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    Benjamin Disraeli,  I conte di Beaconsfield (Londra, 21
    dicembre 1804 – Londra, 19 aprile 1881), è stato un politico
    e scrittore britannico.
    
    Ha fatto parte del Partito Conservatore ed è stato Primo
    Ministro del Regno Unito due volte: dal 27 febbraio al 3 dicembre
    1868 e dal 20 febbraio 1874 al 23 aprile 1880.
    
    Pur distinguendosi per essere uno dei principali protezionisti del
    partito conservatore dopo il 1844, le relazioni di Disraeli con
    altre importanti figure del suo partito, in particolare con lord
    Derby, furono il frutto particolare che lo portò a tanta
    fama. Dal 1852, inoltre, la carriera di Disraeli venne
    contraddistinta dalla sua marcata rivalità con William Ewart
    Gladstone per la guida del Partito Liberale. In questa faida,
    Disraeli venne supportato dalla sua grande amicizia con la regina
    Vittoria. Nel 1876 Disraeli venne elevato al rango di conte di
    Beaconsfield dopo quarant'anni di onorato servizio alla Camera dei
    Comuni.
    
    Prima e durante la sua carriera politica, Disraeli era ben
    conosciuto per essere una figura sociale e letteraria di fama anche
    se generalmente le sue novelle non sono riconosciute come una grande
    opera del periodo vittoriano. Egli scrisse prevalentemente romanzi
    dei quali "Sybil" e "Vivian Grey" sono ancora oggi i più
    conosciuti.
    
    Biografia
    
    I primi anni
    
    I biografi di Disraeli vogliono la sua famiglia di origini italiane,
    da ebrei sefarditi, mentre egli si proclamava di discendenza
    portoghese, situando i suoi antenati a prima dell'espulsione degli
    ebrei dalla Spagna nel 1492 (dopo tale episodio gli ebrei emigrati
    si divisero in due gruppi, uno che giunse in Italia e l'altro che si
    diresse verso i Paesi Bassi e poi in Inghilterra). Gli storici
    moderni tendono a vederlo essenzialmente come un marrano nel senso
    spagnolo del termine.
    
    Egli era il figlio secondogenito ma il primo sopravvissuto degli
    eredi di Isaac D'Israeli, critico letterario e storico, e di sua
    moglie Maria Basevi. Benjamin cambiò il proprio cognome in
    Disraeli negli anni '20 dell'Ottocento. Tra i suoi fratelli e
    sorelle citiamo Sarah (1802–1859), Naphtali (1807), Ralph
    (1809–1898) e James (1813–1868). Benjamin nei primi anni
    frequentò una piccola scuola, la "Reverend John Potticary's
    school" di Blackheath. Suo padre fece battezzare il figlio Benjamin
    nel luglio del 1817 dopo una disputa con la loro sinagoga. Dal 1817
    Benjamin frequentò la scuola a Higham Hill, in Walthamstow,
    sotto Eliezer Cogan. I suoi fratelli minori, invece, frequentarono
    il Winchester College.
    
    Il padre lo aveva destinato ad intraprendere la carriera legislativa
    e Benjamin venne associato alla studio di un avvocato dal 1821. Nel
    1824, Disraeli andò in tour nel Belgio e nella Valle del Reno
    con suo padre e successivamente scrisse che fu proprio navigando sul
    Reno che egli maturò la decisione di abbandonare la carriera
    della legge: "Lo decisi discendendo quelle magiche acque che non
    sarei stato un avvocato."[9] Egli visitò nell'area le
    città di Oppenheim e Spira, luoghi entrambi ove si trovavano
    grandi comunità ebraiche. Tornato in patria venne coinvolto
    in affari col finanziere J. D. Powles il quale lo coinvolse nello
    sfruttamento minerario dei giacimenti del sud America e per il quale
    scrisse numerosi pamphlets pubblicitari a promozione della
    compagnia.[10]
    
    Quello stesso anno le attività finanziarie intraprese da
    Disraeli lo portarono in contatto col pubblicista John Murray,
    anch'egli coinvolto nel mercato minerario sudamericano. I due si
    accordarono per fondare un giornale, The Representative,
    intenzionati a promuovere non solo le imprese minerarie ma anche i
    politici che le supportavano come ad esempio George Canning. Il
    giornale si dimostrò un fallimento e questo fatto
    rovinò sia Powles che Disraeli.
    
