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Opera in cui sono raccolte e ordinate sistematicamente nozioni di
tutte le discipline o di una sola di esse. La parola viene dal greco
ἐγκύκλιος παιδεία, «istruzione circolare, insieme di dottrine
che formano un’educazione completa»; con il significato
attuale, compare per la prima volta nel Cursus philosophici
encyclopaedia di J.H. Alsted (1630).
1. E. dell’antichità e del Medioevo
Il primo grande disegno di sistemazione del sapere è
costituito dal corpus delle opere di Aristotele, che elaborò
una classificazione delle scienze in teoretiche (filosofia, fisica e
matematica), pratiche (etica e politica), poietiche (arti), schema
ripreso dagli autori di e. d’età medievale. Esempi
dell’antichità latina sono i Libri ad Marcum filium di Catone
(2° sec. a.C.), e. del sapere pratico, funzionale alla
formazione del cittadino romano; i 9 libri delle Disciplinae di
Varrone (2°-1° sec. a.C.), compendio di nozioni letterarie,
filosofiche, tecnico-scientifiche; la Naturalis historia di Plinio
il Vecchio (1° sec. d.C.), costituita da 37 volumi; le Artes di
Celso (1° sec. d.C.), di cui restano i libri De medicina,
repertorio dell’arte medica nella Roma imperiale. Alla fine dell’evo
antico (5° sec.) l’opera allegorica De nuptiis Philologiae et
Mercurii di Marziano Capella fissa nel numero di 7 le arti liberali
(grammatica, dialettica, retorica, geometria, aritmetica,
astronomia, musica), prefigurando la successiva distinzione fra
trivio e quadrivio. Le Origines di Isidoro di Siviglia (7°
sec.), concepite come un vocabolario, riportano di ogni parola una
definizione o l’etimologia, e una sintesi storica della letteratura
sull’argomento. Si avvicina ai dizionari enciclopedici moderni il
Lexicon greco noto come Suida (10° sec.), glossario che alla
spiegazione delle parole registrate alfabeticamente affianca notizie
storiche, geografiche, biografiche.
Nel Medioevo la visione unitaria e universalistica del sapere
originò un tipo di cultura enciclopedica che fu alla base
della formazione dell’intellettuale plasmando tutta la letteratura
del tempo: se la molteplicità e varietà delle forme
del reale era riconducibile a un ordine divino che la riduceva a
unità, anche la conoscenza di quelle forme doveva tendere a
un sistema unitario; il sapere, comprensivo di tutta la
realtà, doveva essere formulato in un ordine che
rispecchiasse quello oggettivo del mondo. A fronte delle opere del
6° e 9° sec. (Isidoro, Rabano Mauro nel De rerum naturis)
che riflettono gli ultimi sviluppi della patristica nella
subordinazione delle scienze umane alla verità rivelata,
l’enciclopedismo posteriore, sotto l’influsso della scolastica e
della riscoperta di Aristotele, dedicò maggiore spazio alle
cognizioni scientifiche inquadrando le discipline in un più
rigoroso impianto gerarchico. La più vasta e. del Medioevo,
espressione dell’indirizzo scolastico, è lo Speculum maius o
Bibliotheca mundi (13° sec.) del teologo Vincenzo di Beauvais,
summa di tutte le conoscenze del tempo. Li livres du Tresor
(1260-67) di Brunetto Latini, raccolta di nozioni attinte da fonti
classiche e medievali, per l’attenzione al mondo della storia e
della politica si pongono come un repertorio dei ‘laici’ volto
all’attività pratica e civile.
2. Verso le moderne enciclopedie
Alla cultura dell’Umanesimo e del Rinascimento, antidogmatica e
orientata a studi specialistici, furono estranee la prospettiva
enciclopedica e le grandi sintesi rette da principi universali. Si
compilarono tuttavia nuove e. come il De expetendis et fugiendis
rebus di G. Valla in 49 libri editi da A. Manuzio (1501), i
Commentarii urbani di R. Maffei, in 38 libri (1506); più
spesso si elaborarono traduzioni e adattamenti delle opere
medievali. La crisi dell’aristotelismo e il progresso delle scienze
sperimentali nel 17° sec. portarono a una riorganizzazione dello
scibile e a un rinnovamento del genere. Ne derivarono i lavori di F.
Bacone, De dignitate et augmentis scientiarum (1623), che propone
una tripartizione del sapere (albero delle scienze) basata sulle tre
categorie della conoscenza umana (memoria, immaginazione, ragione)
cui sono riconducibili ogni disciplina e nozione, e di P. Bayle,
Dictionnaire historique et critique (1697), che demolisce con
spregiudicatezza intellettuale le sovrastrutture e i pregiudizi
della tradizione aprendo la strada al pensiero critico degli
illuministi.
Il Settecento fu secolo enciclopedico con un indirizzo razionalista,
aperto all’esperienza, estraneo a modelli chiusi e a tendenze
escatologiche, interessato alla divulgazione del sapere. A
un’iniziale fase erudita che si limita a registrare i dati della
scienza, come la Biblioteca universale sacro-profana di V.M.
