Sistema sociale
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Enciclopedia delle scienze sociali (1998)
di Richard Münch
SOMMARIO
1. L'approccio sistemico alla realtà sociale. 2. I sistemi
sociali costituiti da interazioni sociali: a) l'interscambio
esterno; b) l'interscambio interno; c) la condizione umana. 3. I
sistemi sociali costituiti da comunicazioni: a) la duplice
contingenza; b) l'autopoiesi; c) la differenziazione. 4. Sistemi
sociali e azione individuale. □ Bibliografia.
L'APPROCCIO SISTEMICO ALLA REALTÀ SOCIALE
Parlare di 'sistemi sociali' presuppone l'applicazione della teoria
generale dei sistemi all'analisi della realtà sociale (v.
Bertalanffy, 1968; v. Buckley, 1967). In sociologia la teoria
sistemica ha acquistato uno status riconosciuto come uno dei
differenti paradigmi in competizione per l'interpretazione e la
spiegazione dei fenomeni sociali. Secondo tale paradigma, la
realtà sociale può essere concepita in termini
sistemici, ossia come un sistema sociale, o come un insieme di
sistemi sociali, o come formata da sistemi sociali che operano in un
ambiente costituito da entità sistemiche e non sistemiche. La
teoria dei sistemi si propone allora di indagare come e
perché i sistemi sociali emergono da uno stato non sistemico,
in che modo funzionano e possono continuare a funzionare, come si
rapportano al loro ambiente, quali sono i meccanismi che ne
garantiscono la sopravvivenza o l'estinzione.
I SISTEMI SOCIALI COSTITUITI DA INTERAZIONI SOCIALI
In sociologia lo sviluppo di una teoria dei sistemi sociali si deve
principalmente a Talcott Parsons. Dopo aver elaborato una teoria
volontaristica dell'azione nella sua prima, importante
pubblicazione, La struttura dell'azione sociale (1937), negli anni
cinquanta Parsons si orientò verso l'analisi sistemica,
offrendone nell'opera Il sistema sociale, apparsa nel 1951, la
trattazione più organica e coerente (v. Parsons, 1937 e 1951;
v. Parsons e Shils, 1951).Un sistema sociale può essere
rappresentato da una relazione diadica tra due individui, un gruppo
di persone, una famiglia, una classe scolastica, una banda
giovanile, un seminario, un'università o qualunque altro tipo
di organizzazione, come un'amministrazione pubblica o un'impresa
privata, ma anche da un'intera società nazionale e persino
dalla società mondiale, o da una suddivisione funzionale di
una società come l'economia, la politica, la scienza o il
sistema giuridico.
Secondo Parsons gli elementi fondamentali di un sistema sociale sono
le interazioni sociali che si instaurano tra almeno due attori.
'Interazione' significa che almeno due attori strutturano le proprie
azioni e aspettative sulla base della loro interpretazione delle
azioni e delle aspettative dell'altro attore. Nel caso di due amici,
ciascuno si aspetta che l'altro non arrivi in ritardo ad un
appuntamento, e si aspetta altresì che questi nutra la stessa
aspettativa e resterà deluso qualora questa andasse
disattesa. Nella misura in cui sono interessati a conservare il
rapporto di amicizia, entrambi cercheranno quindi di evitare di
arrivare in ritardo, e nel caso ciò avvenisse, procureranno
di fornire una giustificazione convincente e sincera. Le azioni e le
aspettative dei due amici manifestano una relazione di
complementarità, nel senso che l'azione di Ego è
riferita all'aspettativa di Alter e viceversa, in un modo che
può essere conforme o deviante. La complementarità
infatti non presuppone la conformità alle aspettative, ma
implica solo una relazione di riferimento reciproco di azioni e
aspettative (v. Parsons e Shils, 1951, pp. 190-230; v. Parsons,
1977).
L'interazione tra due attori comporta uno scambio di gratificazioni
e di deprivazioni, in quanto Ego tenderà a ricompensare Alter
quando questi agisce in modo conforme alle aspettative e a
penalizzarlo in caso contrario, e viceversa. Nel corso della loro
interazione, entrambi gli attori sono posti di fronte al problema
della duplice contingenza. Ciò significa che il successo
delle loro azioni non dipende solo da condizioni oggettive esterne,
ma anche dalle azioni e dalle aspettative dell'altro attore.
