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Michele di Lando (Firenze, 1343 – Lucca, 1401) è stato un
politico italiano.
Fu il protagonista della rivolta dei Ciompi a Firenze nel luglio
1378, quando venne fatto eleggere gonfaloniere di giustizia a
rappresentare gli interessi del popolo minuto. Fu lui a creare le
tre nuove Arti dei Ciompi, dei Farsettai e dei Tintori.
Trovatosi improvvisamente a gestire un grande potere, fu
continuamente bersagliato da richieste sempre maggiori dal popolo
magro e venne messo in cattiva luce per l'alleanza con alcuni membri
del più ricco popolo grasso (tra i quali soprattutto
Salvestro de' Medici). Già in discredito verso gli operai che
rappresentava, fu costretto a prendere misure di repressione contro
l'ondata di violenza che essi andavano scatenando, con ritorsioni
contro la nobiltà. Il malcontento contro la sua figura
aumentò in poche settimane, soprattutto quando venne chiesta
e non concessa la cancellazione del debito verso i datori di lavoro.
Fu allora che i rappresentanti della vecchia oligarchia fecero
cerchio per isolare la fazione dei Ciompi. Il "popolo grasso" si
alleò con quello minuto (la piccola borghesia), e il 31
agosto un numeroso gruppo di Ciompi, stabilitisi in piazza della
Signoria, fu cacciato con facilità dalle forze combinate
delle altre Arti.
La corporazione dei Ciompi, ormai disgregata internamente e
abbandonata dallo stesso Michele di Lando, che diresse la
repressione, venne abolita. Michele di Lando venne allontanato,
nominandolo capitano di Volterra.