 1986-2008, 17 voll. I volumi XIV e XV comprendono
gli scritti di Raïssa Maritain. Il volume XVI riporta inediti e
testi, compresi tra il 1920 e il 1973, rintracciati dopo la
pubblicazione dei precedenti volumi. Il volume XVII contiene indici
e apparati. L'edizione delle opere complete in lingua inglese
è stata pubblicata dalla University of Notre Dame Press,
Notre Dame (Indiana), USA.