    Prima di entrare in parlamento, Disraeli ebbe relazioni con diverse
    donne tra le quali Henrietta, lady Sykes (moglie di Sir Francis
    Sykes, III baronetto), la quale gli fu modello per il romanzo
    Henrietta Temple. Fu Henrietta del resto a presentare Disraeli a
    Lord Lyndhurst, con la quale successivamente ella ebbe anche una
    relazione. Come il biografo Blake osservò: "Le vere relazioni
    tra i tre non possono essere determinate con certezza anche se
    è innegabile che l'atto favorì di molto Disraeli
    assieme ad altri episodi."
    
    Nel 1839 egli decise di "mettere la testa a posto" sposando Mary
    Anne Lewis, ricca vedova del politico Wyndham Lewis, collega di
    Disraeli a Maidstone. Mary Lewis aveva 12 anni in più di
    Benjamin e la loro unione venne vista come basata essenzialmente sul
    fattore finanziario, ma fu invece molto felice.
    
    La carriera letteraria
    
    Disraeli si dedicò quindi alla letteratura dopo il disastro
    finanziario delle miniere sudamericane. Motivato in parte dal suo
    disperato bisogno di denaro, egli scrisse la sua prima novella,
    Vivian Grey, nel 1826. I biografi di Disraeli sono concordi nel
    ritenere che Vivian Grey sia di fatti una riproposizione in chiave
    romanzata di quanto accadde col The Representative, e lo scritto
    diede prova di divenire molto popolare anche se causò non
    pochi problemi ai Tory quando l'identità dell'inizialmente
    anonimo scrittore venne scoperta, perché prevalentemente il
    libro caricaturava la figura di John Murray.
    
    Dopo aver scritto Vindication of the English Constitution,[15] e
    molti pamphlets politici, Disraeli scrisse una serie di novelle tra
    le quali citiamo The Young Duke (1831), Contarini Fleming (1832),
    Alroy (1833), Venetia e Henrietta Temple (1837). Durante quello
    stesso periodo egli scrisse anche The Revolutionary Epick e tre
    burlesques: Ixion, The Infernal Marriage e Popanilla. Di tutte
    queste novelle solo Henrietta Temple fu un vero successo.[16]
    
    Durante gli anni '40 dell'Ottocento Disraeli scrisse tre novelle
    politiche conosciute col nome de "the Trilogy"–Sybil, Coningsby e
    Tancred.
    
    Malgrado il suo successo, le relazioni di Disraeli con altri
    scrittori del suo tempo furono pressoché nulle. La scrittura
    di Disraeli piaceva ai lettori essenzialmente perché
    originale e con frasi brillanti che rimanevano nella memoria, con
    tocchi di stravaganza ed effettistica."
    
    Al parlamento
    
    Disraeli aveva considerato di intraprendere la carriera politica
    già dagli anni '30 dell'Ottocento, prima di partire alla
    volta del Mediterraneo. Il suo primo contatto col mondo politico, ad
    ogni modo, non avvenne che sino al 1832 durante la grande crisi
    scoppiata a seguito del Reform Bill, alla quale egli
    contribuì con un pamphlet anti-Whig edito da John Wilson
    Croker e pubblicato da Murray dal titolo Inghilterra e Francia
    ovvero una cura per la Gallomania ministeriale. Lo spirito politico
    di Disraeli in quel suo primo periodo era influenzato sia dalla sua
    indole rivoluzionaria sia dal suo desiderio di lasciare il segno in
    materia di politica. Sui partiti esistenti così egli si
    esprimeva: "il toryismo è ormai superato e non posso
    accondiscendere nell'essere uno Whig." Pertanto egli si
    presentò nelle file dei Radicali e tentò la prima
    scalata alle elezioni nel 1837 con i Tories nella circoscrizione di
    Maidstone.
    
