Beccadelli, Antonio, detto il Panormita

 

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Poeta umanista (Palermo 1394 - Napoli 1471). Nel 1420 era a Siena, negli anni seguenti lo troviamo a Firenze e Pistoia da dove, nel 1425, passò a Bologna ove pubblicò l'Hermaphroditus, raccolta di epigrammi licenziosi, satirici ed encomiastici, cui deve la sua fama. Nei primi mesi del 1429 era a Pavia e alla fine dello stesso anno fu nominato poeta aulico di Filippo Visconti e nel 1432 incoronato d'alloro dall'imperatore Sigismondo. Dal 1434 seguì a Palermo il re Alfonso, col quale passò a Napoli, ai servigi di lui, che lo creò suo segretario, e del suo successore Ferdinando che gli conservò tale carica. Quivi fondò l'Accademia Antoniana poi Pontaniana (di questa sua attività resta ricordo nel dialogo del Pontano Antonius). Lasciò 4 libri De dictis et factis Alphonsi regis Aragonum (1455) e numerosissime epistole (da lui stesso ordinate in cinque distinte raccolte) assai apprezzate come modelli dai contemporanei.