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      Ecclesiastico italiano (Ussita 1852 - Roma 1934), sacerdote dal
      1877, insegnò (1880-97) diritto canonico all'Institut
      catholique di Parigi e pubblicò alcuni trattati, rimasti
      classici per molti anni. Arcivescovo dal 1898, fu delegato
      apostolico in Bolivia, Perù ed Ecuador e quindi (1901)
      segretario della Congregazione degli affari ecclesiastici
      straordinarî. Sostenitore del progetto della codificazione
      canonica, vi si dedicò per quasi un quindicennio, prima come
      segretario e poi come cardinale (dal 1907) relatore della
      commissione incaricata dell'opera, che giunse a termine con la
      promulgazione (1917) del Codex iuris canonici, di cui
      pubblicò le fonti (7 voll., 1923-35, l'ultimo post.,
      completati poi da altri 2 voll.); dal 1917 fu anche presidente della
      commissione per l'interpretazione autentica del Cod. iur. can.
      Segretario di stato (dal 1914) di Benedetto XV e candidato di
      rilievo nel conclave di Pio XI, ne favorì l'elezione e fu
      confermato dal nuovo papa segretario di stato; in questa veste tra
      l'altro preparò, avviò e concluse le trattative che
      portarono ai Patti lateranensi, sottoscritti da G. come
      plenipotenziario. Per divergenze con Pio XI, dovette lasciare (1930)
      la carica di segretario di stato. Nel 1933 fu nominato membro
      dell'Accademia d'Italia per le discipline giuridiche.