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Luigi Filippo Borbone d'Orléans, duca d'Orléans
(Parigi, 6 ottobre 1773 – Claremont House, 26 agosto 1850),
conosciuto durante la Rivoluzione come il cittadino Chartres oppure
Égalité fils, fu re dei Francesi dal 1830 al 1848 con
il nome di Luigi Filippo I.
Luigi Filippo d'Orléans era il figlio di Luigi Filippo
Giuseppe, duca d'Orléans conosciuto con il nome di Filippo
Égalité (Filippo Uguaglianza) e di Luisa Maria
Adelaide di Borbone-Penthièvre. Apparteneva al ramo
Borbone-Orléans, linea derivata dai Borbone di Francia,
attraverso il capostipite Filippo I di Borbone-Orléans,
figlio cadetto di Luigi XIII.
Biografia
Titoli nobiliari e carriera militare
Nato Altezza Serenissima e Principe del sangue, gli fu conferito il
titolo di duca di Valois dalla sua nascita alla morte di suo nonno
nel 1785, diventò in seguito duca di Chartres. Come suo
padre, duca di Chartres, fu un fautore della Rivoluzione francese.
Partecipò come luogotenente generale alle battaglie di Valmy,
Jemappes e Neerwinden.
Al seguito del suo superiore, il generale Dumouriez, passò
all'Austria nel 1793. Da quel momento condusse una vita da vagabondo
che lo portò anche negli Stati Uniti, dove resterà per
quattro anni, vivendo a Filadelfia, New York e Boston. Il titolo di
luogotenente generale al servizio delle armate repubblicane e in
seguito al servizio di Carlo X di Francia, gli valse l'iscrizione
sull'Arco di Trionfo dell'Étoile. L'arrivo al potere di
Bonaparte non mise fine al suo esilio durante l'Impero.
Il matrimonio
Nel 1809 Luigi Filippo sposò Maria Amelia di Borbone,
principessa delle Due Sicilie e figlia del re Ferdinando I delle Due
Sicilie. Ebbero dieci figli.
Dopo l'abdicazione di Napoleone, nel 1814, Luigi Filippo
ritornò in Francia dove ricevette il titolo di duca
d'Orléans e gli fu restituito il suo immenso patrimonio
comprendente anche la sua abitazione, il Palais-Royal.
Successivamente, nel 1825, fu il maggiore beneficiario della Legge
del miliardo agli emigrati.
Ciò nonostante, negli anni della restaurazione e i regni di
Luigi XVIII e di Carlo X, la popolarità di Luigi Filippo
aumentò. Egli incarnava una moderata opposizione alla
politica degli ultra della monarchia e non respingeva
l'integralità della Rivoluzione francese. Luigi Filippo
cercò di mantenere un comportamento modesto e borghese,
inviando i suoi figli al lycée Henri-IV.
Re dei francesi
Nel 1830, la rivoluzione dei "tre giorni gloriosi" rovesciò
Carlo X, che abdicò (con la controfirma di suo figlio il
Luigi XIX) in favore di suo nipote il duca di Bordeaux che divenne
in quel momento Enrico V re titolare di Francia. Carlo X promosse il
duca d'Orléans, il principe più prossimo nella linea
di successione dopo il duca di Bordeaux, quale reggente del piccolo
sovrano.
Tuttavia temendo una rivolta repubblicana, la Rivoluzione parigina
del luglio 1830 esautorò quasi subito il piccolo Enrico V
quale re titolare e portò al trono Luigi Filippo, il quale,
già il mese successivo, fece approvare una Costituzione i cui
meccanismi non si differenziavano molto da quella precedente
concessa da Luigi XVIII, benché i presupposti ideologici
fossero completamente mutati.
Innanzitutto si trattava di una Costituzione approvata dai due rami
del Parlamento e non ottriata, ovvero concessa dal Re, il quale era
Re "dei Francesi" (e non "di Francia e di Navarra" come il suo
predecessore). Questo nuovo titolo (già utilizzato da Luigi
XVI dal 1789 al 1792) fu un'innovazione costituzionale di rilievo
che legò la sovranità al popolo e non al monarca, il
quale, secondo una felice espressione del Thiers «regna ma non
governa».
Un altro forte simbolo della nuova monarchia fu l'adozione della
bandiera tricolore in sostituzione della bandiera bianca con i gigli
d'oro dei Borboni.
Le modificazioni alla precedente carta non furono comunque
irrilevanti se si pensa che venne abbassato il censo per essere
elettori o deputati e venne abolito il voto plurimo introdotto nel
1820.
L'iniziativa legislativa divenne anche parlamentare, oltre che
regia. Questa ascesa al potere col favore di una sollevazione
popolare procurò a Luigi Filippo l'ostilità delle
corti europee e il soprannome di "Re delle barricate".
Regno
I partigiani di Enrico V, oppositori di Luigi Filippo, furono
chiamati legittimisti, e più precisamente henriquinquistes,
dal momento che un'altra parte dei legittimisti considerava nulla
l'abdicazione di Carlo X.
Nel 1832, sua figlia Luisa d'Orléans diventò la prima
regina del Belgio avendo sposato Leopoldo I.
Nel 1838 inviò una spedizione in Messico che venne chiamata
la Guerra della pasticceria.
Nel 1843, tramite Rochet d'Héricourt, un trattato d'amicizia
e di commercio fu firmato con il sovrano di Scioa Haile Selassie.
Per qualche anno, Luigi Filippo regnò piuttosto modestamente,
evitando l'arroganza, lo sfarzo e le spese eccessive dei suoi
predecessori. A dispetto di questa apparenza di semplicità,
il sostegno del re arrivava dalla media borghesia. All'inizio, era
amato e chiamato "il Re Cittadino", ma la sua popolarità
soffrì quando il suo governo fu percepito sempre più
come conservatore e monarchico.
Il supporto dato in un primo tempo al Mouvement capeggiato da
Adolphe Thiers fece posto al conservatorismo incarnato da
François Guizot. Sotto la sua guida, le condizioni di vita
delle classi popolari si deteriorarono, le imposte aumentarono
considerevolmente. Una crisi economica nel 1846-1848, legata alle
azioni del partito repubblicano che organizzò la cosiddetta
"Campagna dei banchetti" — riunioni politiche private — portò
il popolo a una nuova rivoluzione.
Abdicazione ed esilio
Durante lo svolgimento dell'insurrezione, Luigi Filippo
abdicò il 24 febbraio 1848 in favore del suo giovane nipote
Luigi Filippo II (essendo morto in un incidente qualche anno prima
il principe Ferdinando Filippo, suo figlio ed erede). Temendo di
subire la stessa sorte di Luigi XVI e Maria Antonietta, si
travestì e lasciò Parigi. Viaggiando con una banale
vettura e prendendo il nome di "M. Smith" fuggì in
Inghilterra.
Tuttavia l'Assemblée nationale, sebbene pronta, sulle prime,
ad accettare suo nipote come re, cambiò di avviso e
seguì l'opinione pubblica, decidendo di proclamare la Seconda
Repubblica, in circostanze controverse, all'Hôtel de Ville di
Parigi.
Luigi Filippo e la sua famiglia vissero in Inghilterra fino alla
morte di lui avvenuta il 26 agosto 1850 a Claremont House vicino
Esher, nella contea di Surrey. È sepolto con la sua sposa la
regina Amelia (26 aprile 1782–24 marzo 1866) nella Cappella reale,
la tomba di famiglia che aveva fatto costruire nel 1816 a Dreux.