Partiti di centro

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Gruppi politici che nelle adunanze parlamentari siedono al centro; l’origine topografica del nome ha assunto anche un valore ideologico, per il quale partiti del c. sono moderati e si oppongono sia al rigido conservatorismo sia al riformismo radicale.

La Zentrumspartei , partito cattolico tedesco costituito nel 1870, richiedeva libertà della Chiesa e dei suoi organi, protezione degli operai, assistenza sociale e unione federalista. Fino al 1918 fu il più forte partito tedesco ed ebbe parte importante nella formazione della struttura dello Stato. Sciolta dai nazisti (1933), riemerse nella Repubblica Federale di Germania, ma la sua eredità fu raccolta dal partito cristiano-democratico.

Il centrismo è la politica di c. attuata da un partito o da una coalizione di partiti, e caratterizzata da un programma di governo che escluda concessioni o aperture alle ali estreme dello schieramento parlamentare. Il termine è sinonimo di moderatismo ideologico e politico.

Si tratta di un processo di allineamento di gruppi e organizzazioni nella struttura sociale che riguarda tutti i sistemi di democrazia occidentale, laddove il centrismo politico si presenta come strettamente correlato all’espansione di un ceto medio tanto ramificato nelle sue figure sociali e produttive quanto indeterminato nei legami di appartenenza e nei valori di riferimento collettivi, se non appunto per la comune vocazione al moderatismo e al pragmatismo.

Nelle teorie del sistema politico, il c. è rappresentato come un’area del ‘mercato elettorale’ dove si raccoglie una vasta riserva di consensi che i partiti tendono a disputarsi, mentre politicamente è lo spazio ideale occupato dai partiti che si propongono di rappresentare direttamente gli interessi e i valori provenienti dalla galassia dei ceti medi.

In particolare centrismo è la formula politica e l’indirizzo delle coalizioni di governo (formate dai partiti di c.: DC, PLI, PRI e PSDI) che hanno retto l’Italia dal 1947 agli anni 1960. Diversamente nei sistemi di tipo bipartitico (Gran Bretagna, USA) esiste un c. sociale, ma non un c. politico, né di conseguenza possono formarsi veri e propri partiti di centro.

Wikipedia

Centrismo o centro è il termine usato per definire l'area centrale dello schieramento politico, cioè quell'area che si colloca a metà tra i progressisti (sinistra) e i conservatori (destra) nello spettro politico.

"Centrismo" ha un significato del tutto particolare nella tradizione marxista, argomento del quale non si occupa questa voce. In quel contesto il termine si riferisce alla posizione intermedia tra rivoluzionari e riformisti rivendicata dai partiti della Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale.

Definizione

Secondo il Dizionario Garzanti "centrismo" può significare: "1. tendenza, indirizzo di chi occupa una posizione di centro all'interno di uno schieramento politico" o "2. formula politica imperniata sulla coalizione di governo dei partiti di centro", mentre Lo Zingarelli distingue tra "centro" ("3. settore di mezzo in un emiciclo assembleare [...]. Raggruppamento politico di tendenza moderata, sia di uno schieramento di partiti che all'interno di un partito") e "centrismo" ("tendenza di gruppi politici a formare una coalizione di centro dalla quale siano escluse le destre e le sinistre").

Secondo il Dizionario di Politica di Norberto Bobbio, Nicola Matteucci e Gianfranco Pasquino, centrismo "indica, secondo la tradizionale visione geometrica della politica, [...] la posizione intermedia per antonomasia": "non vi è dubbio che il centrismo corrisponde al moderatismo, ma mentre per i centristi in medio stat virtus, per gli oppositori esterni, centrismo è sinonimo di indecisione, di immobilismo, di opportunismo, e così via". Oltre che in questo significato, centrismo può essere inteso anche come "formula di governo" (come nel caso del centrismo degasperiano) e come "modo di funzionamento del sistema partitico" nella trattazione di Maurice Duverger e di Giovanni Sartori.

Il centrismo non implica di per sé appartenenze ideologiche chiare perché, di fatto, in ogni paese il centro assume caratteristiche diverse. Solitamente il centro è presidiato da partiti che si ispirano al cristianesimo democratico o al liberalismo (nel primo caso il centro ha una caratterizzazione più religiosa, nel secondo più laica), ma non mancano casi nei quali partiti socialdemocratici si siano caratterizzati come partiti centristi.

Il centrismo è dunque una cornice ideologica non troppo definita nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano al mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia nella scala da destra a sinistra in campo socio-economico. I partiti di "centro agrario", la cui ideologia è definita come "centrismo agrario" o "post-agrario", presenti nei Paesi scandinavi e in quelli baltici, costituiscono un esempio particolare: i loro programmi, oltre alla difesa degli interessi dei contadini e alla protezione delle comunità rurali, si caratterizzano sempre maggiormente anche per lo sviluppo delle piccole attività imprenditoriali bilanciate con la tutela dell'ambiente, in un'ottica di decentralizzazione.

Spesso anche il populismo viene catalogato come una forma di centrismo (è questo, per esempio, il caso dei due maggiori partiti irlandesi, il Fianna Fáil e il Fine Gael), così come il concetto di radical centre o radical middle (almeno fin da quando The Economist ha dichiarato che la sua posizione politica è l'extreme centre) e la third way teorizzata da Anthony Giddens.