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Uomo politico italiano (Casale Monferrato 1884 - Roma 1959);
decorato al valore nella guerra 1915-18, fu tra i promotori del
fascismo piemontese. Deputato dal 1921, fu uno dei quadrumviri della
marcia su Roma e successivamente comandante generale della M.V.S.N.
Per pochi mesi sottosegretario nel primo governo Mussolini, fu poi
governatore della Somalia (1923), dove estese l'effettivo dominio
italiano a tutto il territorio, ambasciatore presso la S. Sede
(1929-35), ministro dell'Educazione nazionale (1935-36), governatore
delle Isole dell'Egeo fino al 1940. Fu nominato senatore del regno
(1924) e insignito del titolo di conte di Val Cismon (1925).
Accademico d'Italia e presidente dell'Istituto per la storia del
Risorgimento.
Nel fascismo rappresentò la corrente più
filomonarchica e, dopo le vicende del 1922-23, il suo peso effettivo
nel ristretto gruppo dirigente fascista fu piuttosto modesto.
Nella
seduta del Gran consiglio del fascismo del 24-25 luglio 1943
votò l'ordine del giorno Grandi e fu perciò condannato
a morte, in contumacia, dalla R.S.I. nel processo di Verona (1944).
In seguito all'emanazione delle norme per la repressione dei delitti
fascisti fu condannato (1947), in contumacia, a lieve pena.