Poiché sia l'uno che l'altro decidono in piena
libertà, tutto diventa possibile e l'interazione acquista un
carattere pressoché imprevedibile. Il problema fondamentale
che si pone agli attori nell'interazione, pertanto, è quello
di assicurare un minimo di prevedibilità reciproca delle
azioni e delle aspettative. Si tratta del cosiddetto 'problema
dell'ordine', che Parsons pone al centro della sua prima opera, La
struttura dell'azione sociale, e che conserva un'importanza
fondamentale anche per l'interpretazione dell'interazione sociale
nella teoria dei sistemi sviluppata successivamente. Parsons
continuerà a respingere ogni soluzione del problema
dell'ordine che faccia riferimento agli interessi e ai calcoli
utilitaristici degli attori, o al potere di cui essi dispongono.
Le interazioni e i sistemi sociali formati da interazioni non
possono avere un carattere stabile e duraturo, in quanto la
complementarità degli interessi può realizzarsi solo
in misura limitata e la costrizione basata su un potere superiore
genera sempre un contro-potere. Tra attori che agiscono liberamente
solo il consenso su valori e norme condivisi può fornire le
basi per un ordine sociale più stabile e duraturo. I valori
comuni fungono da criteri per valutare le attività sociali e
costituiscono altresì i fondamenti di legittimazione di norme
più concrete in grado di guidare l'interazione sociale.
I valori e le norme condivisi debbono essere istituzionalizzati in
sistemi sociali, e ciò significa che gli attori in un sistema
di interazione si sostengono reciprocamente per quanto riguarda il
carattere vincolante delle norme e dei valori, e in caso di devianza
dagli stessi. Se esiste un'autorità speciale demandata al
controllo della conformità degli attori alle norme, essa non
può fare a meno del sostegno degli attori delle interazioni.
Questo sostegno reciproco non potrà che costituire la regola
se gli attori che partecipano alle attività del sistema
sociale sono legati da un vincolo di impegno reciproco e di
solidarietà. Valori e norme danno al sistema una struttura
specifica e ne definiscono i confini rispetto all'ambiente.
Ciò significa che esiste un consenso di fondo sul tipo di
azioni che possono essere attese in una situazione in cui gli attori
attribuiscono la loro interazione ad un sistema sociale. Un sistema
sociale di amicizia sussiste solo nella misura in cui gli amici
condividono valori e norme che definiscono il corso legittimo di
un'interazione tra amici. Il sistema sociale di un seminario
sussiste solo finché i partecipanti condividono determinate
regole fondamentali relative alle modalità di comportamento
nel contesto di un seminario. Il sistema sociale di un'impresa
privata sussiste solo finché gli attori condividono
determinate regole fondamentali sul comportamento nell'ambito di
un'impresa. Il sistema sociale rappresentato da un'economia
nazionale sussiste solo finché gli attori economici
rispettano determinate regole relative alla competizione sul
mercato, alla proprietà privata, al contratto e allo scambio.
Il sistema sociale della politica, infine, sussiste solo
finché gli attori coinvolti condividono determinate regole
fondamentali relative all'acquisizione e all'applicazione del potere
politico legittimo (v. Parsons e Shils, 1951, pp. 105-107 e
201-202).
Le norme che costituiscono le basi istituzionali di un sistema
sociale possono essere valide per ogni attore allo stesso modo,
oppure possono essere rivolte selettivamente ad un insieme di ruoli
interrelati che vengono assunti e interpretati dagli attori nella
loro interazione con altri attori. Un sistema di amicizia comprende
i ruoli interrelati di amici, un seminario i ruoli di professore e
studente, un'economia nazionale i ruoli di venditori e compratori,
imprenditori e lavoratori, una democrazia politica i ruoli di
governo e opposizione, di parlamentari ed elettori.
Esistono diversi tipi di sistema sociale: in primo luogo i sistemi
di interazione, che richiedono agli attori la disponibilità
reciproca; in secondo luogo i sistemi di organizzazione, basati
sull'appartenenza; in terzo luogo i sistemi funzionali come
l'economia, la scienza, la politica e il diritto, che presuppongono
attori le cui azioni sono interdipendenti con riguardo alla
soluzione di un problema funzionale specifico, come la gestione di
risorse scarse, il progresso della conoscenza, la formazione di
decisioni collettivamente vincolanti o l'interpretazione e
l'applicazione della legge; in quarto luogo, infine, la
società, il sistema più ampio di tutti, che dispone di
una quantità massima di risorse sociali per la propria
autoproduzione e riproduzione. I moderni Stati nazionali si sono
sviluppati come sistemi sociali autopoietici di questo tipo, e
tuttavia non sono completamente autonomi in quanto dipendono
dall'input di risorse dall'esterno. Ciò che li distingue non
è tanto l'autosufficienza quanto l'organizzazione incentrata
sulla cittadinanza, la struttura statuale e la sovranità
territoriale. I sistemi funzionali come l'economia e la scienza
trascendono sempre più i confini degli Stati nazionali e
operano ad un livello globale. Nella misura in cui questa
globalizzazione funzionale si accompagna alla nascita di una
comunità globale di Stati, si va realizzando quella che
può essere definita 'società mondiale' (v. Parsons,
1966 e 1971).