Coronelli, prima e. in ordine alfabetico e in lingua moderna (7
vol., 1701-06), la Cyclopaedia di E. Chambers (2 vol., 1728), e
l’Universal-Lexicon (68 vol., 1731-54) di J.H. Zedlers, segue una
fase critica in cui trovano sistemazione le idee illuministiche.
3. L’ e. di Diderot
L’Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences,
des arts et des métiers, par une société de
gens de lettres, opera dell’Illuminismo francese legata al nome di
D. Diderot, fu per impostazione la prima grande iniziativa culturale
moderna. Le sue origini sono di natura commerciale: doveva
consistere nella traduzione, corretta e ampliata, della Cyclopaedia
di Chambers. Con Diderot come direttore e J.-B. d’Alembert
consulente scientifico, si trasformò in un’opera ben
più vasta e innovativa cui collaborarono i migliori ingegni
del tempo (Voltaire e Montesquieu per la letteratura, J.-J. Rousseau
per la musica, G.-L. Buffon e P.-H. d’Holbach per le scienze, F.
Quesnay e R.-J.Turgot per l’economia). L’Encyclopédie segna
una data nella storia tecnica delle e. in quanto prima opera
collettiva, non affidata a un solo studioso o a un’accademia ma a
una «société de gens de lettres»
indipendente da tutti i poteri. Nel 1751 uscì il primo
volume, con il Discours préliminaire di d’Alembert; nel 1752
il secondo, nel 1753-56 furono pubblicati i vol. 3°-6°.
Nonostante il clima ostile ai philosophes, gli attacchi di gesuiti,
giansenisti e del ‘partito devoto’ di corte, e un ‘breve’ di
condanna pronunciato da Clemente XIII, Diderot, ormai solo nella
direzione dell’impresa e assistito da pochi collaboratori,
riuscì, nella semiclandestinità, a portare a termine
il lavoro redazionale. A impresa conclusa, nel 1772, il corpus
dell’e. si componeva di 17 volumi di testo e 11 volumi di tavole:
60.000 voci sui diversi aspetti delle attività e conoscenze
umane, con una nuova attenzione alle tecniche. La funzione dell’e.
non fu solo retrospettiva e documentaria: appartenendo a una
tradizione empiristica e pragmatica connessa ai nomi di F. Bacone,
I. Newton e J. Locke e alla nuova scienza nata con la rivoluzione
del Seicento, intese farsi promotrice di un sapere critico capace di
cambiare «il comune modo di pensare» e di costruire una
«macchina da guerra contro l’Ancien régime». Da
questo punto di vista, costituì uno dei contributi più
significativi al pensiero filosofico e politico, alla critica
economica, religiosa e sociale dell’Illuminismo, e uno dei fattori
essenziali della creazione del clima intellettuale in cui ebbe
origine la Rivoluzione francese.
4. Altre e. del 1700 e 1800
Diversa impostazione ebbe l’Encyclopaedia Britannica compilata da
studiosi scozzesi (3 vol., 1768-71), articolata in una serie di
brevi e rigorose trattazioni scientifiche. Il Konversations-Lexicon
(6 vol. e suppl., 1796-1811) dell’editore tedesco Brockhaus, rivolto
a un pubblico medio, intendeva dare una rapida risposta ai dubbi che
potessero sorgere durante la conversazione. Nell’Ottocento romantico
l’orientamento popolare e nazionale della Nuova enciclopedia
popolare (12 vol., 1841-48) dell’editore G. Pomba ebbe un ruolo
culturale e politico presso la borghesia liberale. In Germania si
concepirono le grandi sillogi Allgemeine Encyclopädie der
Wissenschaften und Künste (167 vol., 1818-89) e Meyers grosses
Konversations-Lexicon (52 vol., 1840-52), il primo a introdurre le
illustrazioni nel testo.
I progetti di sistemazione del sapere globale trovarono nuovo
impulso nel secondo Ottocento con il positivismo e le teorie di A.
Comte, assertore, in contrapposizione all’idealismo romantico, della
positività di un metodo fondato sui fatti scientifici e di un
concetto della filosofia come sintesi delle scienze. Espressione del
nuovo orientamento fu la Grande encyclopédie, inventaire,
raisonné des sciences, des lettres et des arts (31 vol.,
1885-1901) edita da H. Lamirault; allo stesso periodo risale il
Grand dictionnaire universel du 19e siècle dell’editore P.
Larousse (17 vol., 1864-90), che comprende, in unico ordine
alfabetico, la parte lessicografica e quella enciclopedica.
