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    Charles Robert Darwin (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19
    aprile 1882) è stato un naturalista britannico, celebre per
    aver formulato la teoria dell'evoluzione delle specie animali e
    vegetali per selezione naturale agente sulla variabilità dei
    caratteri (origine delle specie), per aver teorizzato la discendenza
    di tutti i primati (uomo compreso) da un antenato comune (origine
    dell'uomo) e per aver teorizzato la possibile esistenza di un
    antenato comune a tutte le specie viventi.
    
    Pubblicò la sua teoria sull'evoluzione delle specie nel libro
    L'origine delle specie (1859), che è rimasto il suo lavoro
    più noto. Raccolse molti dei dati su cui basò la sua
    teoria durante un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS Beagle, e
    in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos.
    
    La vita
    
    Charles Darwin in un ritratto ad acquerello di George Richmond sul
    finire degli anni trenta del XIX secolo
    
    Nacque a Shrewsbury, in Inghilterra, quinto dei sei figli di Robert
    Darwin, medico generico del paese con una positiva carriera
    professionale, e Susannah Wedgwood; era nipote di Erasmus Darwin e
    Josiah Wedgwood.
    
    La gioventù e la formazione scolastica
    
    Da scolaro lesse il libro The Natural History of Selburne, testo
    diffuso in quel tempo, contenente le osservazioni di campagna
    scritte dal naturalista Gilbert White, considerato uno dei padri
    fondatori della storia naturale. Darwin ne restò affascinato
    ed iniziò a collezionare insetti, rocce e minerali, ad
    osservare gli uccelli dei dintorni del paese ed a praticare la
    caccia.
    
    Nel 1818, terminate le scuole primarie, fu ammesso alla rinomata
    scuola del dottor Butler a Shrewsbury, dove mostrò maggiore
    interesse per la geometria e la matematica, trascurando lo studio
    dei classici antichi, che non riuscivano a coinvolgerlo pienamente.
    Nel tempo libero collezionava uova di uccelli, insetti e assieme al
    fratello Erasmus eseguiva esperimenti chimici nel capanno degli
    attrezzi, nel giardino della loro casa: luogo in cui i due fratelli
    erano stati relegati dal padre, che non sopportava gli odori
    nauseabondi prodotti dagli stessi esperimenti. Si ritrovò,
    grazie a tale attività, col soprannome di Gas.
    
    Nel 1825, due anni prima di completare gli studi, all'età di
    sedici anni, fu iscritto dal padre all'università di
    Edimburgo, presso la facoltà di Medicina. La rozzezza della
    chirurgia del tempo ed il suo disgusto per la dissezione lo
    portarono ad abbandonare la Scuola di Medicina nel 1827, senza
    laurearsi. Durante il suo soggiorno ad Edimburgo, Charles
    seguì anche le letture di ornitologia di Audubon e trovava
    modo di imbarcarsi in mare con i pescatori di ostriche di Newhaven e
    compiere ricerche negli stagni locali, che gli fruttarono la sua
    prima relazione scientifica di fronte ad una società
    studentesca, la Plinian Society. Nello stesso periodo Darwin conobbe
    lo zoologo lamarkiano Robert Edmund Grant, il quale aveva letto
    anche le opere del nonno Erasmus, in particolare il trattato
    Zoonomia, ed esercitò una notevole influenza sulla formazione
    scientifica di Charles.
    
    Cambridge
    
    Il padre deluso degli insuccessi negli studi di medicina e
    preoccupato per il suo futuro, lo spedì nel 1828 nel Christ's
    College a Cambridge, sperando in una sua carriera ecclesiastica. A
    Cambridge, Darwin fu fortemente influenzato da personalità
    scientifiche quali William Whewell e il botanico ed entomologo John
    Stevens Henslow. Questa esperienza, unitamente all'interesse per le
    collezioni di coleotteri, che raccoglieva durante le sue frequenti
    escursioni in campagna, lo indirizzò verso la storia
    naturale, incoraggiato anche da suo cugino William Darwin Fox.
    Riguardo agli studi, se da un lato studiava lo stretto necessario
    per superare gli esami del suo corso universitario, dall'altro
    leggeva i libri dei naturalisti dell'epoca, fra cui Herschel e
    quelli del naturalista esploratore Alexander von Humboldt. Darwin,
    durante gli anni trascorsi a Cambridge studiò Teologia
    diplomandosi con relativa pace del padre, ma nel contempo si
    dedicò allo studio della Botanica (sotto John Stevens
    Henslow). Nell'estate del 1831, terminati gli studi e superati gli
    esami finali, accompagnò il grande geologo Adam Sedgwick in
    un'escursione nel Galles del nord, dove fece un'interessante
    esperienza sul campo di rilievi stratigrafici.
    