L'interscambio esterno
Per poter funzionare i sistemi sociali devono conservare i propri
confini rispetto al loro ambiente, ma nello stesso tempo devono
impegnarsi in un interscambio di inputs e outputs con tale ambiente.
Un'inadeguata conservazione dei confini e un'insufficiente
mobilitazione dell'input di risorse determinano un imperfetto
funzionamento del sistema e fanno insorgere istanze di un mutamento
nelle definizioni di norme e ruoli. Se tale cambiamento non
può essere realizzato entro i confini dei valori fondamentali
che garantiscono l'identità, può verificarsi una
trasformazione più radicale o addirittura la distruzione del
sistema stesso. La conservazione dei confini e l'interscambio
equilibrato con l'ambiente caratterizzano un sistema in condizioni
di stabilità, ma questo stato costituisce l'eccezione
piuttosto che la regola. La mancanza di consenso all'interno e lo
squilibrio nell'interscambio di risorse con l'esterno provocano
costantemente disfunzioni e mutamenti.
L'ambiente dei sistemi sociali è costituito da elementi
sociali e non sociali che possono essere a loro volta organizzati in
forma sistemica. Parsons introduce tre livelli di analisi dei
sistemi sociali nel loro interscambio con l'ambiente sociale e non
sociale, che corrispondono rispettivamente al sistema sociale, al
sistema dell'azione e al sistema della condizione umana. Per quanto
riguarda l'interscambio con l'ambiente, il sistema sociale è
collegato ad altri tre sistemi: quello culturale, quello della
personalità e quello comportamentale. A questo livello si
parla di azione in generale (v. Parsons, 1951 e 1959; v. Parsons e
Shils, 1951; v. Parsons e Platt, 1973). La sua scomposizione
sistemica significa che qualsiasi interazione in un sistema sociale
presuppone anche l'uso di simboli culturali e il linguaggio, le
motivazioni e l'identità delle persone e i processi di
apprendimento degli attori. I sistemi di personalità sono
formati da 'disposizioni del bisogno' (need-dispositions) e dalla
capacità di prestazione finalizzata allo svolgimento di
determinate attività. I confini di tali sistemi sono dati
dall'identità personale, vale a dire da ciò che un
individuo pensa di essere in relazione ad altri individui. I sistemi
culturali sono formati da simboli interrelati dotati di un
significato che deve essere interpretato dagli attori. Essi
forniscono il linguaggio per la comunicazione sociale e per le
definizioni della situazione. I confini dei sistemi culturali sono
fissati dal loro significato. Il terzo sistema nell'ambiente del
sistema sociale al livello dell'azione in generale - il sistema
dell'azione - è quello comportamentale (v. Lidz e Lidz,
1976), il quale è formato dai processi di apprendimento e
implica la mobilitazione dell'intelligenza. Gli attori calcolano
l'esito delle loro azioni in rapporto alla soddisfazione dei propri
bisogni, e poiché tendono a ricercare le gratificazioni e ad
evitare le penalizzazioni reitereranno quelle azioni che comportano
la massima gratificazione e la minima penalizzazione - la quale
ultima può consistere anche nella mancata gratificazione per
una data azione. In base alle norme che regolano il sistema
comportamentale, i clienti acquisteranno sempre nei negozi che a
parità di qualità offrono i prezzi più
convenienti, o a parità di prezzo la qualità migliore.
L'intelligenza è il medium che consente di elaborare la
massima quantità di dati per arrivare alle decisioni
ottimali. La conservazione dei confini del sistema comportamentale
equivale alla costante soddisfazione dei bisogni.
Al livello del sistema dell'azione il sistema sociale assolve una
funzione specifica per il sistema globale: quella dell'integrazione.
Ciò significa che simboli culturali, disposizioni del bisogno
e ricerca del profitto si uniscono per formare un tutto coordinato.
