www.treccani.it
Letterato e uomo politico italiano di origine russa (Odessa 1909 -
Roma 1944). In Italia fin dall'infanzia, studiò a Torino,
dove insegnò giovanissimo (1932-33) letteratura russa
all'università (un suo volume, Scrittori russi, è
stato pubbl. postumo nel 1948). Antifascista, partecipò
attivamente al movimento di "Giustizia e libertà"; arrestato
nel 1934, condannato a due anni di carcere, tornò poi a
Torino, dove ebbe parte eminente nella direzione editoriale della
Einaudi, contribuendo a farne, malgrado i tempi, uno strumento di
alta cultura e di educazione politica. Confinato in Abruzzo,
ritornò all'attività politica dopo la caduta del
fascismo: esponente, fra i maggiori, del Partito d'azione, ne
diresse l'organo clandestino L'Italia libera. Arrestato a Roma nel
novembre 1943, morì pochi mesi dopo in carcere per le torture
subite. L'ediz. completa degli Scritti è del 1964.
*
Wikipedia
Leone Ginzburg (Odessa, 4 aprile 1909 – Roma, 5 febbraio 1944)
è stato un letterato e antifascista italiano, uno dei
principali animatori della cultura italiana negli anni trenta.
Di famiglia ebraica, e di origine ucraina, frequentò in un
primo momento il liceo classico "Massimo d'Azeglio", a Torino, dove
conobbe Vittorio Foa.
Dopo la maturità al Liceo Classico Vincenzo Gioberti di
Torino, fu studioso e docente di letteratura russa, partecipò
allo storico gruppo di intellettuali di area socialista e
radical-liberale (tra gli altri, Norberto Bobbio, Vittorio Foa,
Cesare Pavese, Carlo Levi, Elio Vittorini, Massimo Mila, Luigi
Salvatorelli) che collaborarono alla nascita a Torino della casa
editrice Einaudi.
In campo politico fu un federalista convinto, attivo antifascista,
tra i fondatori del movimento "Giustizia e Libertà". Fu per
questo arrestato nel 1934 e condannato a quattro anni di carcere.
Rilasciato nel 1936 in seguito a un'amnistia, proseguì la sua
attività letteraria e di antifascista.
Nel 1938 sposò Natalia Levi, dalla quale ebbe tre figli:
Carlo, poi divenuto noto storico, Andrea, economista, e Alessandra,
psicanalista.
Nel 1940 fu condannato al confino politico in Abruzzo a Pizzoli.
Liberato nel 1943 alla caduta nel fascismo, si spostò a Roma
dove fu uno degli animatori della Resistenza nella capitale.
Nuovamente catturato e incarcerato a Regina Coeli, fu torturato dai
tedeschi perché si rifiutò di collaborare. Morì
in carcere, in conseguenza delle torture subite, nel febbraio 1944.
È sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma.
Saranno pubblicati postumi la raccolta di saggi Scrittori russi nel
1948 e il volume di Scritti nel 1964.