    Il viaggio sul Beagle
    
    Terminato questo lavoro in Galles, il ragazzo fu raccomandato da
    Henslow come accompagnatore di Robert Fitzroy, capitano della nave
    Beagle che era in partenza per una spedizione cartografica di cinque
    anni attorno alle coste del Sud America. Nel lungo periodo trascorso
    tra mari e terre, egli ebbe modo di sviluppare quelle
    capacità osservative e analitiche che gli hanno reso
    possibile la formulazione di un principio biologico rivoluzionario
    apparentemente contro intuitivo, ma che doveva rivelarsi l'unico
    modo veramente scientifico di interpretare le dislocazioni e le
    varietà delle specie viventi nei differenti contesti. La
    possibilità di lavorare durante la spedizione direttamente
    sul campo d'indagine gli permise di studiare di prima mano sia le
    caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran
    numero di organismi viventi e fossili. Egli raccolse metodicamente
    un gran numero di campioni sconosciuti alla scienza: tali campioni,
    conferiti al British Museum, erano già di per sé un
    notevole ed ineguagliato contributo scientifico.
    
    Il viaggio del Beagle
    
    Nel suo viaggio visitò le isole di Capo Verde, le Isole
    Falkland (o Isole Malvinas), la costa del Sud America, le Isole
    Galápagos e l'Australia. Di ritorno nel 1836, Darwin
    analizzò campioni di specie animali e vegetali, che aveva
    raccolto, e notò somiglianze tra fossili e specie viventi
    della stessa area geografica. In particolare, notò che ogni
    isola dell'arcipelago delle Galápagos aveva proprie forme di
    tartarughe e specie di uccelli differenti per aspetto, dieta,
    eccetera, ma per altri versi simili.
    
    Nella primavera del 1837 ornitologi del British Museum informarono
    Darwin che le numerose e piuttosto differenti specie che egli aveva
    raccolto alle Galápagos appartenevano tutte a un gruppo di
    specie della sottofamiglia Geospizinae, all'interno della famiglia
    Fringillidae, cui appartengono anche i comuni fringuelli.
    Ciò, unitamente alla rilettura del saggio del 1798 di Thomas
    Malthus sulla popolazione, innescò una catena di pensieri che
    culminarono nella teoria dell'evoluzione per selezione naturale e
    sessuale. Darwin ipotizzò che, ad esempio, le differenti
    tartarughe avessero avuto origine da un'unica specie e si fossero
    diversamente adattate nelle diverse isole.
    Teorie
    
    Sulla base di tali riflessioni, ed in sintonia con i Principi di
    geologia di Charles Lyell e il Saggio sui principi della popolazione
    di Malthus (in cui si teorizzava il concetto di disponibilità
    di risorse alimentari intesa come limite alla numerosità
    delle popolazioni animali), Darwin scrisse gli Appunti sulla
    trasformazione delle specie. Ben consapevole dell'impatto che la sua
    ipotesi avrebbe avuto sul mondo scientifico, Darwin si mise ad
    indagare attivamente alla ricerca di eventuali errori, facendo
    esperimenti con piante e piccioni e consultando esperti
    selezionatori di diverse specie animali. Nel 1842 stese un primo
    abbozzo della sua teoria, e nel 1844 iniziò a redigere un
    saggio di duecentoquaranta pagine in cui esponeva una versione
    più articolata della sua idea originale sulla selezione
    naturale. Fino al 1858 (anno in cui Darwin si sarebbe presentato
    alla Linnean Society di Londra) non smise mai di limare e
    perfezionare la sua teoria.
    
    Con la teoria evoluzionistica Darwin dimostrò che
    l'evoluzione è l'elemento comune, il filo conduttore della
    diversità della vita. Secondo una visione evolutiva della
    vita, i membri dello stesso gruppo si assomigliano perché si
    sono evoluti da un antenato comune. Secondo l'opinione di Darwin, le
    specie nascono mediante un processo di “discendenza con variazione”.
    Fatto ancora più importante, nel suo trattato sull'origine
    delle specie, Darwin oppose la teoria della selezione naturale per
    spiegare con quali meccanismi avviene l'evoluzione.
    