Questo avviene con la penetrazione degli outputs del sistema sociale
nel sistema culturale, in quello di personalità e in quello
comportamentale. L'output del sistema sociale è la
strutturazione normativa dei simboli culturali, delle disposizioni
del bisogno e della ricerca del profitto. Nella misura in cui tale
processo di strutturazione avviene in modo socialmente coordinato, i
simboli culturali, le disposizioni del bisogno e la ricerca del
profitto condividono un orientamento normativo comune che li integra
in una totalità. Affinché ciò si realizzi il
sistema sociale deve essere esso stesso coordinato sulla base di un
livello perlomeno minimale di impegno reciproco e di
solidarietà.
La penetrazione della struttura normativa nei tre sistemi di
cultura, personalità e comportamento, tuttavia, è solo
un aspetto di una relazione reciproca che deve essere equilibrata
affinché l'intero sistema dell'azione possa continuare ad
esistere. È necessario dunque che il sistema sociale accolga
a sua volta gli outputs del sistema culturale, del sistema di
personalità e di quello comportamentale, ognuno dei quali
assolve una funzione specifica per l'intero sistema.La funzione
specifica del sistema culturale è quella della conservazione
della struttura latente. L'output di tale sistema è dato dal
significato, che consente la comunicazione tra le parti interagenti
del sistema sociale. Poiché il significato dei simboli usati
nella comunicazione va al di là della sua concreta
realizzazione nelle norme dei sistemi sociali, essi sono
responsabili di un progressivo mutamento e nello stesso tempo della
continuità dei sistemi sociali.
La funzione specifica del sistema di personalità è
quella del raggiungimento dello scopo. Esso fornisce agli attori la
motivazione a partecipare alle attività dei sistemi sociali
attraverso l'assunzione e la formazione di ruoli sociali. Senza
personalità che agiscono in modo orientato allo scopo un
sistema sociale non potrebbe raggiungere i suoi fini, ma il
raggiungimento dei fini del sistema sociale presuppone la
coordinazione dei molteplici e diversi scopi dei singoli attori.
La funzione del sistema comportamentale, infine, è
rappresentata dall'adattamento del sistema dell'azione a situazioni
mutevoli. Le capacità di apprendimento e la mobilitazione
dell'intelligenza degli attori sono necessarie al sistema sociale
per far fronte ai mutamenti nonché per conservarsi e
progredire.
L'interscambio interno
Il sistema sociale dunque richiede, per poter funzionare, un
interscambio equilibrato di outputs con i sistemi di cultura,
personalità e comportamento. Oltre a questo interscambio con
l'esterno, però, esso deve anche differenziarsi internamente
per soddisfare i requisiti funzionali fondamentali dell'adattamento,
del raggiungimento dello scopo, dell'integrazione e della
conservazione della struttura latente (v. Parsons, 1967 e 1969; v.
Parsons e Smelser, 1956). Sono queste le funzioni fondamentali che
ogni sistema sociale deve assolvere per poter continuare ad
esistere. All'interno del sistema sociale l'adattamento consente di
far fronte alla scarsità di risorse attraverso la divisione
del lavoro e lo scambio di beni e servizi su mercati concorrenziali.
Quando tali attività economiche sono organizzate in un
complesso istituzionale con norme specifiche che regolano la
proprietà e il contratto, si ha l'istituzionalizzazione di un
sistema economico come sottounità del sistema sociale. Il
denaro è il mezzo simbolico generalizzato che consente uno
scambio economico indipendentemente dalla persona, dallo spazio e
dal tempo.
Il raggiungimento dello scopo dipende dalla possibilità di
indirizzare una molteplicità di fini diversi e confliggenti
verso la realizzazione di scopi collettivi. Questa trasformazione di
molteplici scopi individuali in un unico fine comune richiede
l'organizzazione delle attività da parte di un complesso
istituzionale di autorità - ossia l'istituzionalizzazione di
un sistema politico. Il potere politico, legittimato da una
costituzione comune, è il mezzo simbolico generalizzato che
consente ai sistemi sociali di coordinare le motivazioni di
molteplici attori indirizzandole verso il raggiungimento di un fine
comune indipendente dalla persona, dallo spazio e dal tempo.
L'integrazione richiede l'impegno reciproco e la solidarietà
dei diversi attori e parti di un sistema sociale. Quando tale
impegno reciproco è organizzato da un complesso istituzionale
di cittadinanza, si può parlare di un sistema
istituzionalizzato di società civile. L'influenza è il
mezzo simbolico di interscambio che facilita la cooperazione
reciproca indipendentemente dalla persona, dallo spazio e dal
tempo.La conservazione della struttura latente richiede la
costruzione comune di significato nella comunicazione sociale.
