CISALPINA, REPUBBLICA

(1797-1802). Stato creato in Italia settentrionale da Napoleone. Questi, conclusa vittoriosamente la prima campagna d'Italia (1796-1797), volle dare alle regioni settentrionali un assetto politico funzionale al suo potere personale, in contrasto con il Direttorio, intenzionato a fare di quei territori un oggetto di scambio nel corso delle trattative con l'Austria. Riunì pertanto, in un unico stato, la Lombardia ex austriaca, i possedimenti veneziani a destra dell'Adige, la Valtellina strappata ai Grigioni nonché i ducati estensi, la Romagna e le legazioni pontificie già costituiti in Repubblica cispadana. La Cisalpina, proclamata ufficialmente il 29 giugno 1797, ebbe Milano come capitale e fu retta, sul modello francese, da un Direttorio esecutivo e da due assemblee legislative, elette a suffragio universale. Al governo prevalsero elementi moderati ma, in analogia con quanto accadeva in Francia, la loro autorità fu indebolita da una serie di colpi di stato. Gli importanti provvedimenti legislativi promulgati in materia di diritti civili, di riforma del sistema giudiziario, di confisca e vendita dei beni ecclesiastici non furono sufficienti a procacciare al governo e ai francesi il favore popolare. Particolarmente osteggiati furono la politica religiosa e gli accresciuti oneri fiscali, destinati a sovvenzionare l'esercito d'occupazione. Nel 1799 le plebi urbane e rurali insorsero, appoggiando gli eserciti della ricostituita coalizione antifrancese. La seconda Repubblica cisalpina, restaurata dopo la vittoria di Napoleone nella battaglia di Marengo (1800), ebbe fine con la convocazione dei comizi di Lione e la proclamazione della Repubblica italiana (26 gennaio 1802).