    La teoria evoluzionistica di Darwin si basa su tre presupposti
    fondamentali:
    
        Riproduzione: tutti gli organismi viventi si
    riproducono con un ritmo tale che, in breve tempo, il numero di
    individui di ogni specie potrebbe non essere più in
    equilibrio con le risorse alimentari e l'ambiente messo loro a
    disposizione.
        Variazioni: tra gli individui della stessa specie
    esiste un'ampia variabilità dei caratteri; ve ne sono di
    più lenti e di più veloci, di più chiari e di
    più scuri, e così via.
        Selezione: esiste una lotta continua per la
    sopravvivenza all'interno della stessa specie e anche all'esterno.
    Nella lotta sopravvivono gli individui più favoriti,
    cioè quelli meglio strutturati per giungere alle risorse
    naturali messe loro a disposizione, ottenendo un vantaggio
    riproduttivo sugli individui meno adatti.
    
    La selezione naturale avviene quando variazioni ereditabili vengono
    esposte a fattori ambientali che favoriscono il processo
    riproduttivo di alcuni individui rispetto ad altri. Egli
    affermò che l'evoluzione di nuove specie deriva da un
    accumulo graduale di piccoli cambiamenti. Ciascuna specie presenta
    una propria serie di adattamenti, ossia di caratteristiche che si
    sono evolute mediante la selezione naturale; comprendere in che modo
    gli adattamenti si sono evoluti per selezione naturale è di
    estrema importanza nello studio della vita quindi nella biologia.
    Altri trattati e l'avventura del Beagle
    
    Darwin pubblicò altri trattati scientifici, tra cui la
    spiegazione della formazione degli atolli corallini nel Pacifico del
    sud e il resoconto del suo viaggio a bordo del HMS Beagle.
    
    La Zoologia del viaggio della H. M. S. Beagle venne pubblicata, in
    cinque volumi, fra il 1839 e il 1843. In quel periodo, Darwin ebbe
    una fitta corrispondenza scientifica con Alfred Russel Wallace, che
    si trovava a lavorare nelle Isole del Pacifico meridionale. Nel
    giugno del 1858, Wallace gli espose una propria teoria
    dell'evoluzione. Nello stesso periodo, alcuni amici di Darwin lo
    persuasero a rendere pubbliche le sue idee.
    L'origine delle specie
    Exquisite-kfind.png     Per approfondire, vedi la
    voce L'origine delle specie.
    Il frontespizio dell'edizione del 1859 de L'origine delle specie
    
    Il 1º luglio 1858, Darwin diede la propria comunicazione
    (riguardo all'Origine delle specie per mezzo della selezione
    naturale) alla Linneian Society; insieme fu letta anche una
    comunicazione di Wallace che Darwin aveva ricevuto, in cui Wallace
    aveva esposto la formulazione di una sua teoria sull'origine della
    specie, da lui sviluppata indipendentemente, con molti punti in
    contatto con quella di Darwin. Il saggio di Darwin sull'argomento
    L'origine delle specie fu pubblicato un anno più tardi, il 24
    novembre 1859; tanto era l'interesse suscitato dalla sua opera che
    la prima edizione (in 1250 copie) andò esaurita in due
    giorni.
    
    Nelle sue opere successive - quali La variazione degli animali e
    delle piante allo stato domestico, L'origine dell'uomo e la
    selezione sessuale e L'espressione delle emozioni negli animali e
    nell'uomo - Darwin sviluppò altri temi soltanto abbozzati o
    neppure accennati ne L'origine delle specie. Per esempio, ne
    L'origine dell'Uomo e la selezione sessuale, Darwin aggiunse alla
    selezione naturale, come meccanismo di selezione, anche la selezione
    sessuale, dovuta alla "scelta femminile" (o in alcuni casi maschile)
    che spinge uno dei due sessi a sviluppare caratteri sessuali
    secondari abnormi e, in apparenza, in contrasto con la sopravvivenza
    e quindi il fitness individuale, come i palchi dei maschi dei cervi
    europei (Cervus elaphus) o la coda, sempre nei maschi, del pavone
    (Pavo cristatus). Ne L'espressione delle emozioni negli animali e
    nell'Uomo, Darwin abbozzò per la prima volta lo studio del
    comportamento animale secondo una prospettiva evoluzionistica, che
    avrebbe dato spunto nel secolo successivo all'etologia.
    