L'organizzazione della costruzione di significato sociale in un
complesso istituzionale dà luogo ad un sistema fiduciario
istituzionalizzato che include la comunicazione religiosa, morale,
estetica e scientifica. In questo caso il mezzo simbolico di
interscambio che facilita la costruzione di significato e la
legittimazione dell'azione in modo indipendente dalla persona, dallo
spazio e dal tempo è costituita dai valori.
Il funzionamento del sistema sociale dipende tanto dall'interscambio
interno tra i sottosistemi quanto dall'interscambio esterno con i
sistemi culturale, personale e comportamentale al livello del
sistema dell'azione in generale. Così il sistema della
società civile deve penetrare nei sistemi economico, politico
e fiduciario per fornire loro una struttura normativa dell'azione,
che implica un orientamento normativo comune dell'azione e la sua
integrazione nei sistemi economico, politico e fiduciario. A sua
volta, il sistema della società civile ha bisogno delle
risorse del sistema economico per realizzare l'adattamento a
situazioni mutevoli, del diritto positivo stabilito dal sistema
politico per il conseguimento degli scopi comuni, e della
costruzione di senso sociale del sistema fiduciario per assicurare
la comprensione reciproca.
La condizione umana
Nella fase finale dell'elaborazione della teoria sistemica, Parsons
esplora il livello più generale della condizione umana,
concepita anch'essa come sistema. Qui il sistema dell'azione,
formato dai sistemi di società, cultura, personalità e
comportamento viene studiato nel suo interscambio esterno con il
sistema telico delle condizioni trascendentali dell'esistenza umana,
con il sistema organico e con il sistema fisico-chimico. A questo
livello sistemico il sistema dell'azione assolve la funzione
dell'integrazione, il sistema telico la funzione della conservazione
della struttura latente, il sistema organico la funzione del
raggiungimento dello scopo e il sistema fisico-chimico la funzione
dell'adattamento (v. Parsons, 1978).
I SISTEMI SOCIALI COSTITUITI DA COMUNICAZIONI
Negli anni cinquanta la teoria sistemica di Parsons venne designata
come teoria struttural-funzionalista in quanto collegava le
strutture istituzionali a determinati requisiti funzionali. Negli
anni sessanta Niklas Luhmann riprese e rielaborò la
concezione parsonsiana sviluppando una nuova teoria sistemica, che
si è andata affermando come la più influente nella
sociologia contemporanea. In un primo tempo Luhmann definì il
suo approccio in termini di struttural-funzionalismo, per poi
approdare agli inizi degli anni ottanta alla cosiddetta teoria dei
sistemi autopoietici (v. Luhmann, 1970, 1982 e 1984). Mentre Parsons
prendeva le mosse dai sistemi e focalizzava l'attenzione sulle
strutture che occorre istituire al fine di assolvere le funzioni
necessarie alla loro esistenza, Luhmann assume come punto di
partenza la complessità del mondo, e identifica la funzione
fondamentale dei sistemi nella riduzione di tale complessità
(v. Luhmann, 1970, pp. 113-117). È evidente in questa
impostazione l'influenza dell'antropologia filosofica di Arnold
Gehlen (v., 1950⁴). Per Luhmann la conservazione dei confini
rispetto ad un ambiente infinitamente complesso diventa pertanto il
principale problema che si trovano ad affrontare i sistemi.
La duplice contingenza
Alla base della nascita dei sistemi sociali, secondo Luhmann, vi
è una duplice contingenza. Con questo concetto egli fa
riferimento alla situazione sperimentata da almeno due attori che si
trovano a confrontarsi con l'interdipendenza delle loro azioni (v.
Luhmann, 1984, pp. 148-190). La duplice contingenza quale esperienza
comune fondamentale rappresenta il punto di partenza di un sistema
sociale formato dalle comunicazioni tra gli attori impegnati in
azioni interdipendenti. L'elemento basilare dei sistemi sociali
è dunque la comunicazione, in cui si possono distinguere tre
aspetti: l'informazione (messaggio), l'atto di trasmissione del
messaggio e l'interpretazione del messaggio da parte di un attore
(v. Luhmann, 1984, pp. 66-67 e 191-241). Poiché la duplice
contingenza è una fonte potenziale di caos, Luhmann postula
un processo catalitico in direzione di una comunicazione ordinata.
