Q 4 § 57

1 È qui annotato per la prima volta il riferimento alla nozione di «rivoluzione passiva» in Cuoco : è infatti una aggiunta posteriore il riferimento contenuto nel Quaderno 1 (XVI), § 44, p. 3obis. Non sembra, a giudicare dal tenore dell'annotazione (soprattutto nell'appunto finale: «vedere nel Cuoco come egli svolge il concetto per l'Italia») che lo spunto per questo paragrafo sia ricavato da una lettura o rilettura diretta del Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli. Si tratta con ogni probabilità, anche in questo caso, di una fonte indiretta: che potrebbe essere la prefazione di Croce al volume, La rivoluzione napoletana del 1799 (4a ed. riveduta Laterza, Bari 1926), dove è contenuto un richiamo all'espressione «rivoluzione passiva» nell'accezione di Cuoco (cfr pp. IX-X). A p. 77 del successivo Quaderno 8 (XXVIII), in un elenco di libri ricavati da fonti varie, è segnata l'indicazione del volumetto antologico di Vincenzo Cuoco [Storia, Politica e Pedagogia), nella collana «Scrittori italiani», «con notizie storiche e analisi estetiche di Domenico Bulferetti», Paravia, Torino s. d. (cfr DQ); ma non risulta che questo libro sia stato poi richiesto e ricevuto da Gramsci.