Partito Laburista

 

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Il Partito Laburista (in inglese: Labour Party; chiamato generalmente solo Labour) è un partito politico britannico di centrosinistra. È un partito storicamente socialdemocratico e liberalsocialista, ma dagli anni novanta è divenuto anche progressista, socialiberale e, in alcune delle sue componenti, vicino alla terza via.

È uno dei tre principali partiti del sistema politico britannico e dal 1997 al 2010 è stato il primo per numero di voti nelle elezioni generali.

A livello internazionale aderisce all'Internazionale Socialista. A livello europeo aderisce al Partito del Socialismo Europeo ed i suoi esponenti siedono nel gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.

Storia

Origini

Il Regno Unito fu il primo Paese a vivere la rivoluzione industriale, e di conseguenza il primo a vedere la nascita di un movimento operaio. Le rivendicazioni economiche trovarono il loro strumento di espressione e di lotta nelle associazioni di categoria (Trade Unions), mentre su un piano strettamente politico la classe operaia aderì al movimento Cartista, il cui obiettivo era il raggiungimento del suffragio universale, che peraltro non venne concesso. In seguito, mentre le Trade Unions aumentavano la propria influenza, in campo politico la classe operaia dette il proprio appoggio prima ai Radicali, e in seguito al Partito Liberale, senza costituire un partito autonomo, sia per la lentezza con cui veniva allargato il diritto di voto, sia per il sistema elettorale (maggioritario a turno unico), sia per il modo in cui i collegi elettorali erano disegnati, attribuendo un peso sproporzionato alle zone di campagna a scapito delle città industriali, sia per la scarsa influenza del marxismo. La prima svolta avvenne nel 1881, quando proprio un ammiratore di Marx, Henry Mayers Hyndman, fondò la Federazione Social-Democratica, cui aderirono Eleanor Marx e l'artista William Morris (questi ultimi nel 1884 si staccarono a sinistra fondando la Lega Socialista). Tra gli altri gruppi di orientamento più o meno socialista, grande importanza assunse la Società Fabiana (1884), appoggiata dallo scrittore George Bernard Shaw e sostenitrice di una linea gradualista. Finalmente, nel 1893, sorse il Partito Laburista Indipendente, diretto da un ex minatore, James Keir Hardie.

Fu quest'ultimo gruppo che, in una fase di restrizioni poste dal Governo alla libera azione delle Trade Unions, riuscì a superare le divisioni tra i vari gruppi politici e sindacali, convocando un congresso a Londra il 27 febbraio 1900, che dette vita al Comitato di Rappresentanza del Lavoro; segretario fu eletto Ramsay MacDonald, esponente delle correnti più vicine al liberalismo e al parlamentarismo. Solamente nel 1906, il Comitato ottenne un significativo risultato elettorale, raggiungendo 29 seggi (5,7% dei voti), cui possono essere aggiunti 24 sindacalisti eletti con i liberali. Il successo spinse i nuovi parlamentari a dar vita al Partito Laburista. Esso inizialmente non prevedeva un'adesione individuale, bensì attraverso i gruppi preesistenti: tra questi particolare importanza aveva il Partito Laburista Indipendente. Negli anni seguenti, il Labour Party seguì una linea di collaborazione con i liberali, ottenendo importanti riforme come la legge sull'assistenza sanitaria e l'indennità di disoccupazione (1911), la legge che regolava e riconosceva l'attività delle Trade Unions (1913), le otto ore di lavoro, i minimi salariali, ecc.

D'altro canto non mancavano, a livello sindacale, episodi di vera e propria lotta di classe, che in parte cercarono uno sbocco più tipicamente marxista nella nascita del Partito Socialista Britannico (1911), formato dalla Federazione Social-Democratica, fuoriuscita dal Partito Laburista. Dal punto di vista culturale, comunque, rimase prevalente l'influenza del riformismo della Società Fabiana.

Dalla prima alla seconda guerra mondiale

Durante la prima guerra mondiale il Partito Laburista, come la maggior parte dei partiti affiliati all'Internazionale Socialista, accettò di entrare nel governo di unità nazionale, in contrasto con la linea ufficiale della stessa Internazionale, e nonostante la presenza di un'ala pacifista, capeggiata da MacDonald. Durante la crisi del dopoguerra, i laburisti ottennero 57 seggi alle elezioni del 1918, con il 21,5% dei voti (contro il 7,1% del 1910), in una fase di agitazioni nella quale la base laburista esprimeva una certa solidarietà nei confronti dell'Unione Sovietica e mentre prendeva vita, dalle ceneri del Partito Socialista Britannico, il Partito Comunista di Gran Bretagna.

Ormai inserito a pieno titolo nella politica parlamentare e forte di un ormai solido radicamento sociale, il Partito Laburista divenne il principale avversario del partito conservatore prendendo il posto del Partito Liberale nella competizione bipartica inglese. Nel dicembre 1923, i laburisti salirono al 30,7% dei voti e nel gennaio 1924 poterono formare il loro primo governo, con l'appoggio esterno dei liberali, i quali però lo assicurarono per pochi mesi. Nonostante il consenso in crescita, il Labour, fino alle elezioni del 1945, non riuscì mai ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi e quindi a formare un governo stabile.

Il Laburismo assunse subito tratti socialisteggianti, i quali però erano in contrasto con tutti gli altri tipi di socialismo d'Europa: in un periodo in cui infatti, all'interno del pensiero socialista erano egemoni le ideologie di Karl Marx, nel Regno Unito il movimento socialista assunse una posizione fortemente eterodossa rispetto al marxismo, soprattutto per quanto riguarda la decisa scelta parlamentare e riformista, abbracciando la socialdemocrazia.