Gli attori cercano costantemente di collegare la propria
comunicazione con quella degli altri attori, e ciò porta alla
creazione di sistemi sociali formati da comunicazioni continue. In
questo senso l'ordine nasce dal 'rumore' (v. Luhmann, 1984, p. 172).
Un altro assunto fondamentale della teoria di Luhmann è
quello secondo cui i sistemi sociali sono il frutto
dell'interpenetrazione dei sistemi psichici di almeno due attori
(ibid., pp. 150 e 286-345), ognuno dei quali osserva e interpreta le
azioni dell'altro e formula assunzioni in merito alle proprie
intenzioni e aspettative e a quelle dell'altro. Questi processi
interni alla coscienza dei singoli attori formano il sistema
psichico individuale. Tuttavia l'interpenetrazione dei sistemi
psichici dà luogo ad un terzo sistema di natura diversa, un
sistema sociale di comunicazione basato sulla formulazione, la
trasmissione e l'interpretazione di messaggi reciproci. Ciò
che nasce dallo scambio reciproco nel processo comunicativo è
qualcosa di nuovo e di diverso rispetto ai processi interni dei
sistemi psichici. Ad esempio, lo scambio epistolare tra due amici
rappresenta la loro comunicazione come un sistema formato da
messaggi interconnessi e da atti di trasmissione e di
interpretazione di messaggi. Questo sistema sociale può
essere studiato nelle sue dinamiche interne come qualcosa di
separato dalle idiosincrasie psichiche dei due attori, anche quando
questi non sono più in vita.
L'autopoiesi
Dopo la svolta teorica dei primi anni ottanta, Luhmann arriva ad una
concezione dei sistemi sociali come sistemi autoreferenziali e
autopoietici, che riproducono i propri elementi a partire da se
stessi (v. Luhmann, 1984, pp. 57-67 e 593-646; v. Maturana e Varela,
1980). Nel caso dei sistemi sociali, ciò significa che la
comunicazione viene riprodotta dalla comunicazione. In questo
processo i sistemi sociali devono preservare i propri confini
differenziandosi sia dagli altri sistemi che dal proprio ambiente,
trasformando il rumore ambientale e i fenomeni di disturbo in
risorse sistemiche. A tal fine essi debbono stabilire un codice che
consenta loro di tracciare una distinzione tra sistema e ambiente,
tra eventi interni ed eventi esterni. Qui Luhmann si riallaccia alla
filosofia del costruttivismo radicale (v. Schmidt, 1987) e alla
matematica della forma di George Spencer Brown. Per i sistemi
sociali in generale il codice in questo caso corrisponde alla
distinzione tra collegamento e non collegamento comunicativo. In
questo senso il codice di un sistema opera una distinzione binaria:
ciò che può essere collegato in modo dotato di senso
alla comunicazione esistente nel sistema è accolto,
ciò che non è collegato viene respinto.
Tutto ciò che accade nell'ambiente di un sistema sociale
può essere osservato e incorporato nel sistema solo sotto
forma di comunicazione, e quindi può essere elaborato entro
il sistema nel suo codice specifico. I sentimenti di gioia o di
tristezza di un individuo non possono mai entrare nel sistema
sociale costituito da una coppia come sentimenti nella loro
originaria natura psichica, ma solo sotto forma di comunicazione.
Ciò che viene elaborato nel sistema sociale non è il
sentimento di una data persona, ma la comunicazione relativa a quel
sentimento; il sistema sociale può solo costruire una
interpretazione comune del significato del messaggio relativo ai
propri sentimenti che Ego trasmette ad Alter, e una interpretazione
comune della reazione di Alter a tale messaggio. Le variazioni del
sentimento stesso, tuttavia, sono controllate unicamente dal sistema
psichico di Ego, che percepisce ed elabora l'informazione in base al
proprio codice psichico di distinzione tra identità e non
identità nell'esperienza dell'attore. Di conseguenza i
sistemi psichici influenzano i sistemi sociali e viceversa, ma
poiché si tratta di sistemi autopoietici, occorre tenerli
distinti sul piano analitico. Gli aspetti psicologici peraltro non
restano esclusi dall'analisi sistemica, ma vengono considerati nella
loro interpenetrazione con il sistema sociale. Conformemente
all'approccio sistemico, Luhmann deve operare una distinzione
analitica scomponendo il soggetto umano nei due ruoli di
comunicatore a livello del sistema sociale e di costruttore di
identità a livello del sistema psichico. Il soggetto, la
persona, non scompare, ma viene scomposto per ragioni analitiche in
sistemi che si interpenetrano. Il soggetto umano nella sua piena
libertà non viene negato da Luhmann in quanto tale, ma sotto
questo aspetto esso non può costituire l''oggetto' di
un'analisi scientifica, perché ciò sarebbe una
contraddizione in termini.