    Nonostante le profonde modifiche cui è andata (e va) incontro
    anche ai giorni nostri la teoria dell'evoluzione per selezione
    naturale, le riflessioni di Darwin sono ancor oggi la base ed il
    presupposto scientifico per lo studio della vita e della sua
    evoluzione; unica lacuna importante nel sistema darwiniano era la
    mancanza di conoscenza dei meccanismi dell'ereditarietà
    genetica (i lavori di Gregor Mendel non erano ancora pubblicamente
    noti). La relativa teoria della Pangenesi venne superata col
    neodarwinismo.
    Pubblicazione della teoria della selezione naturale
    
    Dal 1856 Darwin iniziò ad investigare su uova e semi, che
    avrebbero potuto sopravvivere ad un viaggio e diffondere specie
    oltre oceano. Hooker incrementò i dubbi della visione
    tradizionale, in cui si pensava che le specie rimanevano immutate,
    tuttavia, il loro giovane amico Thomas Henry Huxley era contro la
    teoria evoluzionista. Lyell era interessato dalle ricerche di Darwin
    senza però realizzare il suo intento. Quando egli lesse un
    articolo di Alfred Russel Wallace sull'introduzione delle specie,
    vide delle somiglianze con il lavoro di Darwin. Il pensiero di
    Darwin non era minacciato da nulla, dunque, iniziò a lavorare
    su un breve paragrafo, trovando risposte a domande difficili; egli
    continuò le sue ricerche, ottenendo informazioni su esemplari
    da naturalisti di tutto il mondo incluso Wallace che stava lavorando
    nel Borneo. Il botanico americano Asa Gray mostrò simili
    interessi, ed il 5 settembre del 1857 Darwin gli inviò una
    descrizione dettagliata delle sue idee incluso un estratto de “La
    selezione naturale”. Il libro di Darwin era in fase di sviluppo
    quando, il 18 giugno 1858, ricevette una lettera da Wallace che
    descriveva la selezione naturale; egli rimase scioccato dal fatto
    che lo aveva preceduto perciò la inviò a Lyell
    pensando che Wallace non avesse chiesto il permesso per la
    pubblicazione dei suoi scritti, egli suggerì che questa
    doveva essere inviata a delle riviste suggerite da Wallace stesso.
    La sua famiglia andò in crisi perché il popolo del suo
    villaggio era stato decimato dalla scarlattina e quindi chiese a
    Lyell e Hooker di occuparsene.[senza fonte] Si arrivò alla
    conclusione di inviare un progetto in comune alla presentazione
    Linnean Society il 1º luglio dello stesso anno, presentando le
    varietà delle specie naturali da parte della selezione, { Nel
    suo libro Darwin fornisce 'una lunga argomentazione' di dettagliate
    osservazioni, deduzioni e considerazioni sulle varie obiezioni. La
    sua unica allusione all'evoluzione umana è stata
    sottovalutata poiché 'sarà gettata la luce
    sull'origine dell'uomo e della sua storia'. Questa teoria è
    indicata con questa premessa: Come molti individui di ciascuna
    specie sono nati in quantità maggiori e come, di conseguenza,
    non vi sono state spesso lotte ricorrenti per la sopravvivenza, ne
    consegue che ogni essere, anche se con qualità differenti e
    con diverse condizioni di vita, avrà maggiori
    possibilità di sopravvivere e quindi, naturalmente, di essere
    selezionato. Dal forte principio di ereditarità le varie
    selezioni tendono a propagare le nuove forme e modificazioni.
    
    La selezione degli animali domestici
    
    Charles Darwin studiò la selezione degli esseri viventi nelle
    condizioni di vita selvatica, condizioni studiate nel corso del
    viaggio sul brigantino Beagle. Si tende a dimenticare, invece, che
    Darwin dedicò lunghi anni ed immensa attenzione alla
    selezione dei vegetali coltivati e degli animali domestici, tra i
    quali i riproduttori non sono scelti dalla prevalenza del più
    adatto, che regola la riproduzione allo stato selvaggio, ma per
    scelta dell'uomo che preferisce un riproduttore ad un altro sulla
    base del vantaggio economico, come avviene per bovini e suini, o per
    mere considerazioni estetiche, come accade per cani e colombi. Si
    può ricordare che nelle campagne inglesi era in corso, da
    alcuni decenni, la selezione in senso moderno delle razze di
    fondamentale interesse economico: bovini, ovini e suini.
    
