Meccanicismo

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In generale, concezione di tipo materialistico che tende a spiegare le proprietà degli oggetti e dei processi del mondo fisico in termini esclusivamente meccanici, cioè sulla base di concetti connessi con la materia e il movimento, giungendo talora a interpretare ogni aspetto della realtà, sia naturale sia umana (storica, individuale, sociale), come il prodotto di una causalità deterministica: negando quindi la presenza di una finalità superiore o immanente (in tal senso, il termine è generalm. contrapposto a finalismo, teleologismo), ovvero riducendo la complessità e l’evoluzione del mondo reale a relazioni lineari di causa-effetto che, regolate da leggi immutabili, escludono la considerazione di dinamiche di tipo dialettico o di processi retroattivi.

Enciclopedia online

Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.

FILOSOFIA

Nel senso più generale, il m. indica una concezione del mondo fisico che spiega i fenomeni naturali attraverso il movimento locale di corpi dotati di caratteristiche meramente quantitative. Questa concezione si esprime già nel pensiero antico con il sistema atomistico di Leucippo e di Democrito: la materia è costituita di atomi, elementi compatti e indivisibili che si muovono, nel vuoto, in tutte le direzioni; la forma geometrica degli atomi e il loro moto spiegano i fenomeni, e le qualità sensibili sono il prodotto dell’azione meccanica dei corpi sugli organi di senso. Attraverso gli sviluppi del sistema di Epicuro, il m. democriteo ha assunto sempre più un significato antagonistico alle filosofie che subordinano l’ordine cosmico a una visione finalistica e, in fisica, fanno appello come principi di spiegazione del moto a forze vitali o cause formali non riducibili alle leggi del moto meccanico. In questo senso m. è divenuto anche sinonimo di materialismo.

La concezione meccanicistica trovò un suo più articolato sviluppo nella rivoluzione scientifica del 17° sec., in relazione alla ripresa della filosofia corpuscolare e tuttavia non sempre può identificarsi atomismo e m., poiché è possibile trovare tentativi di accogliere una concezione corpuscolare e atomistica in una prospettiva platonica e finalistica. Il m. seicentesco assunse varie forme, anche in rapporto al diverso uso della matematica come strumento concettuale capace di trascrivere i fenomeni naturali; resta comunque caratteristica comune del m. la distinzione tra qualità secondarie (colori, sapori, odori, suoni), che dipendono dalla nostra sensibilità e sono soggettive, e qualità primarie od oggettive (figura, grandezza, posizione, movimento, numero), proprietà geometrico-meccaniche, inerenti alla materia, sulle quali si fonda l’or;dine necessario e immutabile della natura.

In R. Descartes la concezione meccanicistica raggiunge una più organica espressione, includendo anche i fenomeni vitali (teoria degli animali-macchina) nell’ambito della ‘materia estesa’ e delle sue leggi, da cui resta distinta la sostanza pensante; mentre T. Hobbes spiega meccanicisticamente anche la vita psichica dell’uomo, riconducendola ai movimenti provocati nelle particelle del cervello dai movimenti degli oggetti esterni. Un’accentuazione materialistica del m., accompagnata da una aperta polemica antireligiosa, si ha con alcuni esponenti dell’illuminismo francese, quali J.-O. de La Mettrie e P.H.D. d’Holbach, che tendono a spiegare ogni fenomeno, fisico o psichico, con le modificazioni determinate dai movimenti della materia. Motivi caratteristici del m. si ritroveranno poi nel positivismo e in genere in varie forme di materialismo moderno.