    Pur essendo un Conservatore, Disraeli aveva simpatie per il Cartismo
    ed era favorevole ad un'alleanza tra aristocrazia terriera e classe
    lavoratrice contro il crescente potere dei mercanti e dei nuovi
    industriali della borghesia. Egli si decise quindi a supportare la
    nascita della Giovane Inghilterra nel 1842, un gruppo con lo scopo
    di promuovere la visione secondo la quale i landlords dovevano usare
    il loro potere per proteggere i poveri dalle prevaricazioni degli
    uomini d'affari della media classe. Durante i vent'anni trascorsi
    tra le Corn Laws ed il Second Reform Bill, Disraeli cercò
    un'alleanza tra Tory e Radicali.
    
    La protezione
    
    Il primo ministro Sir Robert Peel vinse le elezioni e lentamente
    Disraeli divenne uno dei suoi più acerrimi critici, spesso
    mantenendo posizioni deliberatamente contrarie a quello che era il
    suo capo nominale. Il più noto di questi casi d'opposizione
    fu il Maynooth grant del 1845 e la ripresa della questione sulle
    Corn Laws nel 1846. La fine del 1845 ed i primi mesi del 1846
    vennero dominati dalla battaglia in parlamento tra i "free traders"
    ed i protezionisti proprio sulla questione delle Corn Laws. Una
    parte dei conservatori, i radicali e gli whigs formarono un'alleanza
    a favore dei free traders ed a questo punto il partito conservatore
    si divise: i Peeliti si posero contro gli Whigs e venne formata una
    nuova fazione protezionista dei conservatori guidata da Disraeli,
    Bentinck e Lord Stanley (po Lord Derby). Il contesto generale di
    discussione era anche la questione della carestia in Irlanda alla
    quale Peel era intenzionato a rimediare con l'importazione di grano.
    
    Il termine "corn", infatti, non si riferiva al mais americano quanto
    piuttosto al grano prodotto in Inghilterra che era alla base della
    produzione del pane, alimento essenziale per la sopravvivenza della
    popolazione. Le Corn Laws imponevano quindi una tassa d'importazione
    del grano inglese verso l'Irlanda che, se abolita, sarebbe venuta
    incontro alle esigenze della popolazione irlandese ma avrebbe
    impoverito i landlords inglesi. Peel immediatamente propose di
    abolire tale tassa. Per i conservatori dunque si pose il problema di
    quale decisione prendere soprattutto dopo che i politici di maggiore
    esperienza in quella falange si erano schierati con Peel per
    l'emergenza. Disraeli dunque si trovò naturalmente a capo
    della fazione emergente all'interno della compagine politica ed
    assunse le redini di leader. Dalla Camera dei Lords, il Duca di
    Argyll scrisse che Disraeli "era quasi come un subalterno in una
    grande battaglia dove ogni superiore fosse stato ucciso o ferito."
    Se la rimanenza del partito conservatore poteva ottenere un consenso
    necessario a formare un nuovo governo, Disraeli era ora la pedina
    vincente in campo. Ad ogni modo egli era a capo di un gruppo di
    parlamentari senza esperienza o quasi e molti di questi raramente
    aveva intrapreso dei discorsi alla Camera dei Comuni.
    
    Bentinck e la leadership
    
    Nel 1847 avvenne una piccola crisi politica che Bentinck dalla
    leadership della fazione ed evidenziò Disraeli. Nelle
    elezioni generali di quell'anno, Lionel de Rothschild era divenuto
    deputato per la Città di Londra. Sin dall'emancipazione dei
    cattolici, ai membri del parlamento veniva richiesto di giurare "una
    vera fede di cristiano". Rothschild, segretamente ebreo, non poteva
    giurare e come tale non era in grado di occupare la propria
    posizione. Lord John Russell, il capo degli Whigs che era succeduto
    a Peel alla carica di primo ministro e come Rothschild membro del
    parlamento per la Città di Londra, introdusse il Jewish
    Disabilities Bill per cercare di permettere anche agli ebrei di
    entrare in parlamento.
    
