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Hugo scrisse L’uomo che ride in sedici mesi mentre viveva a
Guernsey, dopo essere stato esiliato dalla Francia per cause
politiche. Il titolo originario del libro era Per ordine del re.
"Per ordine del re" è rimasto il titolo della seconda parte
dell'opera. Il romanzo è di ambientazione inglese.
Trama
La notte del 29 gennaio 1690 un gruppo di uomini abbandona, salpando
in tutta fretta, un bambino di dieci anni sulla costa inglese, nei
pressi di Portland. Malgrado condizioni atmosferiche siano
proibitive la nave fa ugualmente rotta verso il mare, ma affonda
poco dopo. Gli uomini a bordo, consapevoli della loro sorte,
decidono prima di morire di affidare ad un messaggio contenuto in
una bottiglia il segreto di cui sono portatori.
Intanto il bambino, disperato, affamato e a piedi nudi, vaga nella
tempesta cercando di raggiungere un filo di fumo intravisto solo per
un attimo. Durante la sua disperata marcia si imbatte prima in una
forca, dove trova il cadavere di un impiccato e, più in
là, scopre sotto la neve una donna morta di freddo, che tiene
in grembo una neonata ancora viva. Il bambino si spoglia del suo
camiciotto per scaldare la piccola, e la prende con sé.
« La madre rimase lì distesa, il
tergo sulla neve, il volto verso la notte. Ma, nel momento in cui il
fanciullo si spogliò per coprire la piccola bambina, forse,
dal fondo dell'infinito dov'era, la madre lo vide»
Raccolta la bimba, attraversa prima un villaggio, dove nessuno
risponde alle sua richieste di aiuto, ed infine giunge alla
casa-mobile di Ursus. Questi, che accoglie e nutre i due piccoli,
è un vagabondo un po' filosofo, un po' poeta e un po' medico
che vive con il suo unico compagno, il lupo addomesticato Homo, in
una piccola baracca su ruote, con la quale gira la Gran Bretagna.
È proprio dalle parole di Ursus che il lettore viene a
conoscenza di una non specificata deformità del bambino e
della cecità della neonata.
A questo punto l’azione si sposta avanti di 15 anni. Il bambino
trovato in una notte di tempesta è ora diventato un uomo di
quasi 25 anni il cui nome è Gwynplaine. La deformità
appena accennata da Ursus si rivela essere una terribile
deformazione del viso a dare quella che sembra una perenne risata.
La trovatella cieca, chiamata Dea dal padre adottivo dei due, ha ora
sedici anni. I tre vivono di piccoli spettacoli che rappresentano
nei vari villaggi attraversati nel loro vagabondare. Durante una di
queste rappresentazioni teatrali a Londra, la duchessa Josiane,
viziosa sorellastra della regina Anna, si innamora di Gwynplaine.
Una mattina la vita del piccolo gruppo viene però sconvolta.
L'arrivo del "wapentake", importante funzionario di giustizia, che
conduce Gwynpaine in una prigione getta nello sconforto Ursus e Dea.
In realtà il giovane viene portato in presenza di un
torturato a morte, di nome Hardquanonne, che riconosce in lui il
bambino che 23 anni prima aveva sfregiato permanentemente. Subito
dopo viene letta a Gwynplaine una pergamena, la stessa scritta dagli
uomini che lo avevano abbandonato, in cui viene rivelato che
è figlio legittimo di Lord Linnaeus Clancharlie, pari
d'Inghilterra.
Quest'ultimo, rimasto fedele al giuramento fatto alla repubblica
instaurata da Oliver Cromwell, si era volontariamente esiliato in
Svizzera e qui era morto nel 1682. Subito dopo l'allora re Giacomo
II ne aveva fatto rapire l'unico figlio legittimo, Fermain, e lo
aveva venduto ad una banda di comprachicos, con l'ordine di renderlo
irriconoscibile.
Venuto a conoscenza di ciò, Gwynplaine riacquista il titolo
nobiliare, diventando così Lord Fermain Clancharlie e,
inoltre, promesso sposo della duchessa Josiane. Il giorno successivo
viene condotto alla camera dei Lord per l'investitura ufficiale, ma,
dopo aver preso la parola e aver attaccato l'aristocrazia per la sua
indifferenza nei confronti del popolo sofferente, viene deriso e
insultato da tutta l'assemblea.
In preda ad una cupa disperazione e sentendosi completamente
estraneo al mondo della nobiltà decide così di tornare
da Ursus e da Dea senza sapere che i due, con Homo, sono stati
cacciati dall'Inghilterra e stanno per salpare verso il continente.
Non trovandoli dove li aveva lasciati il giovane vaga per le vie di
Londra fino a quando, guidato dal lupo, incontrato casualmente, li
raggiunge su una nave in partenza.
Qui può riabbracciare i suoi compagni e unici amici, ma Dea,
già molto debole, spira poco dopo. Gwynplaine però
decide di ricongiungersi subito all'amata e di non separarsene
più, lasciandosi annegare nelle acque della Manica.
« La notte era fitta e sorda, l'acqua era
profonda. S'inabissò. Scomparve con una cupa calma. Nessuno
vide né udì nulla. La nave continuò a navigare
e il fiume a scorrere »
Tematiche
Hugo è attento alla resa realistica dei costumi inglesi.
Parti del romanzo descrivono l'opulenza e il parassitismo della
nobiltà, in contrasto con la povertà in cui versa il
popolo. In particolare Hugo si sofferma sul fatto che i nobili
inglesi siano definiti "lord" che nella lingua inglese significa
oltre che padrone, anche "Signore" in senso religioso, "Dio". E in
effetti i sudditi nella lingua inglese vengono definiti anche
"subjects", cioè sottomessi, ma anche in senso lato
cittadini, persone.