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Statista inglese (Blenheim Palace, Oxford, 1874 - Londra 1965),
figlio di lord Randolph.
Ufficiale, in India e nel Sudan (1897-98), partecipò (1899-1902), dapprima come tenente di cavalleria e poi come giornalista, alla guerra anglo-boera. Deputato conservatore (1900), passò poi al liberalismo; sottosegretario alle Colonie nel 1908-10, fu successivamente ministro del Commercio (1908-09), degli Interni e primo lord dell'Ammiragliato (1911-1915). L'opera da lui compiuta in tale qualità per il rafforzamento della flotta si rivelò preziosa allo scoppio del conflitto mondiale. Ch. fu l'ideatore della spedizione di Anversa e di quella dei Dardanelli, ma le disastrose vicende di quest'ultima lo costrinsero a lasciare l'Ammiragliato. Dopo un periodo di guerra sul fronte francese, tornò al governo come ministro delle Munizioni (1916). Ministro della Guerra e Aeronautica alla fine del conflitto (1919), propugnò l'intervento armato contro la Russia sovietica. Nel 1921 fu ministro delle Colonie, ma cadde nelle elezioni del 1922. Rientrato (1924) nel partito conservatore, nominato cancelliere dello Scacchiere sotto St. Baldwin (1924-29), si fece promotore di una dura politica deflazionistica.
Caduto il gabinetto Baldwin, fu all'opposizione per 10 anni, criticando la politica del disarmo unilaterale e la condotta del governo laburista in India. Durante la crisi che sboccò nella seconda guerra mondiale, Ch. criticò aspramente la conciliante politica estera di Baldwin e di N. Chamberlain nei riguardi di Hitler e di Mussolini, critica che si accentuò dopo Monaco. Il 3 sett. 1939 Chamberlain gli affidò l'Ammiragliato quale primo lord. Organizzò allora il blocco navale della Germania cercando al tempo stesso un ravvicinamento con l'URSS. Fautore della guerra a oltranza e di una più energica coordinazione degli sforzi militari, egli fu l'uomo sul quale si appuntarono gli sguardi di tutta la nazione quando, con l'invasione tedesca della Norvegia e poi della Francia, la situazione divenne gravissima per l'Inghilterra. Capo di un governo di coalizione (10 maggio 1940), con la sua energia, con la popolarità che seppe conquistare, impersonò la volontà di resistenza della nazione e di tutti gli altri popoli alleati contro la minaccia nazista nel difficilissimo periodo 1940-41.
La strategia unitaria
politico-militare di tutto il conflitto, che egli seppe concepire e
attuare in gran parte, si concretò nella sua partecipazione a
tutte le decisioni fondamentali della guerra. Dopo la vittoria sulla
Germania e la fine del ministero di coalizione, Ch. formò il
23 maggio 1945 un governo di transizione: ma l'esito delle elezioni
del 5 luglio lo costrinse a dimettersi. Capo dell'opposizione, fu
tra i primi a proporre una politica antisovietica e a propugnare
l'unione delle democrazie occidentali e l'unità europea.
Tornato al potere con le elezioni dell'ott. 1951, il suo governo
lasciò sussistere gran parte delle riforme attuate dal
precedente ministero laburista, mentre in politica estera
tentò ripetutamente di raggiungere un miglioramento dei
rapporti con l'URSS. Nell'aprile 1955 si ritirò a vita
privata. Scrittore efficace e vigoroso, pubblicò: The world
crisis 1916-18 (1923-29; trad. it. 1929-31), My early life (1930),
Great contemporaries (1937), Marlborough (1932-38). Per le sue
memorie su The second world war (5 voll., 1948-51; trad. it.
1949-52) ebbe il premio Nobel per la letteratura nel 1953.
Successivamente apparve la History of the English-speaking peoples
(4 voll., 1956-58; trad. it. 1956-59).
*
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Sir Winston Leonard Spencer Churchill (Woodstock, 30 novembre 1874 –
Londra, 24 gennaio 1965) è stato un politico, storico e
giornalista britannico.
Conosciuto principalmente per aver guidato la Gran Bretagna durante
la seconda guerra mondiale, è stato primo ministro del Regno
Unito dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto
statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale
dell'esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel
per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.
Durante la sua carriera nell'esercito, Churchill combatté con
il corpo di spedizione chiamato Malakand Field Force nella battaglia
di Omdurman in Sudan e durante la seconda guerra boera in Sudafrica.
In questo periodo riuscì inoltre a raggiungere la fama come
corrispondente di guerra.
