Comte, August
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Filosofo e sociologo francese (Montpellier 1798 - Parigi
1857).
Fondatore del positivismo, C. vide nella fase successiva alla
Rivoluzione francese – come già aveva visto Hegel – un’epoca
di crisi, incapace di dare vita a un nuovo ordine morale, sociale e
politico. E come il pensatore tedesco (anche se in modo diverso,
volgendosi cioè non alla ragione speculativa, ma al paradigma
della scienza moderna) cercò di elaborare una nuova sintesi
filosofica, che preparasse l’avvento di un’«epoca
organica». Spinto da questa tensione verso una sintesi
unitaria, C. finì per trasformare il suo iniziale positivismo
sociale in una vera e propria religione, di cui fissò le
credenze (l’Umanità come ‘Grande Essere’ al posto di Dio), le
massime morali ispirate all’altruismo, i sacramenti e persino il
calendario.
La vicenda personale.
Allievo dell’École Polytechnique di Parigi, a 19 anni divenne
discepolo e collaboratore di Saint-Simon. La pubblicazione del Plan
des travaux scientifiques nécessaires pour
réorganiser la société (1822; trad. it.
Piano dei lavori scientifici necessari per riorganizzare la
società) suscitò l’interesse di politici (come Guizot)
e studiosi, ma determinò la rottura con il maestro. Dopo aver
superato una grave crisi nervosa (1826-27), che lo portò a
tentare il suicidio, iniziò a scrivere il Cours de
philosophie positive (6 voll., 1830-42; trad. it. Corso di
filosofia positiva). Le sue idee innovative gli stroncarono la
carriera accademica: la sua attività proseguì grazie
agli aiuti di ammiratori e seguaci.
Nel 1845 ebbe una seconda grave crisi nervosa; in quello stesso anno
si legò a Clotilde de Vaux, che – morta nel 1846 – divenne
l’ispiratrice della fase religioso-umanitaria del suo pensiero. Tra
il 1851 (anno in cui si schierò a favore del colpo di Stato
di Luigi Napoleone) e il 1854 pubblicò il Système
de politique positive ou Traité de sociologie instituant la
religion de l’humanité (4 voll.; trad. it. Sistema di
filosofia positiva o trattato di sociologia che istituisce la
religione dell’umanità), e successivamente il Catéchisme
positiviste ou sommaire exposition de la religion universelle
(1852; trad. it. Catechismo positivista) e il Calendrier
positiviste (1849-60; trad. it. Calendario positivista).
L’indirizzo misticheggiante dell’ultimo C. venne rifiutato da molti
suoi discepoli, ma il suo pensiero continuò a esercitare una
grande influenza in Francia, Inghilterra e America Latina.
Legge dei tre stadi e classificazione delle scienze.
C. considera suo grande merito la scoperta della «legge dei
tre stadi» (teologico, metafisico, positivo), che rappresenta
la legge evolutiva propria dell’umanità. Nello stadio
teologico, caratterizzato dall’immaginazione, l’uomo aspira alla
conoscenza assoluta e individua le cause dei fenomeni in
entità soprannaturali antropomorficamente concepite
(dapprima nella forma rozza del feticismo, poi nelle divinità
del politeismo, infine nel Dio monoteistico); nel successivo stadio
metafisico, caratterizzato da un atteggiamento critico-distruttivo,
tali entità soprannaturali vengono sostituite da
entità astratte (essenze, forze occulte o vitali, principi
astratti); infine, nello stadio scientifico l’uomo rinuncia al
sapere assoluto – cioè alla ricerca delle essenze e delle
cause ultime – e si limita a cercare, attraverso l’osservazione e il
ragionamento, le leggi effettive dei fenomeni.
La legge dei tre stadi non ha tuttavia soltanto un valore
cronologico (cioè quello di una successione rilevata
empiricamente); essa ha per C. anche un valore logico, perché
individua il processo necessario che si compie nello spirito umano,
a livello individuale e a livello collettivo, nella sfera
socio-politica e in quella intellettuale. Sulla base di tale legge
C. mette a punto la classificazione delle scienze, che sono giunte
allo stadio positivo in tempi diversi, a seconda della
generalità, semplicità e astrattezza dell’oggetto
indagato.
