Kautsky Karl

 

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Esponente e ideologo della socialdemocrazia tedesca (Praga 1854 - Amsterdam 1938).

Fondò la rivista Neue Zeit (1883) e redasse il programma di Erfurt (1891), piattaforma ufficiale del Partito socialdemocratico tedesco, influenzando profondamente il pensiero marxista della Seconda Internazionale. Le sue opere (tra le quali occorre citare Agrarfrage, 1899, e Die Diktatur des Proletariats, 1918) ebbero vasta eco nel movimento socialista europeo. Ostile sia al revisionismo di E. Bernstein sia al radicalismo di R. Luxemburg, divenne esponente del centro del partito. Oppostosi alla rivoluzione bolscevica in Russia (1917) e sempre più isolato dalla vita politica, si ritirò a Vienna (1923), dove si dedicò alla stesura dell'opera Materialistische Geschichtsauffassung (1927).

Vita e attività
Compiuti i primi studî a Vienna, vide destarsi assai presto l'interesse politico, sotto l'effetto della Comune di Parigi e della lettura della prima stampa socialista. Al periodo degli anni universitarî risale lo studio di quegli autori che più avrebbero inciso sulla sua formazione: Buckle, Darwin, la Arbeiterfrage di Lange, Smith, Ricardo, John Stuart Mill, il manuale di Nationalökonomie di Roscher. È da queste basi che, intorno al 1880, K. cominciò ad avvicinarsi al marxismo. Nel 1881 conobbe a Parigi Plechanov, e a Londra Marx e Engels; con quest'ultimo da allora intrattenne una nutrita corrispondenza. Risalgono a questi anni due scritti assai caratteristici degli interessi e della personalità di K.: Der Einfluss der Volksvermehrung auf den Fortschritt der Gesellschaft (1880), in cui discute la teoria della popolazione di Malthus, e Die Entstehung der Ehe und der Familie (1882). In occasione di un breve soggiorno a Zurigo, si legò di fraterna amicizia a E. Bernstein. Nel 1882 si trasferì a Stoccarda come redattore di una nuova rivista, la Neue Zeit, dedicata allo studio scientifico dei problemi sociali. Questa rivista, il cui primo numero apparve nel gennaio del 1883, e alla cui preparazione egli aveva atteso con W. Liebknecht e A. Bebel, si affermò ben presto, sotto la guida di K. stesso, che ne divenne poi il direttore, come l'organo più autorevole del marxismo teorico in tutto il periodo della Seconda Internazionale. È tuttavia a partire dal 1890 che, con l'abrogazione in Germania delle leggi eccezionali contro la socialdemocrazia e la trasformazione della Neue Zeit in settimanale, la personalità di K., universalmente riconosciuto come l'amico e il discepolo più fedele di Engels, cominciò a emergere in tutta la sua importanza. Il suo prestigio teorico apparve ormai consolidato da tutta una serie di scritti che documentavano la sua profonda conoscenza del materialismo storico: dal saggio su Thomas More und seine Utopie (1888), alle Karl Marx's ökonomische Lehren (1887), fino al celebre Die Klassengegensätze von 1789 pubblicato nel centenario della Rivoluzione francese. Il segno di questa preminenza teorica fu il progetto di programma che K. presentò nel 1891 al Congresso di Erfurt e che divenne la piattaforma ufficiale della socialdemocrazia tedesca per molti anni. La sua autorità toccò il culmine al volgere del secolo, quando - prima con il già ricordato Agrarfrage e poi con Bernstein und das sozialdemokratische Programm (1899) - K. si pose alla testa, nella socialdemocrazia tedesca ed europea, della lotta contro il "revisionismo". Ma da quel momento il suo prestigio cominciò a segnare un graduale declino. Esposto agli attacchi della "destra" e poi anche della "sinistra" socialdemocratica, K. si trovò a poco a poco costretto nel ruolo di esponente teorico del "centro" ufficiale del partito, cominciando così ad assumere, col tempo, il ruolo di difensore della cosiddetta ortodossia. Nel corso di questi anni, che pure videro la pubblicazione di scritti significativi come Der Weg zur Macht (1909), il destino di K. si trovò sempre più a coincidere con quello della socialdemocrazia tedesca. Favorevole al voto del 4 agosto 1914 con cui la deputazione socialdemocratica al Reichstag approvò i crediti di guerra, K. non solo si trovò riunito al vecchio amico di un tempo, Bernstein, ma, insieme a lui e a tutta la vecchia guardia, fu ben presto scavalcato e soppiantato, nel partito, dalla nuova generazione degli Scheidemann, dei Noske, ecc., moralmente e politicamente assai più spregiudicati. Ostile alla rivoluzione bolscevica dell'ottobre del 1917, che egli combatté in opuscoli, come il già citato Die Diktatur des Proletariats e Terrorismus und Kommunismus (1919), che furono oggetto di aspre e violente repliche da parte di Lenin e di Trockij, K. si trovò, nel dopoguerra, sospinto sempre più ai margini della politica attiva. Nel 1923 si ritirò a Vienna, attendendo alla stesura definitiva della monumentale Materialistische Geschichtsauffassung, fino a che l'Anschluss dell'Austria alla Germania nazista lo costrinse a cercare rifugio (1938) a Praga, poi ad Amsterdam.