Sulla scena politica per quasi sessant'anni, ricoprì numerose
cariche politiche e di governo. Nei primi anni del Novecento,
durante i governi liberali, fu a capo del Ministero per il commercio
e l'industria (Board of Trade) e Segretario di Stato per gli Affari
interni (Home Secretary).
Durante la prima guerra mondiale fu Primo Lord dell'Ammiragliato e
Ministro delle Munizioni (il ministero che sovrintendeva alla
produzione bellica). Combatté anche con l'esercito sul fronte
occidentale e comandò il 6th Battalion of the Royal Scots
Fusiliers. Nel periodo tra le due guerre fu Ministro della Guerra e
del'Aviazione, Ministro delle Colonie e Cancelliere dello Scacchiere
(il Ministro delle Finanze britannico).
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Churchill fu nominato
Primo Lord dell'Ammiragliato. Successivamente in seguito alle
dimissioni di Neville Chamberlain il 10 maggio 1940, divenne Primo
Ministro del Regno Unito e guidò la Gran Bretagna alla
vittoria contro le Potenze dell'Asse. I suoi discorsi furono di
grande ispirazione alle forze alleate impegnate in combattimento.
Dopo la sconfitta alle elezioni del 1945, Churchill divenne leader
dell'opposizione. Nel 1951 divenne nuovamente Primo Ministro fino al
ritiro definitivo dalla scena politica nel 1955. Alla sua morte la
Regina gli concesse gli onori del funerale di stato, al quale
parteciparono un gran numero di statisti.
Biografia
Churchill nasce a Blenheim Palace, presso Woodstock (Oxfordshire),
il 30 novembre 1874. La madre è l'americana Jennie Jerome,
figlia del proprietario del New York Times. Il padre, Lord Randolph
Churchill era figlio terzogenito di John Spencer-Churchill, VII duca
di Marlborough e fu una figura di spicco del Partito Conservatore
Britannico (Tory), nel 1885 ha guidato il Segretariato di Stato per
l'India e nel 1886 è stato nominato Cancelliere dello
Scacchiere (Ministro delle finanze).
In questa veste Sir Randolph Churchill si batte per la riduzione
delle spese militari e, quando il premier Salisbury respinge le sue
richieste, decide di presentare le sue dimissioni sperando, a torto,
che vengano respinte. Lord Randolph non si riprende da questo
infortunio politico e, complice l'insorgere di una grave malattia,
viene a mancare prematuramente. Il dramma vissuto dal padre
influenzerà gli inizi della vita politica di Churchill che
cercherà di vendicarlo[senza fonte].
Winston studia a Harrow e, nel 1893, viene ammesso all'Accademia
Militare Reale di Sandhurst. Il padre lo voleva avviare alla
carriera militare, Churchill invece dimostra notevole talento per la
scrittura.
Winston decide di trascorrere qualche anno come corrispondente tra
Cuba, India e Sudafrica, dove viene prima catturato dai Boeri e
rinchiuso nel penitenziario locale dal quale riesce spettacolarmente
ad evadere. A quei tempi i continenti extraeuropei erano molto
ambìti perché la fama e la carriera dipendevano
esclusivamente da incarichi di frontiera.
Dalle sue corrispondenze dalla guerra afgana del 1897 verrà
pubblicato un libro (The Story of the Malakand Field Force, 1898),
ma la vera fama giungerà dalla sua partecipazione, come
Ussaro, alla battaglia di Omdurman (settembre 1898) sul corso
inferiore del Nilo, nella quale gli inglesi sconfiggono i Dervisci e
ottengono il controllo del Sudan.
Churchill si sente pronto per incominciare la carriera politica.
Dopo un primo insuccesso, riesce ad entrare in Parlamento a 26 anni,
nel 1900, quando viene eletto parlamentare per il Partito
Conservatore al secondo tentativo nel collegio di Oldham. Nonostante
abbia modellato la sua personalità sulla figura del padre,
non tarda a manifestare una diversa sensibilità in campo
sociale e politico. Il 24 maggio del 1901 fu iniziato alla
Massoneria nella Loggia londinese Studholme n°1591.
La lunga parentesi liberale
In quel periodo il leader della corrente conservatrice dei liberali
unionisti, guidata da Joseph Chamberlain, stava attuando una
strategia politica caratterizzata, in campo economico, dalla
cosiddetta Imperial Preference, che mirava al mantenimento della
strategia imperialista britannica attraverso un forte protezionismo.