    Darwin dedicò la più attenta considerazione all'opera
    degli allevatori dell'Isola, ed effettuò sulle loro procedure
    considerazioni fondamentali, che possono considerarsi la prima
    riflessione scientifica sul "miglioramento" degli animali
    allevati[4]. Studiando l'opera degli allevatori del proprio paese,
    come quella dei colombofili e dei cinofili londinesi, lo scienziato
    britannico compose la propria opera più voluminosa: La
    variazione delle piante e degli animali in condizione di
    domesticità.
    
    Siccome, nella propria selezione, l'uomo altera radicalmente i
    meccanismi naturali, e produce esseri viventi dai caratteri spesso
    opposti a quelli che avrebbe conservato la selezione naturale, lo
    scienziato britannico concepì i propri studi sugli effetti
    della domesticazione come il complemento logico essenziale delle
    indagini sulla selezione naturale.
    
    L'importanza di questi studi non è riconosciuta da una parte
    cospicua degli autori delle opere su Darwin, che limitano la propria
    attenzione alle indagini sulla selezione naturale, conservando in
    vita l'idea del maestro degli studi sulla selezioni nelle condizioni
    di lotta per la vita nella foresta.
    
    Anche la grande mostra per il Bicentenario di Darwin e che è
    stata curata da alcuni tra i massimi studiosi internazionali [5]
    dedica un solo pannello agli studi di Darwin sugli animali domestici
    e, per di più, li fa apparire come assolutamente secondari.
    Per contro Antonio Saltini ha compiuto una analisi accurata della
    grande opera di Darwin su animali e piante domestiche, The variation
    of animals and plants under domestication[6] per valorizzarne
    l'importanza di Darwin di fondatore degli studi sull'evoluzione, in
    condizioni sia selvatiche che domestiche, di tutti gli esseri
    viventi.
    A pochi passi da Newton
    
    L'opera di Darwin fu molto apprezzata dalla comunità
    scientifica. Egli divenne membro della Royal Society nel 1839 (per
    la raccolta di informazioni effettuata durante il suo viaggio) e nel
    1878 fu accolto anche dall'Académie des Sciences francese.
    Lapide della tomba di Charles Darwin nell'Abbazia di Westminster,
    Londra
    
    Nel 1839 si sposò con sua cugina Emma Wedgwood, una ricca
    borghese proveniente da una famiglia di fabbricanti di vasellame. La
    coppia visse alcuni anni a Londra, per poi trasferirsi a Downe, nel
    Kent, in una residenza chiamata Down House (oggi attrazione
    turistica). Ebbero una famiglia numerosa; 10 figli, di cui tre
    morirono in tenera età, e trascorsero una tranquilla vita
    nella campagna inglese. Darwin di giorno compiva delle passeggiate a
    piedi per un viottolo nei dintorni, non disdegnando delle escursioni
    a cavallo, nella convinzione che facessero bene alla salute e la
    sera usava trascorrere le serate giocando a backgammon con la moglie
    venendone spesso sconfitto.
    
    Nel 1870 fu nominato socio d'onore della Società Geografica
    Italiana.
    
    Alla sua morte, avvenuta a Downe, il 19 aprile del 1882, Darwin
    ricevette funerali di stato e fu sepolto nell'Abbazia di
    Westminster, accanto a John Herschel e a pochi passi da Newton.
    
    Darwin e la fede cristiana
    
    Charles Darwin discendeva da un ambiente anticonformista.
    
    Sebbene vari membri della sua famiglia fossero liberi pensatori,
    apertamente privi di credenze religiose convenzionali, egli
    inizialmente non dubitò della verità letterale della
    Bibbia. Frequentò una scuola anglicana, poi a Cambridge
    studiò teologia anglicana.
    
    Il contatto con la natura e la pratica scientifica cominciarono
    tuttavia a dar corso a un processo mentale che doveva portarlo su
    posizioni scettiche. Il viaggio sull'HMS Beagle e lo studio degli
    ecosistemi nel loro evolvere gli fece comprendere come non la
    finalità ma la casualità potessero giocare un ruolo
    fondamentale nei mutamenti del vivente.
    
    Darwin sottopose ad analisi rigorosa tutti gli scenari biologici che
    incontrava, rimanendo perplesso, per esempio, di fronte al fatto che
    le belle creature degli abissi oceanici fossero state create dove
    nessuno le poteva vedere, e rabbrividendo alla vista di una vespa
    che paralizzava bruchi e li offriva come cibo vivo alle proprie
    larve; considerò che quest'ultimo caso era in contraddizione
    con la visione di Paley di un progetto benefico.
    