    Disraeli si dichiarò favorevole a quest'idea aggiungendo
    inoltre che la cristianità era un "giudaismo completato",
    apostrofando la camera dei comuni con la famosa frase: "Dov'è
    il vostro cristianesimo se non credete nel giudaismo?". Famosa fu
    anche la sua tesi (espressa nel Tancred) secondo la quale il
    giudaismo avrebbe favorito la nascita del cristianesimo con
    l'uccisione di Gesù Cristo. Ad ogni modo il discorso di
    Disraeli venne mal recepito dalla sua parte politica quando gran
    parte degli anglicani erano sfavorevoli al decreto. Samuel
    Wilberforce, vescovo di Oxford e amico di Disraeli, si espresse
    duramente contro la riforma accusando lord Russell di voler
    introdurre gli ebrei in parlamento di modo da garantirsi il loro
    supporto alle elezioni. Bentinck, che era il leader dei conservatori
    alla Camera dei Comuni, decise di affiancare Disraeli nel voto
    favorevole al decreto inneggiando alla tolleranza religiosa ed alla
    laicità dello stato.
    
    Nel dibattito che ne seguì, Bentinck rassegnò le
    proprie dimissioni dalla guida del partito ed ebbe dei contrasti
    anche con lord Stanley (leader alla Camera dei Lords), il quale era
    contrario al decreto e giudicava blasfeme le parole di Disraeli.
    Bentinck venne succeduto da Lord Granby. Nel frattempo, Disraeli si
    avvicinò molto a Bentinck col quale reperì i
    finanziamenti necessari ad acquistare la bella residenza di campagna
    di Hughenden Manor, nel Buckinghamshire, presupposto essenziale
    all'epoca per poter essere considerato un conservatore. Disraeli e
    la moglie si alternarono tra Hughenden e le molte case di loro
    proprietà in Londra.
    
    Dopo nemmeno un mese Granby diede le proprie dimissioni dalla guida
    della Camera dei Comuni sentendosi inadeguato a ricoprire
    quell'incarico e non venne rimpiazzato per la durata della sessione
    parlamentare. All'inizio della nuova sessione, la politica venne
    gestita dal triumvirato Granby-Disraeli-Harries che fu indicativo
    delle tensioni tra Disraeli ed il resto del suo partito. Questo
    confuso arrangiamento politico si concluse con le dimissioni di
    Granby nel 1851 e la sempre maggiore luce data alla figura di
    Disraeli.
    
    Gli incarichi politici
    
    Il primo governo Derby
    
    La prima opportunità per i tories protezionisti sotto la
    guida di Disraeli e Stanley di ottenere il governo avvenne nel 1851
    quando il primo governo di Lord John Russell venne sconfitto alla
    Camera dei Comuni sulla questione dell'Ecclesiastical Titles Act
    1851. Disraeli sarebbe divenuto Home Secretary mentre Stanley
    sarebbe divenuto primo ministro. Tra gli altri possibili ministri si
    includevano Sir Robert Inglis, Henry Goulburn, John Charles Herries
    e Lord Ellenborough. I peeliti, ad ogni moo, si rifiutarono di
    prestare servizio nel governo di lord Stanley o con Disraeli per la
    questione dei "free traders" ancora bruciante e pertanto
    fallì l'idea di creare un governo puramente protezionista.
    
    Russell riprese il suo incarico di primo ministro, ma nuovamente
    diede le proprie dimissioni nel 1852 quando una combinazione di
    protezionisti e Lord Palmerston lo sconfissero sul Militia Bill.
    Questa volta Lord Derby ottenne lincarico e con generale sorpresa
    nominò Disraeli Cancelliere dello Scacchiere.
    
