Lange, Friedrich Albert

 

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Filosofo (Wald, Solingen, 1828 - Marburgo 1875). Appartenente all'ala moderata del socialismo di stato, fu tra i fondatori dell'indirizzo neokantiano; nella sua opera principale, Geschichte des Materialismus und Kritik seiner Bedeutung in der Gegenwart (1868; 10a ed. 1921; trad. it. 1932), rivalutò il materialismo in quanto strumento di spiegazione scientifica, pur negando a esso ogni validità metafisica.

Vita

Nel periodo del conflitto costituzionale (1861-66) abbandonò i nazional-liberali e passò all'opposizione. Al congresso di Lipsia del 1865 fu eletto membro del comitato permanente del Deutscher Arbeiterverein. Emigrato in Svizzera (1866), fu chiamato alla cattedra di filosofia di Zurigo (1870), insegnando poi (dal 1872) a Marburgo.

Opere

Frutto delle sue intense battaglie per la questione sociale furono la Arbeiterfrage (1865; 5a ed. 1894) e John Stuart Mills Ansichten über die soziale Frage und die angebliche Umwälzung der Sozialwissenschaft durch Carey (1866). In esse gettò le basi di quel socialismo etico in cui idealismo pratico kantiano ed evoluzionismo darwiniano, istanze del socialismo di Lassalle e del socialismo della cattedra, nonché dei socialriformisti liberali si fondono, ma anche si contaminano, in una concezione sociale organicistica che, anticipando le linee programmatiche del riformismo e del revisionismo, ebbe contrastato ma innegabile e spesso esplicito riconoscimento nella socialdemocrazia tedesca. Le premesse filosofiche di tale programma sociale furono sviluppate da L. nella già citata Geschichte des Materialismus und Kritik seiner Bedeutung in der Gegenwart. Il kantismo fu da L. interpretato in senso "fisiologico", connettendo cioè le forme a priori alla specifica organizzazione psicosomatica del soggetto conoscente (e in ciò è la sua differenza dall'indirizzo neokantiano di H. Cohen, che pure contribuì a preparare).