La costituzione di un codice binario è la precondizione per
l'autopoiesi dei sistemi, i quali devono disporre inoltre di un
programma che determini in che modo la distinzione elementare del
codice debba essere applicata in situazioni concrete - ad esempio
cosa può essere o meno collegato alla comunicazione esistente
in un sistema sociale. L'amicizia, il matrimonio, o un gruppo di
lavoro sono esempi di sistemi sociali con un particolare programma
per distinguere il collegamento e il non collegamento nella
comunicazione, basato sul mutuo consenso su ciò che va
incluso o escluso rispettivamente dall'amicizia, dal matrimonio o
dal gruppo di lavoro. I sistemi sociali debbono elaborare le
comunicazioni secondo i propri codici specifici, che non possono
essere cambiati all'interno di un sistema, ma solo attraverso la sua
distruzione e la creazione di un nuovo sistema. I programmi, per
contro, possono essere cambiati all'interno del sistema stesso.
La differenziazione
Secondo Luhmann esistono vari tipi di sistema sociale: dai sistemi
di interazione alle organizzazioni, ai sistemi funzionali, alle
società. Adottando una prospettiva evoluzionistica, egli
postula un passaggio dalla differenziazione segmentaria delle
società primitive formate da unità eguali - famiglie e
clan - alla differenziazione gerarchica dei ceti nelle
società tradizionali, e infine alla differenziazione
funzionale delle società moderne. Queste ultime sono formate
da sottosistemi specializzati come l'economia, la politica, il
diritto e la scienza, che sono preposti all'assolvimento di funzioni
specifiche e operano in modo autopoietico; ciascuno di essi possiede
un proprio codice binario in base al quale operare una distinzione,
rispettivamente, tra redditività e non redditività,
possesso e mancanza di potere, legale e illegale, vero e falso (v.
Luhmann, 1986, 1988, 1990 e 1993). La progressiva differenziazione
funzionale della società in sottosistemi autopoietici segna
la scomparsa di qualunque centro e gerarchia. L'integrazione nelle
società moderne può essere concepita solo in termini
di interrelazione tra sistemi autopoietici, facilitata dal
cosiddetto accoppiamento strutturale, che consiste nella
trasformazione reciproca di eventi esterni in risorse sistemiche
attraverso codici e programmi adeguati. Mentre nella concezione di
Parsons il sistema dell'economia, ad esempio, può funzionare
solo se è penetrato dalle risorse della legittimazione
culturale, dell'integrazione comunitaria e della guida politica (v.
Parsons e Smelser, 1956), secondo Luhmann esso deve conservare la
propria differenza rispetto ai sistemi fiduciario, comunitario e
politico, e deve altresì trasformare interamente gli effetti
di tali sistemi in risorse interne di tipo economico (v. Luhmann,
1988). La distinzione tra i sistemi funzionalmente differenziati
nella teoria di Luhmann è quindi assai più netta che
in quella di Parsons. L'interpenetrazione dei sistemi lascia
inalterato il loro funzionamento interno. Il programma di ogni
sistema viene stabilito unicamente in base al suo specifico codice
funzionale, e viene cambiato al fine di massimizzare l'efficienza
del sistema. Per Parsons invece il programma dei sistemi
funzionalmente differenziati non è strutturato unicamente in
base ai loro specifici requisiti funzionali, ma è esso stesso
il risultato di una interpenetrazione. Ciò significa, ad
esempio, che nelle società moderne la formazione del
programma che guida le transazioni economiche non dipende solo dai
requisiti funzionali di tipo economico, ma anche dai requisiti
culturali di legittimazione in senso più ampio, dai requisiti
sociali di integrazione degli attori economici in una
comunità di parti contraenti, e dai requisiti politici di
orientamento delle attività economiche verso fini comuni.
Nella concezione di Luhmann ogni sistema sociale può
percepire solo ciò che il suo codice gli permette di
percepire. In questo senso si tratta di sistemi 'tautologici'.
Questa chiusura è nello stesso tempo la condizione
dell'apertura all'ambiente del sistema, in quanto in questo modo
esso è in condizione di far fronte ad ogni evento
dell'ambiente senza mettere a rischio la propria esistenza. Tutto
ciò che accade all'esterno del sistema può essere
trasformato in una risorsa interna. È questo il 'paradosso'
dei sistemi. Quando ciò si traduce in un'eccessiva
cecità che mette a rischio il sistema stesso, questo
può intraprendere un processo di 'detautologizzazione' e di
'deparadossalizzazione', che consiste nell'osservare le proprie
percezioni ad un metalivello. Il risultato può essere un
cambiamento del programma che regola le percezioni del primo
livello.