    Tra le proprietà di Disraeli nel suo nuovo compito vi era la
    produzione di un rendiconto statale per l'anno fiscale venturo.
    Disraeli propose di ridurre le tasse sulla malta e sul té
    (tasse indirette); progettò invece di aumentare le tasse
    sulla casa. Egli propose invece la controversa tassa diretta in base
    al reddito.
    
    Come già notato, Disraeli si era opposto nel giugno del 1846
    alla cancellazione delle Corn Laws, ma il passaggio del decreto
    aveva impoverito i contadini e i proprietari terrieri inglesi e
    aveva fatto decadere il prezzo generale del pane e del grano.
    Disraeli pensò a questo punto di alleviare gli svantaggi
    economici dei coltivatori abbuonando loro alcune tasse che sarebbero
    state aumentate a tutti i non agricoltori. Il budget venne visto da
    molti Whigs come una "ricompensa per i landlords" con un tocco di
    vendetta per il passaggio della legge.
    
    Disraeli venne quindi criticato per aver mischiato i molti fattori
    coinvolti nella vicenda e la sua proposta ulteriore di estendere le
    tasse in Irlanda gli procurò altri nemici. Questo fatto,
    combinato assieme all'inesperienza generale del governo e di
    Disraeli, portò ad un fallimento del piano finanziario ed
    alla consequenziale caduta del governo il 17 dicembre 1852.
    
    All'opposizione
    
    Con la caduta del governo, Disraeli e i conservatori tornarono
    all'opposizione. Il successore di lord Derby alla carica di primo
    ministro fu il peelita Lord Aberdeen, il cui ministero venne
    composto da peeliti e whigs. Disraeli stesso venne succeduto nei
    suoi incarichi di cancelliere da Gladstone.
    
    Il secondo governo Derby
    
    Il primo governo di Lord Palmerston collassò nel 1858 dopo
    l'affare Orsini e lord Derby riprese il controllo della situazione
    come capo di una sola e pura amministrazione conservatrice. Disraeli
    rimase a capo della Camera dei Comuni e ritornò al ruolo di
    Cancelliere dello Scacchiere. Una delle prime azioni del nuovo
    governo fu quella di decretare delle misure per riorganizzare il
    governo dell'India dopo le rivolte che avevano dimostrato
    l'inadeguatezza del controllo da parte della Compagnia delle Indie
    Orientali Britanniche ed aveva acconsentito al passaggio del governo
    diretto dell'area alla Corona britannica. Il primo tentativo di
    legislazione venne portato avanti dal President of the Board of
    Control, Lord Ellenborough, il quale in precedenza era già
    stato Governatore generale dell'India (1841–44). Il decreto, ad ogni
    modo, dovette essere rivisto in più punti per le critiche
    ricevute e poco dopo lord Ellenborough venne forzato a dimettersi
    per lasciare spazio alle idee del nuovo governatore, Lord Canning.
    
    Trovandosi mancanti di un incarico, Disraeli e lord Derby tentarono
    nuovamente di coinvolgere Gladstone nel governo. Disraeli scrisse
    una lettera personale a Gladstone pregandolo di mettere il bene del
    partito dinnanzi alla sua personale animosità: "Ogni uomo
    vive il proprio incarico e c'è un Potere più grande di
    tutti noi che dispone tutto ciò..." In risposta a Disraeli,
    Gladstone rifiutò l'offerta rimarcando ancora il
    perché dei suoi rifiuti anche precedenti.
    
    Con il rifiuto di Gladstone, lord Derby e Disraeli guardarono
    altrove e la scelta ricadde su Edward Bulwer-Lytton, il quale
    divenne Segretario di Stato per le Colonie; il figlio di lord Derby,
    Lord Stanley, succedette a Ellenborough alla guida della Board of
    Control. Stanley, con l'assistenza di Disraeli, propose e
    guidò l'India Act col quale il subcontinente sarebbe stato
    governato per i successivi sessant'anni. La Compagnia delle Indie
    Orientali ed il suo governatore generale vennero rimpiazzati con un
    viceré e un consiglio locale, mentre il ruolo di presidente
    della Board of Control venne abolito e sostituito con il Segretario
    di Stato per l'India.
    
