Q 9 § 33

1 Da un intervento di Gramsci al Congresso socialista di Biella del dicembre 1920 sembra che la metafora del «decimo sommerso» derivi da un proverbio inglese. Cfr Gramsci, Per la verità cit., p. 357: «Un proverbio inglese dice che ogni folla ha un decimo sommerso. E questo decimo impedisce ai nove decimi di agire. Noi abbiamo il nostro decimo di riformisti». E già in un articolo del 1917: «Teofilo Rossi era il cliché di 3 milioni e mezzo di italiani: di quella parte di italiani che nell'aggregato sociale "Italia" costituiscono il decimo sommerso, la palla al piede, la zavorra ingombrante [...]. Il giolittismo è la marca politica del decimo sommerso italiano: l'insincerità, l'affarismo, il liberalismo clericale, il liberalismo protezionistico, il liberalismo burocratico e regionalista» (SM, 321); in un articolo su Loria del 1918: «Una grande quantità delle affermazioni pseudoscientifiche [...], che costituiscono il nostro decimo sommerso, a liberarci dal quale dobbiamo durare tanta fatica, sono uscite dalla zecca loriana» (SG, 162); e in un articolo dell'«Unità» del 1926: «I quadri della democrazia legalitaria e dei popolari, oggi ridotti al misero decimo sommerso delle redazioni di due quotidiani e di un settimanale, ecc.»