Nota I. Una delle cause dell’errore per cui si va alla ricerca di
una filosofia generale che stia alla base della filosofia della
praxis e si nega implicitamente a questa una originalità di
contenuto e di metodo pare consista in ciò: che si fa
confusione tra la cultura filosofica personale del fondatore della
filosofia della praxis, cioè tra le correnti filosofiche e
i grandi filosofi di cui egli si è fortemente interessato
da giovane e il cui linguaggio spesso riproduce (sempre
però con spirito di distacco e facendo notare talvolta che
così vuol far capire meglio il suo proprio concetto) e le
origini o le parti costitutive della filosofia della praxis.
Questo errore ha tutta una storia, specialmente nella critica
letteraria, ed è noto che il lavoro di ridurre grandi opere
poetiche alle loro fonti era diventato, in un certo tempo, la
fatica massima di molti insigni eruditi. La quistione si pone
nella sua forma esterna nei cosidetti plagi, ma è anche
noto che anche per alcuni «plagi» e anzi riproduzioni
letterali non è escluso che si possa sostenere una
originalità per l’opera plagiata o riprodotta.
[...]
Lo studio della cultura filosofica di un uomo come il fondatore
della filosofia della praxis non solo è interessante ma
è necessario purché tuttavia non si dimentichi che
esso fa parte esclusivamente della ricostruzione della sua
biografia intellettuale e che gli elementi di spinozismo, di
feuerbachismo, di hegelismo, di materialismo francese, ecc., non
sono per nulla parti essenziali della filosofia della praxis
né questa si riduce a quelli, ma che ciò che
più interessa è appunto il superamento delle vecchie
filosofie, la nuova sintesi o gli elementi di una nuova sintesi,
il nuovo modo di concepire la filosofia i cui elementi sono
contenuti negli aforismi o dispersi negli scritti del fondatore
della filosofia della praxis e che appunto bisogna sceverare e
sviluppare coerentemente.
In sede teorica la filosofia della praxis non si confonde e non si riduce a nessun’altra filosofia: essa non è solo originale in quanto supera le filosofie precedenti, ma specialmente in quanto apre una strada completamente nuova, cioè rinnova da cima a fondo il modo di concepire la filosofia stessa. In sede di ricerca storico‑biografica si studierà da quali interessi il fondatore della filosofia della praxis ha preso occasione per il suo filosofare, tenendo conto della psicologia del giovane studioso che volta per volta si lascia attrarre intellettualmente da ogni nuova corrente che studia ed esamina, e che si forma una sua individualità per questo stesso errare che crea lo spirito critico e la potenza di pensiero originale dopo avere sperimentato e messi a confronto tanti pensieri contrastanti, – quali elementi ha incorporato rendendoli omogenei al suo pensiero, ma specialmente ciò che è nuova creazione. È certo che l’hegelismo è il più importante (relativamente) dei motivi al filosofare del nostro autore, anche e specialmente perché l’hegelismo ha tentato di superare le concezioni tradizionali di idealismo e di materialismo in una nuova sintesi che ebbe certo una importanza eccezionale e rappresenta un momento storico‑mondiale della ricerca filosofica.