Astronomia, fisica e chimica sono giunte allo stadio positivo,
rispettivamente con Keplero, Galilei e Lavoisier, e fanno parte
della fisica inorganica, che studia i «corpi bruti»; la
fisica organica, invece, studia i «corpi organizzati» e
di essa fanno parte la biologia, divenuta positiva all’inizio del
19° sec., e la fisica sociale o sociologia, di cui C. conia il
nome e di cui si presenta come il fondatore.
Sociologia e società organica.
La grande missione di cui C. si sente investito è portare la
socio-logia allo stadio positivo: così verrà portato
acompimento il sistema delle idee positive e si getteranno le basi
per la soluzione scientifica del problema politico. La sociologia,
come la biologia, sarà articolata in una statica e in una
dinamica: la prima studierà l’anatomia del corpo sociale,
individuando le condizioni del suo ordine; la seconda ne
studierà la fisiologia, ossia le leggi del suo movimento,
individuando le condizioni del suo progresso.
Ordine e progresso si sorreggono, secondo C., a vicenda e soltanto
la loro integrazione reciproca rende possibile la vita sociale, al
contrario di quanto pensano reazionari e rivoluzionari. Il
permanente conflitto tra questi ultimi è un esempio di
residuo teologico-metafisico: incapaci di analizzare positivamente
la società, gli uni sostengono dogmaticamente il principio
dell’ordine, illudendosi di riportare in vita un ordine
socio-politico ormai morto, e gli altri il principio del progresso,
assolutizzando i principi della libertà (anteponendo
cioè il caos delle opinioni individuali alle certezze della
scienza e il singolo all’organismo sociale di cui è parte
integrante) e dell’eguaglianza (dimenticando che ogni società
necessita di una gerarchia e di una divisione del lavoro, che si
fondano sulla diversità dei talenti e delle competenze).
La direzione della società industriale dovrà essere
affidata agli scienziati positivi e agli imprenditori: il sapere
sociologico consentirà, come in tutte le scienze, la
previsione dei fenomeni e questa, a sua volta, permetterà di
intervenire su di essi in modo non velleitario, ma scientifico. Ma
poiché la società moderna è una società
industriale – caratterizzata dall’estrema parcellizzazione del
lavoro, dall’anarchia produttiva e dalla conflittualità
– dovrà svilupparsi in essa un nuovo potere spirituale, il
cui compito sarà quello di elaborare credenze condivise che
alimentino la coesione sociale e garantiscano, su base consensuale,
il rispetto dell’ordine e della gerarchia: a tale missione – analoga
a quella svolta dal clero durante il Medioevo – sono chiamati i
filosofi positivisti, che dovranno diffondere nel popolo il sapere
scientifico, il senso del dovere e dell’armonia sociale.
All’epoca dei diritti, tendenzialmente dissolutori del legame
sociale, subentrerà quella dei doveri: ognuno, afferma C., ha
dei doveri verso tutti, mentre «nessuno ha alcun diritto in
senso proprio. Le giuste garanzie individuali risultano solamente da
questa reciprocità universale di obblighi».
In questo quadro la proprietà privata non è un diritto
di cui si possa usare e abusare, come affermano i liberali,
né un privilegio da abolire, come sostengono i socialisti, ma
una funzione sociale subordinata all’interesse generale.
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Considerato per alcuni aspetti il fondatore del positivismo,
frequentò in gioventù il Politecnico di Parigi senza
completarvi gli studi. Animato da una profonda curiosità
intellettuale, si occupò di questioni scientifiche e
filosofiche ed esercitò per qualche tempo le funzioni di
segretario di Saint-Simon. Nel 1832 intraprese la carriera
d'insegnante presso la Scuola Politecnica, ma la pubblicazione del Cours
de philosophie positive (1832-42; Corso di filosofia positiva)
– con le polemiche che ne seguirono – gli costò l'incarico,
costringendolo a una condizione lavorativa precaria e alla
dipendenza dalla generosità di amici e ammiratori.
Nei primi anni Cinquanta diede alle stampe il Système de
politique positive ou traité de sociologie (1851-54;
Sistema di politica positiva) e il Catéchisme positiviste
(1852; Catechismo positivista), in cui formula la legge dei tre
stadi e un originale modello di riclassificazione delle scienze.