Questa politica, criticata da più parti, tanto che poi
porterà il partito alla sconfitta nelle elezioni del 1906 da
parte dei liberali, trova Churchill in pieno disaccordo.
Alla fine, quindi, quest'ultimo decide di abbandonare il partito per
quello liberale, nelle file del quale vince le elezioni in quello
stesso anno, 1906. Eletto deputato per il collegio di Manchester,
Churchill comincia a fare carriera all'interno del partito liberale:
primo sottosegretario alle colonie tra il 1906 e il 1908, poi
ministro, prima del commercio (1908-1910) e infine dell'interno
(1910-1911). Inoltre la sua presenza nel dibattito quotidiano in
aula gli consente di emergere ulteriormente, grazie alle sue
spiccate doti di oratore - nonostante un difetto di pronuncia (non
riesce a pronunciare la "S") che non riuscì mai a correggere
- e alla meticolosità con cui prepara gli interventi.
Durante il periodo in cui ha ricoperto l'incarico di ministro del
commercio, Churchill ha attuato una serie di riforme in campo
sociale che, anche se reputate troppo rivoluzionarie da molti
(minimo salariale, orario massimo di otto ore di lavoro, aiuti per i
disoccupati), ne fecero un personaggio assai popolare. La sua
crescente popolarità fece sì che gli stessi dirigenti
del partito liberale decidessero di affidargli incarichi sempre
più prestigiosi.
La sua sensibilità sociale sembra però venir meno
quando, divenuto ministro degli interni, invia corpi straordinari di
polizia ad affrontare i lavoratori in sciopero nelle miniere del
Galles, nei porti e nelle ferrovie.
Nel 1911, quando con l'incidente di Agadir divengono chiare le mire
espansionistiche della Germania, Churchill viene nominato Primo Lord
dell'Ammiragliato - ruolo corrispondente a ministro della Marina
Militare - con lo scopo dichiarato di mantenere la
superiorità della Royal Navy sulla Kaiserliche Marine (la
Marina Militare Tedesca) in tutti i possibili teatri di un futuro
conflitto. Dà grande impulso alle innovazioni, in particolare
allo sviluppo dell'aviazione di marina, e decide di ammodernare la
flotta britannica mediante l'utilizzo di motori a gasolio. Da
quest'ultima decisione dipenderà l'importanza strategica
assunta dai giacimenti petroliferi in Mesopotamia (controllata
allora dall'Impero Ottomano) ed in Persia (formalmente indipendente,
ma situata nella sfera di influenza sia russa sia britannica) e la
conseguente campagna militare britannica nell'area del Golfo Persico
durante la Prima guerra mondiale.
Il 4 agosto 1914 scoppia il primo conflitto mondiale e nel mese di
ottobre dello stesso anno Churchill ordina l'invio di tremila fanti
di marina in aiuto di Anversa assediata. Questa mossa non
salverà Anversa dalla capitolazione, ma permetterà
alla flotta britannica di assumere e mantenere il controllo dei
mari. Churchill fu uno dei promotori dello sbarco alleato del
gennaio 1915 nella penisola di Gallipoli sui Dardanelli,
un'ambiziosa operazione militare che aveva l'obiettivo di aprire un
collegamento via mare con i russi attraverso la conquista di
Istanbul. La campagna militare però si dimostra molto
più difficile del previsto per l'efficace difesa degli
ottomani e gli alleati, dopo aver subito pesantissime perdite,
decidono il ritiro da Gallipoli.
Considerato unico responsabile del disastro, Churchill, anche per le
pressioni dei conservatori che sono da poco entrati a far parte di
un governo di unità nazionale, viene estromesso dal governo e
si trova a combattere la guerra in Francia come maggiore
dell'Esercito britannico. Sarà necessaria una commissione di
inchiesta, che nel 1917 lo assolve dal ruolo di unico responsabile
per il disastro dei Dardanelli, per permettere al nuovo premier
Lloyd George di nominarlo ministro per i rifornimenti militari. In
quanto responsabile della produzione in massa di carri armati,
Churchill svolge un ruolo focale nella vittoria britannica della
prima guerra mondiale.
Dal 1919 al 1921 è segretario di Stato per la Guerra e
l'Aria; in questo periodo cerca in tutti i modi, anche contro il
parere negativo di molti esponenti del partito liberale, di
convincere il governo ad operare un intervento militare per
stroncare la Rivoluzione Russa e il bolscevismo. Tra il 1921 e il
1922 viene nominato ministro delle colonie: fra i suoi provvedimenti
c'è quello della costituzione di un mandato britannico sulla
Palestina, una questione che negli anni a venire provocherà
molti problemi.
