Lewis, Il Monaco

 

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Uno dei casi in cui l'autore viene confuso con il protagonista del suo capolavoro riguarda Matthew Gregory Lewis, detto Monk Lewis. Lo scrittore inglese, ancora giovane, si guadagnò notevole popolarità e questo soprannome dal titolo del romanzo Il monaco (1796), best seller dell'epoca.

Il monaco è ambientato in un convento di frati cappuccini e in un paese cattolico, la Spagna (in particolare Madrid), all'epoca dell'Inquisizione, ma il convento è ora dominato da un'atmosfera di repressione e ambizione opposta alla vita serena dei monasteri della Radcliffe. Il monaco è un insieme di scene che vanno dal soprannaturale al terrore e al libertinismo, senza toccare le vette audaci di un Sade che tuttavia definì l'opera "capolavoro gotico". Il romanzo è totalmente privo di profondità psicologica, ma riesce ugualmente a rappresentare la natura segreta del monaco Ambrosio; le sue passioni represse riaffiorano in ambientazioni d'effetto come stanze segrete, passaggi sotterranei e cripte (Lewis inserisce tra l'altro una rivisitazione della scena della cripta di Romeo e Giulietta). Ambrosio, colpevole persino di stupro, giunge alla distruzione spirituale e fisica: la sua morte arriva quasi come una liberazione dopo una lenta agonia, dettagliatamente descritta («Miriadi d'insetti si posavano sulle sue ferite, conficcandogli i pungiglioni nel corpo e infliggendogli le più acute e insopportabili torture. Le aquile della roccia gli strapparono le carni pezzo dopo pezzo e con i becchi ritorti gli spiccarono gli occhi»).