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    Theobald von Bethmann-Hollweg (Hohenfinow, 29 novembre 1856 –
    Hohenfinow, 1º gennaio 1921) è stato un politico
    tedesco.
    
    Ricoprì numerosi incarichi di prestigio e fu cancelliere del
    Reich (1909- 1917). Fu un buon governante ma troppo succube ai
    voleri dell'imperatore Guglielmo II e con una scarsa capacità
    di mediazione politica.
  
    I primi anni
    
    Bethmann Hollweg nacque a Hohenfinow, Brandenburgo, figlio
    dell'ufficiale prussiano d'esercito Felix von Bethmann Hollweg. Suo
    nonno era August von Bethmann Hollweg, che era stato un importante
    riformatore legislativo nonché rettore dell'Università
    Federico Guglielmo di Berlino, oltre a ricoprire il ruolo di
    Ministro della Cultura dello stato prussiano.
    
    Sua madre era invece Idabella de Rougemont, una alto-borghese
    svizzero-francese.
    
    Il giovane Theobald venne educato alla scuola di Schulpforta e poi
    all'Università di Strasburgo, a quella di Lipsia ed a quella
    di Berlino. Durante i suoi studi superiori ebbe la fortuna di
    conoscere il principe Guglielmo di Hohenzollern, futuro imperatore
    Guglielmo II, e diventarne amico, così che la carriera
    politica gli si dischiuse senza difficoltà.
    
    L'inizio della carriera politica: 1882-1909
    
    Entrato nel servizio amministrativo prussiano nel 1882, nel 1899
    divenne presidente della Provincia di Brandeburgo. In quello stesso
    anno egli sposò Martha von Pfuel, nipote di Ernst von Pfuel,
    primo ministro prussiano dell'epoca.
    
    L'amicizia con l'imperatore e col cancelliere Bernhard von
    Bülow (cancelliere dal 1900 al 1909) unita ad una
    fedeltà incondizionata ad essi, gli permise di diventare
    ministro degli Interni (1905) e poi del Reich (1907).
    
    Nel 1909, dopo le dimissioni del cancelliere Bernhard von
    Bülow, Bethmann Hollweg venne nominato a succedergli.
    
    L'inizio del cancellierato
    
    Durante il biennio 1908 – 1909 Bethmann–Hollweg si mostrò uno
    dei più solidi alleati dell'imperatore Guglielmo,
    difendendolo dalle critiche mossegli da più parti ed anche
    dallo stesso cancelliere Bulow.
    
    Quest'ultimo divenne sempre più dissidente nei confronti
    dell'imperatore Guglielmo II (noto per il suo autoritarismo, tanto
    da aver licenziato il cancelliere Otto von Bismarck per essersi
    opposto ai suoi voleri). Dopo l'incidente dell'intervista al Daily
    Telegraph (27 ottobre 1908), Bülow presentò una prima
    volta le dimissioni, che furono rifiutate. A seguito di una crisi
    parlamentare, nel luglio 1909, le presentò nuovamente e
    questa volta il Kaiser le accettò.
    
    Lo scoppio della prima guerra mondiale
    
    Guglielmo II, a questo punto, desiderando un cancelliere più
    accondiscendente, si ricordò del fidato amico Bethmann –
    Hollweg. Il suo cancellierato, come si può comprendere, fu
    molto scialbo ed allineato ai voleri della Corona. La crisi latente
    d'inizio Novecento giunse ad un punto di rottura con l'esplosione
    della prima guerra mondiale (giugno 1914) che vide coinvolta in
    prima linea la Germania nonostante l'opposizione di Bethmann. Se
    prima del 1914 non s'era mai mostrato un cancelliere forte le cose
    non migliorarono dopo quell'anno.
    
    Mancato intervento sul genocidio armeno
    
    La Turchia era alleata della Germania nella guerra e stava
    conducendo una campagna di espulsione e uccisioni a danno degli
    armeni dall'inizio del 1915. Malgrado i numerosi dispacci dai
    diplomatici tedeschi i quali richiedevano alla Germania di prendere
    posizione su quanto stava accadendo, il Reichskanzler si
    rifiutò di intervenire nella questione. L'ambasciatore Paul
    Wolff Metternich così scriveva a Bethmann Hollweg il 7
    dicembre 1915 da Costantinopoli:
        
    « [I turchi] dicono che le esigenze di guerra impongano anche
    agli armeni di partecipare agli scontri mentre allo stesso tempo ne
    mettono a morte a centinaia tra donne, bambini e vecchi o li
    riducono in miseria e sul lastrico. ( … ) I nostri quotidiani devono
    dare voce a questa persecuzione ingiusta degli Armeni e fermare
    l'azione dei Turchi. Ciò che stanno facendo è
    perché glie lo permettiamo, coi nostri ufficiali, con la
    nostra artiglieria, coi nostri soldi. Senza l'aiuto della Germania
    la Turchia tracollerebbe su sé stessa. ( … ) Per avere
    successo nella questione armena, dobbiamo mettere paura nei cuori
    della leadership turca circa le conseguenze di queste azioni. (…)
    Talaat Bey è l'anima della persecuzione degli armeni.»
    
    Il 16 dicembre, Bethmann Hollweg scrisse a margine della lettera:
        
    « La proposta di calare le braghe ad un alleato nel bel mezzo
    di una guerra può essere una misura disciplinare senza
    precedenti nella storia, ma il nostro obbiettivo è quello di
    tenere la Turchia dalla nostra parte sino alla fine della guerra,
    senza riguardo per quanti armeni periscano per questa causa. Se la
    guerra continuerà ancora a lungo avremo bisogno dei turchi.
    Non capisco come Metternich possa fare una simile proposta ( …
    )»
    
    La conclusione della guerra
    
    Nel 1916 tentò di trattare, senza successo, con gli Alleati
    ed uguale sorte ebbe un secondo tentativo l'anno dopo. L'entrata in
    guerra degli Stati Uniti (aprile 1917) e la precedente cattiva
    gestione dello scandalo collegato al Telegramma Zimmermann, lo
    resero debole agli occhi di Guglielmo e dell’opinione pubblica.
    Sfiduciato dal parlamento, si dimise il 12 luglio 1917.
    
    Ritiratosi in Olanda, morì nel 1921 di polmonite.