Secondo Luhmann nelle società funzionalmente differenziate il
coordinamento dei vari sottosistemi non può avvenire a
partire da un centro, ma solo dall'interno di uno o più
sistemi attraverso la formazione di osservazioni di secondo livello;
ciò implica sempre, tuttavia, un processo di ricostruzione
dal punto di vista di un codice funzionalmente differenziato. Per
questo motivo le società moderne sono caratterizzate dalla
competizione tra i diversi sistemi funzionali che devono
costantemente razionalizzare i propri programmi per neutralizzare
gli effetti degli altri sistemi razionalizzanti. La progressiva
espansione dei sistemi funzionali in competizione reciproca potrebbe
portare in ultimo alla distruzione della società stessa; si
tratta peraltro di una conseguenza logica sul piano della
costruzione teorica, ma non è affatto detto che il processo
reale debba andare in questa direzione. È questo il punto
debole della teoria sistemica di Luhmann, che lascia senza risposta
la questione dell'integrazione delle società moderne. Parsons
per contro lascia aperta perlomeno una strada per l'integrazione sul
piano della teoria, in quanto nella sua concezione
l'interpenetrazione non determina necessariamente un'espansione e
una razionalizzazione funzionale di tipo unilaterale, ma collega il
programma di ogni sistema ai requisiti degli altri sistemi.
SISTEMI SOCIALI E AZIONE INDIVIDUALE
Sia la teoria di Parsons che quella di Luhmann sono state oggetto di
aspre critiche in quanto presterebbero scarsa attenzione
all'individuo e alla sua razionalità e/o creatività
nel determinare la propria situazione dell'azione e nel creare e
ricreare situazionalmente gli ordini dell'azione (v. Homans, 1961;
v. Dahrendorf, 1958; v. Garfinkel, 1967; v. Blumer, 1969; v.
Habermas, 1981; v. Joas, 1992). La vita sociale è vista
invece come un incessante processo di creazione da parte di
individui singoli in questa prospettiva critica, che oppone
all'approccio sistemico varie teorie alternative dell'azione: le
teorie dello scambio, della scelta razionale e del conflitto,
l'interazionismo simbolico, l'etnometodologia e la teoria della
comunicazione, nonché gli approcci che cercano di collegare
l'azione individuale con contesti istituzionali. Tuttavia queste
critiche sono in larga misura ingiustificate, in quanto la teoria
sistemica non ignora affatto la complessa interdipendenza tra
l'ordine sociale e la scelta e la spontaneità individuali, ma
cerca piuttosto di concettualizzare tale interdipendenza in modo da
rendere quest'area suscettibile di un'analisi scientifica
sistematica che vada al di là di un semplice richiamo alla
creatività e alla spontaneità. Senza dubbio, l'analisi
scientifica per sua stessa natura tende a trattare come 'oggetto'
dal punto di vista di un osservatore esterno ciò che è
'soggetto' dal punto di vista interno dell'attore. Lo iato tra
queste due prospettive, tuttavia, non può essere colmato
entro i confini di una scienza inevitabilmente 'oggettivante', e
questo è un problema che si pone alle teorie alternative
dell'azione non meno che alle teorie sistemiche. Il criterio per
misurare la validità scientifica di queste ultime non
può essere il riferimento alla soggettività umana,
bensì la capacità di spiegare le interdipendenze tra
ordine sociale e attività umana. Sotto questo aspetto i
contributi delle teorie dell'azione non possono rimpiazzare
interamente quello delle teorie sistemiche. Il punto di forza di
queste ultime è rappresentato proprio dal loro quadro
concettuale più elaborato, il quale consente di operare
distinzioni e di esplorare interdipendenze che difficilmente possono
essere colte dalle teorie dell'azione concettualmente più
deboli. Al di là di queste differenze, peraltro, nulla impone
di effettuare una scelta tra le due prospettive. Le teorie
sistemiche e le teorie dell'azione possono essere applicate in modo
complementare, a seconda dei problemi e delle tematiche sulle quali
di volta in volta viene focalizzata l'attenzione (v. Loubser e
altri, 1976; v. Münch, 1982, 1987 e 1994; v. Alexander,
1982-1983, vol. IV).