In questo periodo il suo più grande successo è stato
l'accordo con gli indipendentisti irlandesi che porterà alla
costituzione dello Stato libero d'Irlanda prima e della Repubblica
d'Irlanda poi. Le elezioni del 1922 segnano la sconfitta dei
liberali di Churchill, il quale perde anche il suo seggio in
Parlamento, e il ritorno al governo dei conservatori. Le successive
elezioni del 1923 sanciscono il sorpasso dei liberali, che divengono
il terzo partito britannico, da parte del partito laburista.
Ritorno al partito conservatore
La struttura del sistema britannico fa sì che solo i due
partiti maggiori giochino un ruolo di rilievo nella vita politica
nazionale; pertanto se Churchill aspira ad un ruolo di primo piano
deve abbandonare il partito liberale, il quale del resto nel 1924
decide di appoggiare la nascita di un governo laburista, compiendo
una scelta politica a cui Churchill è fortemente contrario.
Nel 1924, dopo circa venti anni, rientra nelle file del partito
conservatore.
Nel 1924 diviene Cancelliere dello Scacchiere del governo
conservatore di Stanley Baldwin: la politica economica di questo
periodo è altamente deflazionistica e la decisione di
ripristinare lo standard aureo della sterlina causa un forte
malumore popolare verso di lui e il governo, che culminerà
nel grande sciopero del 1926.
Nelle elezioni del 1929, anche a causa dell'impopolare politica
economica di Churchill, i laburisti di Ramsay MacDonald conquistano
la maggioranza relativa. I conservatori, passati all'opposizione,
attribuiscono a Churchill l'esclusiva responsabilità della
sconfitta elettorale e decidono di emarginarlo politicamente. La
polemica sull'India svolgerà un ruolo rilevante
nell'emarginazione di Churchill, che è contrario alla
proposta del governo (appoggiata anche dai conservatori) di
concedere all'India lo status di dominion, ovvero una forma di
governo maggiormente autonoma, simile a quella già adottata
in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica. Churchill considera
l'India non ancora pronta all'autonomia, e ritiene inoltre che la
proposta produrrà un effetto diverso da quello sperato,
inducendo gli indiani a chiedere con più forza l'indipendenza
completa. Sulla polemica indiana Churchill si troverà in
forte isolamento anche tra i conservatori. Va detto che la
previsione di Churchill si dimostrerà corretta: il Partito
del Congresso (la maggiore forza politica indù)
rifiuterà la proposta di trasformare l'India in dominion e
rivendicherà con maggior determinazione l'indipendenza.
Pochi anni prima Churchill manifesta interesse ed ammirazione per il
nuovo capo del Governo italiano, Benito Mussolini, che definisce "il
più grande legislatore vivente" (1926), pur riconoscendo,
dopo la guerra d'Etiopia (1936), il pericolo costituito dal fascino
che esercitano su di lui il nazismo e la figura personale di Adolf
Hitler.
Quando al governo salgono Stanley Baldwin e Arthur Neville
Chamberlain, anch'essi conservatori, che in politica estera
adottavano la cosiddetta strategia di appeasement verso Hitler,
Churchill non ha remore a mostrare il suo forte disaccordo con tale
atteggiamento. Teme, infatti, che le eccessive concessioni al regime
nazista tedesco (la questione dei Sudeti, la conferenza di Monaco
del 1938, l'Anschluss) sottovalutino il pericolo e rischino di
sostenere il piano di Hitler di una sempre maggiore espansione dello
"spazio vitale" (Lebensraum) che Hitler ritiene necessario alla
Germania in Europa.
I due governi Churchill
« Gran Bretagna e Francia potevano scegliere fra il disonore e
la guerra. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra. »
(riferendosi agli accordi di Monaco del 29-30 settembre 1938)
Gli anni trenta vedono un declino del prestigio di Churchill, che
rapidamente risorge quando, allo scoppio della seconda guerra
mondiale, i suoi ammonimenti sui pericoli rappresentati dal nazismo
suonano profetici. Quando nel 1939 Chamberlain, preso atto del
fallimento della sua politica di appeasement, dichiara guerra alla
Germania, Churchill viene nominato ancora una volta Primo Lord
dell'Ammiragliato.