È così Comte a sviluppare per primo – nel quadro di un
approccio rigorosamente e rigidamente sistematico – il concetto di
sociologia come nuova scienza della società e approdo logico
del processo di emancipazione della conoscenza scientifica, che
procede dalle discipline astratte a quelle via via più
complesse, concrete e determinabili in relazione alla condizione
umana. Questo progetto grandioso e ambizioso – che muove dalla
matematica per toccare l'astronomia, la fisica, la chimica, la
biologia e la sociologia, escludendo tutte le discipline non
passibili di produrre risultati verificabili e “oggettivi” –
è peraltro attraversato da una vena di misticismo e di
moralismo che finisce per rappresentare la sociologia come una sorta
di nuova religione dell'umanità, di cui
l'intellettuale-sociologo è il sacerdote. Questa
religiosità laica – forse ispirata anche dalla frequentazione
con Clotilde de Vaux – è alla base della linea di sviluppo
dell'umanità che procede dalla fase teologica a quella
metafisica, per trovare compimento in quella positiva.
È questa la legge comtiana dei tre stadi, rielaborazione di
impronta scientistica di vecchie concezioni cicliche ed
evoluzionistiche della storia, qui riscattate in nome dell'idea
positivistica di progresso.
Il primo stadio è connotato dall'idea di una diretta e
costante presenza del sovrannaturale nell'ordine dei fenomeni
naturali e degli eventi storici. Prevalgono l'ordine
monarchico-aristocratico, il potere militare e le culture politiche
dell'assolutismo, inteso come espressione di una volontà
divina.
Lo stadio metafisico si accompagna, invece, alla ricerca delle cause
invisibili dei fenomeni, producendo insieme la scienza moderna e un
ordine politico fondato sull'identità di cultura e di sangue
(nazionalismo).
Solo con l'avvento della società e della civiltà
industriale, però, l'umanità può affrancarsi
dalle eredità della tradizione e della superstizione, per
volgersi allo studio delle cause ultime e all'affermazione della
nozione di scienza positiva. Scienza che, da un lato, si
caratterizza come individuazione dei nessi e delle sequenze
sistematiche operanti dietro l'apparente casualità dei
fenomeni naturali, mentre – dall'altro – consente all'umanità
liberata dalle tenebre della pseudo-scienza metafisica di
assicurarsi il controllo e il dominio razionale sulle energie
primarie.
La fisica sociale (o sociologia) eredita la funzione di
organizzazione del sapere propria della filosofia, ma –
coerentemente con la prospettiva evoluzionistica che ispira l'idea
di progresso comtiana – ne fa qualcosa di più compiuto e
sistematico, studiando tanto l'ordine sociale (con la statica)
quanto il mutamento (con la dinamica).
Il tutto nella cornice di una visione mistica che si accentua con
gli anni, portando Comte a pontificare sulla nuova religione
dell'Umanità, sul culto del Grande Essere, su un nuovo
martirologio profano, sino alle soglie della costruzione di un vero
e proprio movimento esoterico.
Un approdo intellettuale sconcertante, che non può
però cancellare la grande intuizione di Comte, che per primo
coglie l'importanza sociale della scienza, descrivendo l'incipiente
società industriale come realtà dominata dal calcolo,
dalla razionalità tecnica, dalla cultura degli specialismi
professionali e dal continuo processo di trasformazione delle
strutture e delle relazioni fra gli uomini.
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Discepolo di Henri de Saint-Simon, è generalmente considerato
l'iniziatore del positivismo. Comte coniò il termine "fisica
sociale" per indicare un nuovo campo di studi. Questa definizione
era però utilizzata anche da alcuni altri intellettuali suoi
rivali e così, per differenziare la propria disciplina,
inventò la parola sociologia. Comte considerava questo campo
disciplinare come un possibile terreno di produzione di conoscenza
sociale basata su prove scientifiche. Volendo sbarazzarsi della
metafisica, esalta quasi religiosamente la conoscenza scientifica
che mira a osservare per conoscere senza apriorismi. Si richiama
comunque a Kant e Leibniz affermando che nell'uomo esistono
disposizioni mentali spontanee.
Il libro che secondo la maggior parte degli storici segna l'inizio
del Periodo positivista è il Corso di Filosofia Positiva.
Negli ultimi anni Comte fondò una sorta di religione atea e
scientifica, la Chiesa Positivista.