    Il 1867 Reform Bill
    
    Dopo la sconfitta del Liberal Reform Bill introdotto da Gladstone
    nel 1866,[43] Disraeli e Derby introdussero delle loro misure nel
    1867. Questo atto era innanzitutto una strategia politica atta a
    dare al partito conservatore il controllo del processo della riforma
    e i benefici a lungo termine della Camera dei Comuni. Si
    pensò quindi che se i conservatori fossero stato in grado di
    assicurare questo decreto legislativo, l'elettorato sarebbe stato
    rinfrancato ed avrebbe potuto rivolgersi più favorevolmente
    verso i tories alle elezioni successive. Il Reform Act 1867 estese
    il diritto di voto a tutti i capifamiglia maschi, eliminando nel
    contempo i sobborghi cittadini con meno di 10.000 abitanti e
    garantendo quindici nuovi seggi elettorali dei quali le
    rappresentanze maggiori furono Liverpool e Manchester. Questo atto
    ad ogni modo fu impopolare anche tra i conservatori più
    estremi come Lord Cranborne (poi marchese di Salisbury), il quale
    decise di dimettersi in protesta al passaggio del decreto.
    
    Il primo governo da primo ministro
    
    La salute di lord Derby intanto andava peggiorando ed egli si dimise
    da primo ministro nel febbraio del 1868 per poi sopravvivere appena
    altri venti mesi. Non vi erano ormai dubbi che Disraeli gli sarebbe
    succeduto come leader del partito conservatore e poi come primo
    ministro.
    
    Ad ogni modo i conservatori continuavano ad essere in minoranza alla
    Camera dei Comuni e il passaggio del Reform Bill aveva richiesto
    nuove elezioni. L'incarico di Disraeli come primo ministro fu
    sostanzialmente breve anche se i conservatori riuscirono a vincere
    le elezioni generali. Egli fece due cambi essenziali nel gabinetto
    di governo: rimpiazzò Lord Chelmsford al ruolo di Lord
    Cancelliere con Lord Cairns, e pose George Ward Hunt al ruolo di
    Cancelliere dello Scacchiere. Disraeli e Chelmsford non erano mai
    andati particolarmente d'accordo e nella visione di Disraeli, Cairns
    era un ministro molto più adatto.
    
    La prima premiership di Disraeli fu dominata dal dibattito sulla
    Chiesa d'Irlanda. Anche se l'Irlanda era in maggioranza cattolica
    romana, la chiesa protestante rimaneva la religione di stato e
    pretendeva delle tasse proprie sul territorio. Inizialmente Disraeli
    tentò di negoziare con il cardinale Henry Edward Manning per
    la fondazione dell'Università cattolica di Dublino ma
    Gladstone si schierò per la creazione di una chiesa
    d'Irlanda. La proposta divise il partito conservatore e si
    riunì nel partito liberale alla guida di Gladstone. Mentre il
    governo di Disraeli sopravvisse sino alle elezioni generali del
    dicembre 1868, l'iniziativa era passata ai liberali che tornarono al
    potere con una maggioranza di 170 seggi.
    