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Wikipedia

Karl Kautsky (Praga, 18 ottobre 1854 – Amsterdam, 17 ottobre 1938) è stato un politico ed un teorico marxista tedesco. Inoltre fu l'editore del quarto volume dell'opera di Karl Marx Il Capitale.

Biografia

Karl Kautsky studia storia e filosofia all'Università di Vienna, e nel 1875 diviene un membro del Partito Socialdemocratico d'Austria. Nel 1882 fonda il giornale Die Neue Zeit ("Il Tempo Nuovo") che pubblicherà fino al 1917. Dal 1885 al 1890 si trova a Londra, dove conosce Friedrich Engels e ne diventa segretario. Nel 1891, partecipa alla stesura (insieme ad August Bebel ed Eduard Bernstein) al Programma di Erfurt per il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD). Insieme a Bebel, formò il centro del partito, su posizioni Marxiste ortodosse e rivoluzionarie.

In seguito alla morte di Engels nel 1895, Kautsky diventò uno dei teorici del socialismo più influenti, anche grazie all'egemonia che l'SPD possedeva all'interno Seconda Internazionale. Nel 1914, appoggiò la maggioranza del partito che (contrariamente ai principi dell'internazionalismo proletario) si dichiarò favorevole all'ingresso della Germania in guerra. Nel 1917 però decide di abbandonare l'SPD e di formare il Partito Socialdemocratico Tedesco Indipendente, di cui fu membro fino al 1919. Nel 1922 ritornò nell'SPD.
Massimalismo e minimalismo

Karl Kautsky è stato l'interprete dell'opposizione presente all'interno dell'SPD (ed in generale di tutti i movimenti socialisti del primo novecento) tra socialismo rivoluzionario e socialismo riformista. Kautsky non metteva in discussione l'analisi della società fatta da Marx, in particolare riguardo all'imminente crollo della società borghese (in contrasto con Bernstein). Nel Programma di Erfurt egli mette in evidenza la necessità di giungere ad una società senza classi attraverso la rivoluzione. Questo si costituiva come scopo ultimo e programma massimo (da cui il termine massimalismo). Al tempo stesso però nel documento sono presenti gli scopi immediati della lotta operaia: la riduzione dell'orario di lavoro, il suffragio universale, la parità tra uomo e donna, la sostituzione delle imposte dirette con imposte indirette a carattere progressivo, l'istruzione pubblica ed una legislazione sociale. Questo era il programma minimo (da cui il termine minimalismo).

In seguito alla Rivoluzione Russa ed alla presa di potere del Partito Bolscevico guidato da Lenin, Kautsky ingaggiò uno scontro con quest'ultimo. Considerato un "rinnegato" da Lenin, Kautsky rispose rimproverandogli di aver tentato una rivoluzione proletaria in un paese sottosviluppato (contrariamente alle previsioni di Marx). Inoltre accuserà il potere bolscevico di essere una dittatura più blanquista che marxista.