5. Le e. del 1900
In Italia l’e. di Pomba rappresentò lo strumento di
consultazione e informazione più valido fino alla
pubblicazione nel 1929 del 1° vol. dell’E. italiana di scienze,
lettere e arti dell’Istituto Treccani, il maggiore e più
accreditato editore del settore. Altre e. sono state, fra le altre,
il Grande dizionario Enciclopedico della UTET, rinnovato
periodicamente; l’E. Einaudi (16 vol., 1977-84) impostata con una
serie di saggi monografici; l’E. Europea (12 vol., 1976-84, con
aggiornamenti) della Garzanti, l’E. Bompiani (29 vol. 1984, nuova
ed. 1994). Fra le e. straniere, l’Encyclopaedia Britannica, divenuta
impresa angloamericana e poi statunitense essendo passata in
proprietà dell’università di Chicago, articolata in
due parti: Macropaedia che, in continuità con le edizioni
precedenti, conserva il carattere monografico; Micropaedia, volta a
una consultazione rapida e a un’informazione schematica. Le e. degli
editori Brockhaus, Meyer e Larousse hanno avuto più edizioni
e variazione nel titolo e nell’ampiezza.
A partire dagli anni 1980 la crisi dell’editoria ha orientato il
mercato verso la produzione di piccole e. ‘compatte’, con un numero
di lemmi sintetici, per ridurre l’esposizione economica e i tempi di
lavorazione. Si sono realizzate le prime e. in formato elettronico
su supporti diversi (CD-I, CD-Rom, DVD) che permettono di contenere
intere e. in un unico disco, affiancando al tradizionale materiale
cartaceo strumenti multimediali. Alla pioneristica versione per PC
dell’E. Grolier ne sono seguite molte altre, tecnologicamente
superate a loro volta dalle e. on-line, di cui quella più
consultata è senz’altro Wikipedia. Nata nel 2001 e basata sul
contributo gratuito di utenti anonimi, ne esistono edizioni in circa
250 lingue per un totale di oltre 5 milioni di articoli.
Istituto della E. Italiana
Fondato nel 1925 da Giovanni Treccani con il nome di Istituto
Treccani, per la pubblicazione, su suggerimento di G. Gentile,
dell’Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, fu
trasformato da Mussolini in ente di finalità nazionale
(r.d.l. 669/24 giugno 1933), assumendo la denominazione attuale. Il
fondo di dotazione fu costituito in parti eguali da Banco di Napoli,
Banco di Sicilia, Monte dei Paschi di Siena, Istituto nazionale
delle assicurazioni, Istituto poligrafico dello Stato. La direzione
dell’Istituto fu tenuta dal 1925 al 1943 da Gentile, al quale si
devono l’organizzazione scientifica dell’opera e la definizione del
modello, intermedio fra l’e. monografica tipo Britannica e il
dizionario enciclopedico tipo Larousse: 60.000 voci con la
novità tecnica di un ricco apparato illustrativo. L’opera fu
pubblicata, nei suoi 35 volumi di testo, dal 1929 al 1937; seguirono
un’appendice nel 1938 e nel 1939 gli indici. Gentile riuscì a
mantenere una linea editoriale autonoma, sottraendosi alle pressioni
del ministero della Cultura popolare; nonostante i frequenti
attacchi della stampa di regime, si avvalse di redattori e
collaboratori antifascisti e docenti universitari che nel 1931
avevano rifiutato il giuramento: G. De Sanctis, G. Calogero, B.
Migliorini, R. Mondolfo, U. La Malfa, N. Rosselli e molti altri. La
caduta del fascismo il 25 luglio 1943 determinò una battuta
d’arresto nell’attività dell’Istituto; il blocco completo
avvenne dopo l’occupazione tedesca di Roma e la costituzione della
Repubblica sociale (22 settembre). Tra i primi atti del governo di
Salò vi fu il decreto di commissariamento: l’Istituto fu
chiuso, con licenziamento generale, deciso il trasferimento a
Bergamo, svuotata la sede storica di Palazzo Mattei di Paganica di
gran parte degli archivi, dei clichés e manoscritti. A Roma
l’attività riprese, in modo irregolare, nel 1944. Rientrati i
materiali da Bergamo, si realizzò il progetto del Dizionario
enciclopedico italiano, sintesi di vocabolario ed enciclopedia
pubblicata in 12 volumi tra il 1955 e il 1961. Gli si
affiancò, fra il 1958 e il 1966, la prima opera tematica
Treccani, l’Enciclopedia dell’arte antica classica e orientale. Una
svolta nella produzione editoriale rappresentò poi
l’Enciclopedia del Novecento (1975-90), articolata in 522 saggi, che
vide la collaborazione di 21 premi Nobel. Da allora il catalogo
dell’Istituto ha continuato ad arricchirsi, comprendendo, oltre ai
volumi di aggiornamento, altre e. sia generali sia tematiche,
vocabolari, atlanti, volumi singoli o raccolti in collane.
L’Istituto, riconosciuto quale ente di diritto privato d’interesse
nazionale e istituzione culturale (l. 123/2 aprile 1980), è
indipendente, anche per la parte finanziaria, dallo Stato e da altri
enti; solo la nomina del suo presidente, per l’importanza nazionale
che riveste, è devoluta al capo dello Stato.