Note Q1 §2
1 Cfr Mentana, Faccia a faccia col nemico, Cronache giudiziarie
dell'anarchismo militante, vol. I [ma unico], Edizione del Gruppo
Autonomo (Tipografia della Cronaca Sovversiva), East Boston (Mass.)
1914 [FG], 506 pp. Mentana è pseudonimo dell'anarchico Luigi
Galleani (1861-1931); sul settimanale «Cronaca
Sovversiva» (da lui diretto in America dal 1903 al 1919),
Faccia a faccia col nemico era originariamente il titolo di una
rubrica in cui Galleani rievocava, in gran parte sulla scia di
resoconti giornalistici dell'epoca, i più noti processi
contro gli anarchici del secolo scorso, soprattutto in Francia. Nel
1914 il materiale di tale rubrica fu raccolto nel volume citato. Si
tratta complessivamente di quindici processi, tra cui quelli contro
Ravachol e Henry, ricordati da Gramsci - Francois-August
Koenigstein, detto Ravachol, un ex tintore di trentadue anni,
subì nel 1892 due processi: il primo, alla Corte di Assise
della Senna, per attentati dinamitardi, conclusosi con una condanna
ai lavori forzati a vita, e il secondo, alla Corte di Assise della
Loira, per il precedente assassinio di un vecchio eremita a scopo di
rapina; in quest'ultimo processo Ravachol fu condannato a morte e
poco dopo ghigliottinato. Emile Henry, un anarchico di vent'anni, fu
processato nel 1894 alla Corte di Assise della Senna e condannato
alla ghigliottina, per due attentati terroristici, contro gli uffici
di una società mineraria e contro il caffè dell'Hotel
Terminus. Gramsci scriveva sulla base di lontani ricordi di lettura
e non aveva sottomano il libro di Mentana (che è conservato
tra i suoi libri, ma non tra quelli del carcere).
2 Pietro Abbo, nato nel 1894 a Lucinasco (Imperia), contadino
autodidatta, propagandista e organizzatore del PSI nella zona di
Oneglia, fu deputato socialista per due legislature, dal 1919 al
1924. A Livorno, al XVII congresso del PSI, pur dichiarandosi al
di fuori delle frazioni, prese una posizione polemica verso i
comunisti, schierandosi con Serrati. Il suo discorso al Congresso
fu commentato severamente da «L'Ordine Nuovo» del 19
gennaio 1921. Più tardi Abbo si avvicinò ai
comunisti: fu combattente nella guerra di Liberazione, dopo la
quale aderì al PC. È morto nel 1974.
La dichiarazione di Etievant, riprodotta in appendice al
volume citato di Mentana (L. Galleani), era un documento teorico
che si proponeva di dare una giustificazione filosofica ai
principì politici dell'anarchismo. Scritta dal tipografo
Claude-Francois Etievant per darne lettura nel corso del processo
in cui fu implicato nel luglio 1892 alla Corte di Assise di
Versailles, con l'imputazione di complicità con Ravachol,
la dichiarazione fu poi ampiamente diffusa nella stampa anarchica.
All'inizio della dichiarazione di Etievant, a proposito delle
diversità di attitudini («attitudini che portiamo
nascendo»), si legge: «Così per esempio, gli
uni imparano facilmente le matematiche, e gli altri hanno
un'attitudine maggiore per la linguistica» (Cfr Mentana,
Faccia a faccia col nemico cit., p. 491). A sua volta nel discorso
pronunciato al Congresso di Livorno, Abbo dichiarava: «E io
penso, compagni, che non tutti possiamo essere oratori o
scrittori, che nell'umano genere c'è colui che ha
attitudine per le matematiche, colui che ha attitudine per la
geografia, colui che ha attitudine per la lingua...» (Cfr
Direzione del Partito Socialista Italiano, Resoconto stenografico
del XVII Congresso Nazionale del PSI, Roma 1921, p. 187). Un
accenno polemico ad Abbo è anche in un articolo di Gramsci
pubblicato su «L'Ordine Nuovo» del 14 aprile 1921 (Cfr
5F, 140). Sulla responsabilità del partito socialista per
il primitivismo politico e culturale di uomini come Abbo, cfr
più avanti, un'altra nota nel Quaderno 3 (XX), § 45.
3 In realtà Jules Gauthey. Si tratta di una lettera
indirizzata al giornale «Echo de Paris», e riprodotta
in traduzione italiana nel volume Faccia a faccia col nemico cit.,
pp. 441-42.
4 Nel gennaio 1893 (e non 1894, come scrive Gramsci), al tribunale
di Lione fu imbastito un processo contro Kropotkin ed altri
cinquantadue anarchici imputati di affiliazione all'Internazionale.
Nel corso del processo Kropotkin ebbe a dichiarare (secondo il testo
riprodotto nel libro di Mentana Faccia a faccia col nemico cit., p.
172): «Non ho mai fatto atto di affiliazione
all'Internazionale, questo è apparso anche al processo
luminosamente, facendo obbligo al tribunale di assolvermi senz'altro
assieme ai miei compagni, se a noi il tribunale riconosce il diritto
alla giustizia che accorda ai suoi ospiti anche più
sciagurati. Quanto al resto ho trovato così comodo dire forte
quello cui pensavo che non ho mai avuto bisogno di cospirare.
Così non ho mai nascosto, così non taccio ora quello
che è intorno alla rivoluzione sociale il mio pensiero: Essa
è imminente, prima di dieci anni essa divamperà per
tutto il mondo, fiumana di sangue e di fiamme, livida, spietata
livellatrice. La storia non avrà registrato mai episodio
più tragico e più terribile… ad attenuarne le
conseguenze la borghesia che ne espierà particolarmente le
colpe dovrebbe affrettarsi con sollecito, sagace, amoroso
ravvedimento». A conclusione del processo, Kropotkin ed altri
quindici imputati furono condannati a cinque anni di carcere, pene
minori furono inflitte agli altri, e solo cinque venneroassolti.
Tuttavia, a seguito di una vasta campagna di opinione pubblica,
tutti i condannati furono poco dopo amnistiati.