L'errata conduzione della guerra, insieme alla pressione
dell'opinione pubblica, spingono Chamberlain a presentare le sue
dimissioni (maggio 1940) e i conservatori a pregare Churchill di
accettare l'incarico da primo ministro. Formato un governo di
unità nazionale, il suo atteggiamento deciso contro Germania
ed Italia accresce enormemente la sua popolarità interna.
Nonostante abbia promesso «lacrime, sudore e sangue», e
a dispetto delle molte sconfitte subite dalla Gran Bretagna nei
primi anni di guerra, la popolazione lo appoggia incondizionatamente
fino alla vittoria nel 1945.
In politica estera Churchill si mostra più diffidente e
preoccupato nei confronti di Stalin di quanto non lo sia il
presidente degli Stati Uniti Roosevelt.
Nonostante la storica vittoria militare, la reputazione di grande
leader ed il notevole consenso popolare, Churchill perde, a
sorpresa, le elezioni politiche del 1945 e deve lasciare il passo a
Clement Attlee, leader del partito laburista.
Forse pesò, nel risultato elettorale, il fatto di essere
sempre stato inviso ai sindacati. Tra l'altro, le promesse in campo
economico del partito laburista prevedevano nazionalizzazioni, un
sistema fiscale progressivo, un piano di sviluppo dell'occupazione,
un nuovo sistema sanitario, pensionistico e scolastico. Era, quindi,
un piano di attuazione di quello che viene oggi chiamato welfare
state, un progetto di modernizzazione tanto innovativo quanto
benefico agli occhi dell'elettorato, che il partito conservatore non
poteva né voleva proporre e che sarà tra i motivi
della sorprendente scelta elettorale del 1945.
Un altro fatto determinante nel risultato delle elezioni fu il
discorso pronunciato da Churchill alla radio, qualche giorno prima
delle elezioni. In tale occasione egli manifestò tutto il suo
disprezzo nei confronti dei laburisti, sostenendo che essi avrebbero
imposto in Inghilterra il socialismo e che, con una loro vittoria,
si sarebbe imposta una forma di Gestapo (la polizia politica
nazista). Infine, secondo Churchill, anche il voto dei militari gli
fu contrario.
Churchill continua comunque a giocare un ruolo politico di primo
piano: la sua voce è ascoltata in tutto il mondo. Tra gli
argomenti più cari allo statista vi è l'incentivazione
di politiche di distacco dall'URSS, posizione che ne fa uno dei
sostenitori di quella che poi prenderà il nome di guerra
fredda (durante il discorso di Fulton, Missouri, tenuto al
Westminster College, in presenza del presidente Truman, nel 1946, fu
egli a coniare la famosa espressione cortina di ferro), coerente con
l'anticomunismo che da sempre lo aveva distinto. Nel 1950, con altre
illustri personalità, si impegna inutilmente per la salvezza
di Milada Horáková, condannata a morte dal regime
comunista cecoslovacco.
Dopo aver vinto le elezioni nel 1951, Churchill riceve nuovamente
l'incarico di formare un governo, all'età - non certo
giovanile - di settantasette anni. Durante il secondo governo di
Churchill, la Gran Bretagna reprime la guerriglia marxista in
Malesia e la sanguinosa rivolta dei Mau-Mau in Kenya. Nel 1952 cerca
di destituire il premier iraniano democraticamente eletto, Mohammad
Mossadeq, in seguito alla sua decisione di nazionalizzare la
Anglo-Iranian Oil Company (di cui il Governo britannico è
azionista di maggioranza), ma quando i primi tentativi di golpe
vengono scoperti e l'Ambasciata britannica viene espulsa dall'Iran,
il governo Churchill si trova costretto a chiedere alla CIA e
all'amministrazione Eisenhower di portare avanti il colpo di stato.
L'elemento più rilevante della politica mondiale di Churchill
in quegli anni sarà l'impegno a favorire la distensione tra
USA e URSS. Dopo aver sostenuto negli anni precedenti la
necessità di fronteggiare con forza l'URSS, ora, pur senza
mettere minimamente in discussione l'alleanza di ferro con gli USA
di cui è stato il primo alfiere, Churchill valuta necessario
far scemare la tensione tra i blocchi contrapposti e attribuisce in
questo un ruolo guida alla Gran Bretagna.
Nel 1952 muore Giorgio VI, facendo di Winston Churchill il primo
premier della Regina Elisabetta II.
Nel 1955 Churchill si dimette da premier passando la mano al suo
delfino Anthony Eden.
