Maurice Maeterlinck

 

Wikipedia

Il conte Maurice Polydore Marie Bernard Maeterlinck (Gand, 29 agosto 1862 – Nizza, 6 maggio 1949) è stato un poeta, commediografo e saggista belga, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1911.

Biografia

Maurice Maeterlinck nacque a Gand, in Belgio, da una famiglia benestante di lingua francese.

Dopo aver terminato gli studi presso i Gesuiti, intraprese studi di giurisprudenza. Nel 1885 pubblicò alcuni poemi e brevi romanzi di ispirazione parnassiana di cui rimangono solo i frammenti pubblicati su La Jeune Belgique, rivista letteraria e artistica pubblicata a Bruxelles tra il 1881 e il 1897.

Cominciò poi a frequentare Parigi, dove entrò in contatto con l'allora emergente movimento simbolista, in particolare con Stéphane Mallarmé e Villiers de l'Isle Adam, che ebbe poi una grande influenza sul suo lavoro. A questa evoluzione lo spingeva anche la scoperta del misticismo tedesco del XIV secolo riletto da Novalis e del romanticismo dei fratelli Friedrich e August von Schlegel, che del simbolismo erano stati i precursori.

Divenne celebre improvvisamente, nell'agosto 1890, grazie ad un articolo entusiastico dello scrittore Octave Mirbeau.
Lasciò definitivamente il Belgio per stabilirsi in Francia nel 1897, prima a Parigi e poi, dal 1907, in un'abbazia in Normandia.

Nel 1911 gli venne conferito il Premio Nobel per la letteratura.

Dopo una lunga relazione con la cantante Georgette Leblanc, durata dal 1895 al 1918, finì per sposare nel (1919) Renée Dahon, attrice di Nizza, con la quale si recò ad Hollywood su invito di Sam Goldwyn. Per tutti gli anni venti viaggiò in Spagna, in Italia, in Egitto, in Grecia, in Palestina e nel Maghreb.

Nel 1930 acquistò un castello a Nizza, chiamandolo Orlamonde, un nome che prende origine dal suo dramma Quinze Chansons.

Fu nominato conte da re Alberto I del Belgio nel '32 e insignito della Legion d'onore francese. Nel '39, a 77 anni, si trasferì negli Stati Uniti, dove rimase fino al '47, due anni prima della sua morte, avvenuta a Nizza.

Opere

Nel 1890 divenne improvvisamente famoso, non per la raccolta poetica Serres chaudes, che aveva pubblicato l'anno prima, ma dopo che il suo primo dramma, La princesse Maleine, aveva ricevuto entusiastiche lodi da parte di Octave Mirbeau, critico letterario a Le Figaro, che lo segnalò come «le nouveau Shakespeare belge».

Negli anni seguenti, scrisse una serie di spettacoli simbolisti caratterizzati da fatalismo e misticismo, i più importanti tra i quali furono L'Intruse (1890), Les Aveugles (1891), Pelléas et Mélisande (1892), Le Trésor des humbles (1896).

Il suo successo più grande, tra i contemporanei, fu comunque il racconto di fate L'uccellino azzurro (1908), che fu messo in scena a Mosca da Stanislavskij, in Italia da Luca Ronconi nel 1979. Quest'opera vanta 7 trasposizioni televisive, di cui 6 film (3 statunitensi più una co-produzione con l'URSS, uno britannico ed un film d'animazione sovietico) ed un anime giapponese, trasmesso in Italia dal 1983 al 1985 con il titolo L'uccellino azzurro.

I saggi naturalistici

Un aspetto particolare e meno noto della produzione di Maeterlinck è costituito da vari saggi naturalistici pubblicati lungo il primo trentennio del '900, diversi dei quali furono tradotti anche in Italia. I più noti sono quelli compresi nella trilogia sugli insetti sociali: (api, termiti e formiche):

    * La vita delle api (1901), pubblicato in italiano a varie riprese (1921, 1951, 1958, 1979);
    * La vita delle termiti (1926), basato su (a detta di alcuni plagiato da) un lavoro del poeta e scienziato sudafricano Eugene Marais (1871-1936), pubblicato in italiano nel 1927, 1950 e 1980 (Rizzoli, collana L'ornitorinco);
    * La vita delle formiche (1930), pubblicato in italiano nel 1932.

Della trilogia esiste una edizione italiana Newton Compton del 1991.

La scrittura di questi saggi, in cui s'intrecciano la robusta tradizione naturalista ottocentesca, la struttura culturale simbolista e spiritualista dell'autore ed una indiscutibile abilità letteraria, fa di queste opere delle letture ancor oggi interessanti, quanto meno dal punto di vista divulgativo e di racconto.

Maeterlinck e la musica

Le opere poetiche e letterarie di Maeterlinck ispirarono molti musicisti.

    * Lili Boulanger tentò invano di mettere in musica La princesse Maleine.
    * Serres chaudes (1889) fu messo in musica da Ernest Chausson (Serres chaudes, op. 24, 1893-1896)
    * Pelléas et Melisande, strepitoso successo e icona del simbolismo letterario, fu invece messo in musica successivamente da Fauré (1898), Debussy (1902), Sibelius e Schoenberg nel (1905) ed altri ancora.
    * Ariane et Barbe-Bleue, racconto in 3 atti del 1899, fu musicato da Paul Dukas nel 1907.