Q 7 § 69

1 Di questo discorso del cardinale Francis Bourne Gramsci aveva avuto notizia con ogni probabilità dal settimanale inglese «The Manchester Guardian Weekly», che in questo periodo leggeva abbastanza regolarmente in carcere: cfr LC, 400-1,421,455, e istanza al capo del governo in Quaderno 2 (XXIV), pp. 160-62 (DQ). Cfr il numero del 19 giugno 1931 di questo settimanale (vol. XXIV, n. 25), dove nella rubrica *News of the week' (Catholics and Politics) è riassunto, e in parte riportato, il discorso del cardinale Bourne; vi si legge, tra l'altro: «La Chiesa cattolica come tale, egli ha detto, non ha niente a che fare con qualsiasi partito politico. Essa non ha mai enunciato un modello di organizzazione politica. Nel Vangelo non vi è nulla che dica ai credenti a quale partito politico essi dovrebbero appartenere» (p. 484). In un'altra rubrica dello stesso numero, The Week' (Catholics and Socialism), si legge anche il seguente commento: «Il Cardinale Bourne in un discorso tenuto giovedì ad Edimburgo ha fornito una rassicurante interpretazione della recente enciclica del Papa. A suo giudizio non vi sarebbe nulla in essa che impedisca ad un cattolico di aderire ad un qualunque partito politico inglese. Per il Cardinale Bourne evidentemente il partito laburista non è un partito socialista, o quanto meno il suo socialismo non appartiene a quella specie pericolosa che ricade sotto la condanna papale. La cosa non è del tutto chiara in quanto i compendi dell'enciclica pubblicati nel nostro paese sembrerebbero chiarire al di là di ogni dubbio come anche la forma più moderata di socialismo sia incompatibile con la fede di un sincero cattolico. L'evidente contraddizione si spiega forse distinguendo tra la teoria e la pratica del Labour Party. Stando ai fatti non vi è certo nell'azione del Governo alcun segno di una volontà di trasformazione radicale del mondo, e ciò che il Cardinale Bourne intendeva probabilmente suggerire è che un cattolico, muovendosi in ogni caso con cautela, potrebbe in linea generale dare il proprio appoggio al Labour senza restare contaminato da quel socialismo che senza dubbio si annida alle radici del movimento laburista» (p. 481).