Il suo contributo al servizio del Paese sarà ricompensato con
una messe di premi e riconoscimenti, anche dall'estero. Nel 1953
ottiene il Premio Nobel per la letteratura, principalmente per la
sua opera La seconda guerra mondiale (The Second World War),
1948-1954. Nel 1955 si ritira definitivamente a vita privata.
Muore il 24 gennaio 1965: ai suoi funerali presso la cattedrale di
San Paolo a Londra partecipano circa 300.000 persone; la sua salma
viene esposta alla Westminster Hall.
Dopo i funerali di Stato, il 30 gennaio 1965, per esaudire un suo
ultimo desiderio, il corpo del grande statista fu trasportato con un
treno a Bladon, dove fu sepolto nel camposanto della St Martin's
Church, con una cerimonia privata, officiata dal rettore della
chiesa, a cui parteciparono solo parenti ed amici intimi.
La figura di Churchill nel Regno Unito ha sempre goduto e gode
tuttora di grande prestigio; lo statista è considerato tra i
più grandi personaggi nazionali del XX secolo.
Matrimonio e figli
Winston Churchill con la fidanzata Clementine Hozier nel 1908 poco
prima del matrimonio
Monumento a Winston Churchill a Londra
Churchill incontrò la sua futura consorte, Clementine Hozier,
nel 1904 ad un ballo alla Crewe House, residenza di Robert
Crewe-Milnes, conte di Crewe e della moglie Margaret Primrose[8].
Quattro anni dopo si incontrarono nuovamente ad una cena, ospiti
della baronessa di Saint Helier. I due si trovarono seduti uno
accanto all'altro e presto ebbe inizio la relazione della loro
vita[9]. Il 12 settembre 1908 la coppia si sposò nella chiesa
di Saint Margaret in City of Westminster, e si trasferì nel
marzo 1909 nella casa di Eccleston Square, al numero 33.
Da Clementine e Winston nacquero:
Diana (11 luglio 1909 - 20 ottobre 1963),
maritata il 12 dicembre 1932 al baronetto sir John Milner Bayley,
dal quale non ebbe figli e divorziò nel 1935; il 16 settembre
dello stesso anno sposò il politico conservatore Duncan
Sandys (1908 - 1987), dal quale ebbe tre figlie:
Julia (1936 - 1997),
Edwina (1938 - vivente),
Celia (1943 - vivente).
Anche questo matrimonio fallì ed i due
divorziarono nel 1960. Diana morì suicida ingerendo
un'overdose di barbiturici.
Randolph (28 maggio 1911 - 6 giugno 1968),
militare e politico di non grande successo; sposò dapprima
(1939) Pamela Digby (1920 - 1997)[10], dalla quale ebbe un figlio,
Winston, (1940 - 2010), e dalla quale divorziò nel 1945[11].
Sposò successivamente June Osborn, dalla quale ebbe una
figlia, Arabella (1949 - 2007).
Sarah Churchill (7 ottobre 1914 - 24 settembre
1982). Fu ballerina e attrice. Andata sposa a Victor Oliver von
Samek nel 1936, divorziò nel 1945; sposò quindi
Anthony Beauchamp (1949) ma ne rimase vedova nel 1957 e sposò
quindi in terze nozze nel 1962 Henry Tuchet-Jesson, 23º barone
Audley, ma l'anno successivo rimase nuovamente vedova.
Marigold Frances (15 novembre 1918 - 23 agosto
1921), deceduta per setticemia.
Mary (15 settembre 1922 - vivente), sposò
nel 1947 il barone Christopher Soames (1920 - 1987), dal quale ebbe
cinque figli:
Nicholas (12 febbraio
1948, vivente),
Emma (9 settembre 1949,
vivente),
Jeremy,
Charlotte,
Rupert (18 maggio 1959,
vivente).
Filmografia
Il personaggio di Winston Churchill appare in diversi film e da
alcuni suoi scritti sono state tratte delle sceneggiature:
Sceneggiature
The Inside of the Cup, regia di Albert Capellani
- romanzo (1921)
Gli anni dell'avventura (Young Winston), regia di
Richard Attenborough - autobiografia My Early Life: A Roving
Commission (1972)
Guerra imminente ( The Gathering Storm), (2002)
Into the Storm - La guerra di Churchill (Into the
Storm), (2009)
Film o documentari dove appare Churchill
The Four Just Men, regia di Walter Forde (1939)
Gli anni dell'avventura (Young Winston), regia di
Richard Attenborough - autobiografia My Early Life: A Roving
Commission (1972)
Titanic - Nascita di una leggenda (Titanic: Blood
and Steel), regia di Ciaran Donnelly - (2012)