Vita
Auguste Comte nasce a Montpellier nel 1798 da famiglia di sentimenti
cattolici e monarchici. Nel 1814 entra all'Ecole polytecnique di
Parigi e nel 1817 incontra il filosofo socialista Saint-Simon di cui
divenne segretario e con il quale collaborò per sette anni.
Nel 1822 pubblica Il piano dei lavori scientifici necessari per
riorganizzare la società, dopo due anni romperà
la collaborazione con Saint-Simon e successivamente nel 1826 inizia
nella propria abitazione un corso di filosofia, sospeso per un
disagio psicologico (depressione) - causato dai tradimenti della
moglie, l'ex prostituta Caroline Massin - che lo tormenterà
tutta la vita, inducendolo a tentare il suicidio (si gettò
nella Senna ma fu ripescato da una guardia reale).
L'opera più celebre di Comte Corso di Filosofia positiva
appare nel 1830, è il primo di sei volumi, i cui cinque
volumi successivi verranno pubblicati tra il 1835 e il 1842.
Nonostante il successo ottenuto dalla pubblicazione del primo
volume, Comte, non ottiene nessun riconoscimento accademico. Nel
1844 propone in occasione di un corso di astronomia popolare, una
delle migliori sintesi del suo pensiero Il Discorso sullo
spirito positivo, ma nello stesso anno perderà il posto
di esaminatore riuscendo a vivere a stento grazie ai sussidi
ottenuti da amici e discepoli.
Dopo il fallimento del matrimonio, conosce Clothilde de Vaux,
giovane sorella di un suo allievo, di cui si innamora, ma che
morirà pochi mesi dopo; la vicenda accentuò il suo
disagio psichico e ne influenzò il pensiero in senso
mistico-religioso, senza che Comte tornasse alla religione
tradizionale: nacque così la filosofia scientista del
Catechismo positivista.
Il filosofo tornò a vivere con la madre Rosalie Boyer, e
adottò la sua domestica Sophie.
Comte morì a 59 anni nel 1857, a causa di un'emorragia
interna, lasciando incompiuta l'opera: Sistema soggettivo o
sistema universale delle concezioni proprie dello stato normale
dell'Umanità.
Pensiero
La legge dei tre stadi filosofici
Nell'opera del 1824 Piano dei lavori scientifici necessari per
riorganizzare la società Comte aveva formulato la legge dei
tre stadi che riprenderà poi nel Corso di filosofia positiva.
Comte considerava la sociologia come l'ultimo risultato di uno
sviluppo di scienze, quali la biologia, la chimica, la fisica. Egli
credeva che lo studio di tale disciplina avrebbe portato
l'umanità ad uno stato di benessere, dato dalla comprensione
e dalla conseguente capacità di controllo del comportamento
umano.
Comte si concentrò in particolare sul tentativo di
ricostruzione della società francese, all'indomani degli
sconvolgimenti provocati dalla Rivoluzione Francese. Per questo
motivo mise a punto una teoria sull'evoluzione della società
nella storia, che è anche evoluzione del pensiero, delle
facoltà dell'uomo e della sua organizzazione di vita: con la
legge dei tre stadi Comte prefigurava l'avvento dell'era positiva in
cui la scienza avrebbe avuto un posto centrale nella vita degli
uomini. La legge è articolata in tre fasi (ispirate alle tre
età - degli dei, degli eroi, degli uomini - esposte dal Vico
nella Scienza nuova) che riguardano sia lo sviluppo dell'individuo
che quello dell'umanità intera:
- Stadio teologico: chiamato anche età teologica o
«fittizia», corrisponde al periodo dell'infanzia
dell'umanità; nella quale la ricerca delle cause dei
fenomeni viene attribuita ad esseri soprannaturali, dapprima ai
feticci delle religioni animistiche poi a pluralità di
divinità (politeista) e alla fine all'unico Dio
(monoteista). Questa è l'età dell'immaginazione in
cui gli uomini sono sottoposti a regimi come il Papato, che
detiene il potere spirituale, e la casta militare, che detiene
quello temporale (es. Medioevo).