    Il secondo governo da primo ministro
    
    Dopo sei anni all'opposizione, Disraeli ed il partito conservatore
    vinsero le elezioni del 1874 dando al partito la prima assoluta
    maggioranza alla Camera dei Comuni dagli anni '40 dell'Ottocento.
    Sotto la stewardship di R. A. Cross, Home Secretary, il governo
    Disraeli introdusse varie riforme tra cui quella denominata
    Artisan's and Labourers' Dwellings Improvement Act 1875, il Public
    Health Act 1875, il Sale of Food and Drugs Act (1875) e l'Education
    Act (1876). Il suo governo introdusse inoltre un nuovo Factory Act
    per la protezione dei lavoratori, il Conspiracy and Protection of
    Property Act 1875 e l'Employers and Workmen Act (1875) per
    permettere ai lavoratori di stendere contratti sempre legali a norma
    di legge. Come risultato di questa politica sociale il deputato
    laburista Alexander Macdonald: "Il partito conservatore si è
    occupato della classe lavoratrice di più in questi cinque
    anni di quanto non abbia fatto il partito liberale in
    cinquant'anni."
    
    L'imperialismo
    
    Disraeli coltivò un'immagine pubblica di sé stesso
    come imperialista e riuscì a far assegnare alla regina il
    titolo di "Imperatrice d'India".
    
    Disraeli fu, secondo certe interpretazioni, un sostenitore
    dell'espansionismo e della volontà di preservare l'Impero
    britannico nel Medioriente e nell'Asia centrale. Malgrado le
    obienzioni del suo gabinetto di governo e senza il consenso del
    parlamento, egli ottenne con l'appoggio di Lionel de Rothschild il
    44% delle azioni della compagnia del Canale di Suez.
    
    Disraeli e Gladstone si scontrarono sulla politica inglese nei
    Balcani. Disraeli vide la situazione come una materia di interesse
    strategico ed imperialista, attenendosi alla politica di lord
    Palmerston nel supporto all'Impero Ottomano contro l'espansione
    russa in Crimea. Secondo il biografo Blake, Disraeli credeva che la
    Gran Bretagna avesse il dovere morale di aiutare le altre nazioni
    nella loro emancipazione in virtù della sua lunga tradizione
    costituzionale. Gladstone, ad ogni modo, vide l'atto anche in
    termini morali con molti cristiani bulgari massacrati dai turchi e
    pertanto tale azione si sarebbe dimostrata immorale per chiunque.
    
    Disraeli inoltre introdusse il Royal Titles Act 1876 col quale la
    regina Vittoria ottenne il titolo di Imperatrice d'India, ponendola
    quindi allo stesso livello dello zar russo. Nella sua corrispondenza
    privata con la regina, egli propose di "ripulire l'Asia centrale dai
    moscoviti e spostarli verso il Mar Caspio". Per contenere
    l'influenza russa, egli lanciò l'invasione dell'Afghanistan e
    siglò la Convenzione di Cipro con la Turchia con la quale
    l'isola strategica veniva posta sotto il controllo della Gran
    Bretagna.
    
    Disraeli guadagnò un altro successo diplomatico nel Congresso
    di Berlino del 1878 nel quale impedì alla Bulgaria di
    ottenere una propria indipendenza piena, limitando la crescente
    influenza della Russia nei Balcani e rompendo la Lega dei Tre
    Imperatori. Ad ogni modo, le difficoltà in Sud Africa e in
    Afghanistan, indebolirono notevolmente il suo governo e portarono
    alla sconfitta della fazione alle elezioni del 1880.
    
    Gli ultimi anni e la morte
    
    Disraeli venne elevato alla Camera dei Lords nel 1876 quando la
    regina Vittoria lo creò Conte di Beaconsfield e Visconte
    Hughenden.[54]
    
    Alle elezioni del 1880 i conservatori di Disraeli vennero sconfitti
    dai liberali di Gladstone in gran parte per via del decorso della
    Seconda guerra anglo-afgana. Disraeli morì nell'aprile del
    1881.[55]
    
    Egli venne sepolto nella cappella della St Michael's Church presso
    Hughenden Manor con un memoriale fatto erigere in suo onore dalla
    stessa regina Vittoria. Esecutore testamentario delle sue
    volontà fu il suo segretario privato, Lord Rowton.[56]
    
    Disraeli dispone anche di un memoriale nell'Abbazia di Westminster
    ed una sua statua troneggia anche nella piazza del mercato di
    Ormskirk.