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Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy (Parigi, 20 luglio 1754 –
Parigi, 9 marzo 1836) è stato un filosofo francese
appartenente alla corrente filosofica di derivazione illuministica
detta degli idéologues.
Gli idéologues
Elementi d'ideologia (1825-27)
Nella Francia agli inizi del XIX secolo, gli "ideologi" (les
idéologues) erano quei giuristi, medici, tecnici e insegnanti
legati alla cultura illuminista che furono considerati da Napoleone
Bonaparte, nel momento della sua assunzione al potere assoluto,
"dottrinari sostenitori di idee astratte", dediti ad un'inutile e
vuota speculazione.
Il significato originario del termine ideologia creato da Destutt de
Tracy nel 1796 nell'opera Mémoire sur la faculté de
penser con il significato di un metodo del corretto ragionare,
discorso razionale sulle idee, assunse con Napoleone, che non aveva
più bisogno di atteggiarsi a sostenitore delle idee
illuministe di questi ideologi, progressisti atei e razionalisti,
dei quali si era servito agli inizi della sua carriera, in suo noto
discorso del 1812, assunse un significato peggiorativo:
«È alla ideologia, a questa tenebrosa metafisica che
ricercando con sottigliezza le cause originarie, vuole su tali basi
fondare la legislazione dei popoli in luogo di adattare le leggi
alla conoscenza del cuore dell'uomo e alle lezioni della storia, che
vanno attribuiti tutti i mali che ha provato la nostra bella
Francia.»
Erano intellettuali che perseguivano ideali politici miranti a un
riformismo su base laica e anti-autoritaria e contrari - pertanto -
al fanatismo e al dispotismo. Particolarità delle loro
ricerche era l'analisi dei fenomeni mentali e sensoriali per la
fondazione di una gnoseologia sensista.
Oltre allo stesso Destutt de Tracy gli esponenti più
importanti di questo movimento di pensiero furono il suo amico
Pierre Jean Georges Cabanis, Marie-Francois-Pierre Maine de Biran e
Victor Cousin.
Quadro storico
Nel 1793, la Convenzione nazionale francese scioglie tutte le
accademie e, due anni più tardi, il Direttorio istituisce un
unico Institut de France articolato in classi corrispondenti alle
varie scienze.
Dopo il colpo di stato del '99 di Napoleone Bonaparte - che si
farà incoronare imperatore cinque anni dopo, dando vita al
Primo Impero francese (1804) - la situazione delle Accademie permane
identica.
Negli anni seguenti Bonaparte potenzia l'Istituto di Francia nei
suoi rami tecnico-scientifici, necessari per lo sviluppo
industriale, trascurando gli studi filosofici ritenuti astratti e
politicamente inaffidabili.
Nel 1801, Bonaparte proclama il cattolicesimo religione della
maggioranza dei francesi, ristabilendo buoni rapporti con il papa
Pio VII.
Nel 1802 istituisce la censura e il controllo sulla stampa.
Nel 1803 decide di chiudere la classe di scienze morali e politiche
dell'Institut.
Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy
Agli inizi della Rivoluzione francese, il conte Destutt de Tracy,
colonnello del reggimento reale del Penthièvre, eletto nel
1789 agli inizi della Rivoluzione francese agli Stati generali come
rappresentante della nobiltà e del clero del Borbonese,
appoggiò fin dal primo momento le richieste del Terzo Stato
per la soppressione dei privilegi feudali.
Nominato maresciallo di campo da La Fayette nel 1792, ritornò
alla vita civile dopo il 10 agosto 1792.
Durante il Terrore, il 2 novembre 1793, per il suo proclamato
riformismo viene incarcerato come sospetto controrivoluzionario.
Detenuto per undici mesi si dedicò allo studio della
filosofia di Locke e Condillac.
Con la reazione termidoriana gli vennero riconosciuti i meriti della
sua azione politica moderata con la nomina a membro del consiglio
per la pubblica istruzione.
Nominato senatore abbandonò la carica dopo il Colpo di Stato
del 18 brumaio 1799 giudicando traditi i suoi ideali dal colpo di
stato di Napoleone.
Nominato dall'imperatore conte dell'Impero ed eletto nel 1808 membro
dell'Accademia francese, Destutt de Tracy si fece promotore nel 1814
della richiesta di destituzione di Napoleone.
Attivo sostenitore della libertà dei neri fu amico personale
di Thomas Jefferson il quale fece pubblicare negli Stati Uniti nel
1811 la sua opera Commentario allo 'Spirito delle leggi', pubblicata
in Francia solo nel 1827, dove si dava una nuova interpretazione
delle teorie economiche di Montesquieu.
Destutt de Tracy era già noto in Francia per le opere a
contenuto politico filosofico tra cui Sulla facoltà di
pensare (1796) e Elementi di ideologia (4 voll. 1801-1815),
successivamente ristampati nel 1832 con il titolo Trattato di
economia politica dove sono esposti i fondamenti della sua dottrina.
Il pensiero
È negli Elementi che compare la sua definizione di ideologia
come «scienza dell'origine e della formazione delle
idee» contrapponendosi ai filosofi illuministi precedenti, i
philosophes, i filosofi, autori di grandi teorie che apparivano dei
romans, romanzi distaccati dalla realtà.
Partendo dalle teorie sensistiche radicali di Condillac per il quale
non esistevano idee innate poiché esse avevano tutte origine
dalla sensazione e che sosteneva che tutte le facoltà umane
erano riconducibili a forme di sensibilità e quindi alla
fisiologia, Destutt de Tracy si sforzava di creare una scienza
esatta della morale, della politica e dell'economia.
Destutt de Tracy si dedicò anche allo studio di problemi
logico-linguistici convincendosi che dalle forme particolari dei
vari linguaggi si potesse arrivare a degli elementi strutturali
semplici che si ripetono costantemente e che possiamo utilizzare per
la formazione di quelle idee che sono alla base della composizione
dei segni linguistici. L'analisi del linguaggio, inteso non come
costruzione artificiale, ma come organizzazione razionalmente
ordinata è il fondamento della conoscenza scientifica