    Mentre era sul Beagle, Darwin era però rimasto ortodosso, e
    citava la Bibbia come un'autorità nella morale, ma aveva
    cominciato a vedere la storia del Vecchio Testamento come falsa ed
    inaffidabile.
    
    Dopo il suo ritorno, investigò la trasmutazione delle specie.
    
    Sapeva che i suoi amici naturalisti ecclesiastici la ritenevano
    un'orrenda eresia, che minava le giustificazioni miracolose per
    l'ordine sociale, e sapeva che tali idee rivoluzionarie erano
    sgradite specialmente in un momento in cui la posizione raggiunta
    dalla Chiesa anglicana era attaccata dai dissidenti radicali e dagli
    atei.
    
    Mentre stava sviluppando segretamente la sua teoria della selezione
    naturale, continuò a dare sostegno alla Chiesa locale e ad
    aiutare con il lavoro parrocchiale, ma di domenica faceva una
    passeggiata mentre la sua famiglia andava a messa.
    
    Charles Darwin riferì nella sua biografia del nonno Erasmus
    Darwin, di come venissero fatte circolare delle storie false che
    sostenevano che Erasmus avesse invocato Gesù sul letto di
    morte. Charles concluse scrivendo "Tale era lo stato del sentimento
    cristiano in questo Paese [nel 1802]... Possiamo almeno sperare che
    adesso non prevalga più niente del genere."[senza fonte]
    Nonostante questa speranza, storie molto simili vennero fatte
    circolare dopo la sua morte, di cui la più importante
    è la "Storia della Signora Speranza", pubblicata nel 1915,
    che sosteneva che Darwin si fosse convertito sul suo letto di
    malattia. Tali storie sono state propagate da alcuni gruppi
    cristiani al punto da diventare leggende urbane, sebbene queste
    asserzioni siano state smentite dai figli e siano state rigettate
    come false dagli storici.
    
    Mentre nell'edizione originale del 1859 Darwin non menzionava il
    Creatore, nelle successive edizioni lo aggiunse come inciso nella
    penultima frase dell'Origine: "Nella vita, con le sue diverse forze,
    originariamente impresse dal Creatore in poche forme, o in una forma
    sola, vi è qualcosa di grandioso; e mentre il nostro Pianeta
    ha continuato a ruotare secondo l'immutabile legge di
    gravità, da un semplice inizio innumerevoli forme, bellissime
    e meravigliose, si sono evolute e continuano ad evolversi".
    
    Interrogato sull'uso del termine “creatore”, Darwin rispose: “Mi
    sono a lungo pentito di aver ceduto all'opinione pubblica, e di aver
    usato il termine pentateucale di creazione, con il quale intendevo
    in realtà dire “apparso” per qualche processo interamente
    ignoto.”
    
    Influenza sui posteri
    
    Se l'uomo del XXI secolo osserva il mondo con un atteggiamento
    differente rispetto agli uomini nati durante l'epoca vittoriana, uno
    dei principali artefici di questo mutamento è certamente
    Darwin, per una serie di motivi:
    
        Il darwinismo, escludendo ogni fenomeno e causa
    soprannaturale e utilizzando strumenti di indagine rigorosamente
    scientifici, quindi materialistici, entra in conflitto con il
    pensiero metafisico tramandato dalla religione cristiana. Per quanto
    fin dall'inizio del Settecento, prima della pubblicazione delle
    opere di Darwin, l'ipotesi di un Dio creatore appariva ormai non
    plausibile per spiegare la realtà del mondo, con
    l'evoluzionismo l'idea diventava, per molti versi, oziosa. Questo a
    meno di ammettere con Newton e contro Leibniz che Dio continuasse ad
    "aggiustare" l'evoluzione del cosmo in corso d'opera, ipotizzando
    una creazione "continua".
        Il darwinismo mette in luce le lacune presenti
    nel modello dei cosiddetti tipologi o "fissisti", che sostenevano
    l'immodificabilità del mondo biologico in quanto creato da
    Dio in modo definitivo.
        Le teorie della selezione naturale consentono di
    mettere in discussione le argomentazioni finalistiche che
    sostenevano che qualunque cosa presente in natura avesse un fine
    predeterminato.
        Anche il determinismo viene messo in discussione,
    con il suo concetto pregnante di poter prevedere, costantemente, il
    futuro, una volta noti gli elementi del mondo attuale ed i suoi
    processi.