- Stadio metafisico: chiamato anche età metafisica
o «astratta», corrisponde al periodo
dell'adolescenza o giovinezza del pensiero; in cui gli agenti
soprannaturali sono rimpiazzati da forze astratte: la
«Natura» di Spinoza, il «Dio geometra»
di Cartesio, la «Materia» di Diderot e d'Holbach, la
«Ragione» dell'intero Illuminismo, l' Orologiaio -
Grande Architetto di Voltaire e della Massoneria. Questa epoca
è un'evoluzione rispetto al pensiero antropomorfico
anteriore ed anche sul piano politico porta ad una maggiore
consapevolezza degli uomini, con libertà di coscienza e
sovranità popolare. Ma il pensiero resta prigioniero dei
concetti filosofici astratti e universali. Si rapporta la
realtà a dei principi primi. È il «Metodo
del filosofo».
- Stadio positivo: chiamato anche età positiva,
è descritto come «lo stato virile della nostra
intelligenza», esso comporta lo sviluppo della filosofia
positiva. In questa fase, l'uomo smette di sognare: la ragione
non divaga più, bensì viene finalizzata alla
prassi.
Quindi lo spirito positivo rigetta la ricerca del
«perché ultimo» delle cose per considerare i
fatti, «le loro leggi effettive, cioè le loro relazioni
immutabili di successione e somiglianza» (Corso, I). Il
ricorso ai fatti, alla sperimentazione, alla prova della
realtà, è ciò che ci permette di uscire dai
discorsi speculativi e dalla ricerca dell'assoluto, accettando i
limiti connaturati alla ragione e quindi la relatività della
conoscenza. È il primo principio del positivismo.
Allorché lo spirito metafisico ricorre a dei concetti eterni
e universali che non sottomette alla realtà, lo spirito
positivo confronta le ipotesi al mondo reale. Questo stato è
quello ancora da realizzare e a cui tendere, regolato da leggi
universali e costanti e con una società industriale
organizzata razionalmente, in cui il potere spirituale è
nelle mani di scienziati e tecnocrati, mentre quello temporale nelle
mani degli industriali.
Il fatto descritto da Comte venne letto in due modi, il primo
(prevalente), lo identifica come dato della scienza, quindi come
certezza indipendente da ogni trasformazione umana (determinismo);
un'altra lettura, più critica, preferì guardare ad
esso in termini critico-empirici, affidando alle capacità
dell'uomo l'adozione di un metodo sperimentale per controllare i
fatti.
Comte individua 5 significati diversi del termine positivo, i quali
concorrono tutti a definire il carattere della nuova concezione
filosofica; positivo può significare:
- Reale, cioè l'ambito di conoscenza umana in
opposizione al chimerico ricercare essenze ultime della
metafisica.
- Utile, la ricerca deve esser finalizzata, invece che
all'astratta speculazione, al miglioramento concreto delle
condizioni umane.
- Certo, in opposizione all'indecisione e ai dubbi
esistenziali. Un sapere, quindi, ben saldo entro i propri
limiti.
- Preciso, cioè determinante il proprio oggetto,
in contrasto con il vago del pensiero e del linguaggio
teologico-metafisico.
- Costruttivo, a differenza della negatività
distruttiva dell'illuminismo che si limitava alla critica.
La classificazione delle scienze
Ogni scienza per poter esser ritenuta tale deve giungere allo stato
positivo. Tale meta viene raggiunta seguendo un criterio preciso: il
"principio della complessità crescente e della
semplicità decrescente". Comte vuol dimostrare con questa
classificazione che il pensiero positivo, che si è sviluppato
dapprima nelle materie semplici, prima o poi dovrà
necessariamente estendersi ad altre materie quali la politica,
giungendo così alla nascita di una scienza positiva della
società, la sociologia. Il filosofo propone inoltre un nome
di un personaggio celebre per ogni scienza (tranne che per la
biologia). In base al criterio di
semplicità/generalità la classificazione è la
seguente: astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia.
Astronomia (o fisica celeste), fisica e chimica hanno per oggetto la
materia inorganica, meno complessa e più generale di quella
organica, esse sono anche dette discipline sintetiche o analitiche.
L'Astronomia riguarda solo il movimento matematico degli astri: il
nome proposto per questa scienza è Niccolò Copernico;
la fisica, il movimento meccanico dei corpi e la chimica studiano la
composizione degli elementi e le loro relazioni: il nome proposto da
Comte per questa scienza è Galileo Galilei; infine vi
è la chimica classica: il nome di personaggio celebre
proposto dal filosofo per questa scienza è quello di
Antoine-Laurent de Lavoisier. A questa prima distinzione seguono poi
le scienze che hanno per oggetto la materia organica. La biologia (o
fisica organica) la quale si occupa delle strutture e del movimento
degli organismi naturali e infine la sociologia (o fisica sociale)
che studia invece gli organismi sociali ed è una dottrina in
grado di affiancarsi alle altre scienze esplicative: Comte fa
riferimento a lui stesso riguardo a questa nuova scienza.
