Q1§153

1 Si accenna qui per la prima volta nei Quaderni al manuale di Bucharin sul materialismo storico sottoposto poi in seguito da Gramsci a una critica dettagliata. Il libro di Bucharin, Teorija istoriceskogo materializma. Populjarnyj ucebnik marksistkoj sociologii (La teoria del materialismo storico. Manuale popolare di sociologia) fu pubblicato per la prima volta a Mosca nel 1921. Attraverso traduzioni nelle principali lingue europee, in particolare in tedesco, in inglese e in francese, quest'opera ebbe un'ampia diffusione internazionale. Con ogni probabilità Gramsci aveva già letto questo manuale, nell'originale o in una traduzione, nel 1922-1923, durante il suo soggiorno nell'Unione Sovietica; ne aveva anche utilizzato alcuni stralci nelle due dispense scritte per la «scuola interna di partito» nel 1925 (la prima parte del corso, avvertiva Gramsci nell'introduzione, «ricalcherà o addirittura darà la traduzione del libro del compagno Bukharin sulla teoria del materialismo storico»: cfr CPC, 56). È da ricordare inoltre un altro precedente: l'utilizzazione del libro di Bucharin fatta da Ugo Girone negli ultimi due numeri della rivista «Prometeo»: cfr Ugo Girone, Teoria del materialismo storico, in «Prometeo», 15 maggio 1924 (anno 1, n. 5), pp. 105-6; giugno-luglio 1924 (anno 1, n. 6-7), pp. 122-24 (si tratta di una libera traduzione del testo buchariniano, come riconosce, sia pure un po' confusamente, lo stesso autore nell'avvertenza alla prima puntata).

In una lettera del 25 marzo 1929 Gramsci chiedeva di avere la traduzione francese del libro di Bucharin pubblicata a Parigi nel 1927 (cfr LC, 264-65): Nicolai Ivanovich Boukharine, La théorie du matérialisme historique, Manuel populaire de sociologie Marxiste, Traduction de la 4ème édition suivie d'une note sur La position du problème du matérialisme historique, Éditions Sociales Internationales, Paris 1927. Sebbene il volume non sia conservato tra i libri del carcere, non vi è dubbio che questo testo sia pervenuto a Gramsci a Turi: già questo primo giudizio presuppone una rilettura recente. Lo stesso accenno alle «deficienze della conversazione» nel libro di Bucharin ritorna in un'altra nota: cfr il Quaderno 8 (XXVIII), § 229.