Dalla sua classificazione Comte esclude però quattro
discipline:
- la matematica, la quale, lungi dal non essere una
disciplina, è la scienza fondamentale poiché
costituisce la metodologia che consente a tutte le altre
discipline di conseguire la positività. È il
massimo grado semplice e generale.
- la psicologia, regola base del positivismo è
«non si può aver scienza se non di fatti»
Poiché l'osservatore e l'organo osservato coincidono, non
è possibile avere osservazione dei fenomeni intellettuali
in atto, per cui ritenendo impossibile la descrizione dei
processi mentali e della psiche come indipendenti dai fatti
fisiologici o da quelli sociali, Comte, riconduce la psicologia
o alla biologia o alla sociologia.
- la filosofia, anch'essa non ha collocazione
all'interno della classificazione delle scienze poiché
non ha un oggetto proprio, bensì ha l'importantissima
funzione di coordinare le varie discipline studiandone relazioni
e principi comuni. La filosofia fornisce, oltre alla
classificazione stessa delle scienze, il «sistema generale
delle idee».
- la logica, perché secondo Comte essa non
può esistere a livello di pura astrazione teorica, ma si
inserisce in maniera metodicamente concreta nello sviluppo di
ogni ambito conoscitivo.
La sociologia, scienza dell'umanità
La riorganizzazione sociale sulle basi del sapere positivo, tradotto
in pratica, resta quindi sempre meta di Comte. A tale scopo è
indirizzata la sociologia. Essendo al vertice della classificazione
delle scienze, è la disciplina più complessa ed
è l'unica a non aver ancora conseguito pienamente lo stadio
positivo, questo è per Comte il compito morale, intellettuale
e politico più importante del suo tempo. Alla costruzione
della sociologia Comte dedica il Corso di filosofia positiva. Tale
fisica sociale si divide in due branche, nella realtà
inscindibili:
- statica, la quale ha per oggetto le strutture
permanenti nella società e quindi si basa sul concetto di
ordine.
- dinamica, la quale ha per oggetto le trasformazioni
nel tempo e quindi si basa sul concetto di progresso.
Ordine e progresso quindi proseguono di pari passo, il progresso
mira all'ordine e l'ordine è finalizzato al progresso. Tale
teoria, per Comte, fornisce una conciliazione tra le dottrine
reazionarie (dottrina dei re) e quelle rivoluzionarie (dottrina dei
popoli)
Come tutti i sociologi, Comte inizia le sue riflessioni studiando la
società del suo tempo. La crisi del suo tempo secondo lui era
determinata da ciò: un certo tipo di società (ancien
régime), definita teologica e militare, sta per scomparire,
mentre un altro tipo di società, scientifica e industriale,
sta per nascere e sostituirsi all'esistente. Comte quindi fa proprie
le posizioni del maestro Saint-Simon ma ritiene che l'auspicato
passaggio alla costruenda società industriale richieda una
riorganizzazione culturale e scientifica che tenga conto del
processo storico attraverso cui le scienze raggiungono lo stato
positivo (cioè la loro definitiva validità
epistemologica). Comte riprende il concetto di Montesquieu sul
determinismo dei fenomeni storici e sociali e collegandolo con
l'idea del progresso di Condorcet.
Ricostruendo lo sviluppo della società propone una vera
e propria filosofia della storia scandita in tre momenti che
rispecchiano la legge dei tre stadi:
- epoca teologica, in cui vige una società
teologico-militare (medievale), fondata sul potere spirituale
della Chiesa cattolica e perpetuata da preti e teologi, che si
occupano degli aspetti spirituali della società, mentre
il potere temporale è affidato ai guerrieri. La guerra
quindi è considerata necessaria e ha come fine la
conquista.
- epoca metafisica, è uno stadio intermedio, di
transizione, con un carattere critico.
- epoca positiva, sede della nuova società, quella
che per Comte stava affiorando in quegli anni, in cui il potere
spirituale e intellettuale sarà in mano ai sociologi e
agli scienziati mentre quello temporale sarà prerogativa
degli industriali. Questa nuova società non sarà
più finalizzata alla conquista bensì alla
produzione industriale.
Quindi, per Comte, la società si evolverà
inevitabilmente, e la storia dell'umanità percorrerà
la via del progresso. Questo progresso è inevitabile,
può solo essere rallentato o accelerato, ed è compito
dei sociologi accelerarlo, affinché la crisi del genere umano
finisca una volte per tutte.
La "religione" positivista
Il Comte maturo, rielaborando alcune concezioni mistiche ed ideali
del romanticismo (de Maistre, Mazzini, Hegel, ecc.), le spoglia
dalla derivazione religiosa e cristiana fondendole con la visione
illuminista, per costruire una sorta di religione laicista e
scientista (in senso buono ovviamente). Nel Calendario positivista e
nel Catechismo positivista, il filosofo francese traspone gli
elementi dottrinali, liturgici ed etici della Chiesa nella sua nuova
religione dell'umanità di cui il sociologo, l'intellettuale
positivista e lo scienziato sono i nuovi sacerdoti. Qua Comte si
allontana dal liberalismo dell'individuo del collega John Stuart
Mill, pur mantendendo un'impronta utilitaristica, per avvicinarsi ad
una concezione di Essere Supremo-Umanità, che ricorda
vagamente il Leviatano di Hobbes e lo Stato di Hegel, il Grand Etre
(Grande Essere), un concetto derivato da quello del Culto della
Ragione e dell'Essere Supremo di Robespierre.
La triade positivista, oltre al Grande Essere (l'Umanità),
è composta dal Grande Feticcio (la Terra) e dal Grande
Ambiente (lo Spazio). L'aldilà era visto come la
sopravvivenza nella celebrazione e nel ricordo, anche se furono
proprio alcuni seguaci di Comte a indagare scientificamente per
primi su fantasmi e reincarnazione, fondando pseudoscienze come lo
spiritismo.
Anziché sopprimere la religione, come vorrebbero Marx e
Stirner, l'ateo Comte ne inventa una che veneri l'Uomo: al culto dei
santi sostituisce quello degli eroi laici della storia scientifica e
civile. Comte propose un'alleanza temporanea ai gesuiti, da questi
rifiutata. A Parigi esiste ancora una cappella positivista in
funzione, mentre in Brasile è tuttora attiva una Chiesa
Positivista, con alcuni templi. Alcuni sono convinti che Comte fosse
preda di un forte disagio psichico, dovuto alla morte della donna
amata, che avrebbe cercato di colmare con questi ideali ritenuti
stravaganti, ma che furono la base di alcune cosiddette "religioni
dell'uomo" successive, anche nell'ambito dell'umanismo stesso.
La nascita della sociologia
È spesso attribuita a Comte la nascita della moderna scienza
sociale. Numerosi volumi di Storia del pensiero sociologico
cominciano la loro trattazione da questo autore. Nondimeno il primo
pensatore moderno che ragionò in termini "sociologici" fu
Montesquieu, ben 100 anni prima. Fu però Comte a coniare il
nome per questa nuova scienza che inizialmente egli chiamò
"Fisica Sociale"; questo termine fu tuttavia utilizzato
inconsapevolmente da Adolphe Quetelet nel 1835 per indicare
l'importanza dell'uomo medio come trascinatore della società
e l'uniformità del sistema sociale. Le idee di Comte erano
molto diverse, egli vedeva l'élite nelle vesti di
traghettatrice dell'umanità. Così decise di coniare il
termine "sociologia" per differenziarsi dal pensatore belga.
Opere
- Piano dei lavori scientifici necessari per
riorganizzare la società, 1822, ristampato nel 1824 col
titolo Politica positiva.
- Corso di filosofia positiva, 1830-1842.
- Discorso sullo spirito positivo, 1844.
- Calendario positivista, 1849.
- Discorso sull'insieme del positivismo.
- Sistema di politica positiva, 1851-1854.
- Catechismo positivista, 1852.
- Appello ai conservatori, 1855.
- Sistema soggettivo o sistema universale delle
concezioni proprie dello stato normale dell'Umanità,
1856-1857.
- Lettere di Comte a John Stuart Mill, 1877.