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 - XX -DIFFERENZIARSI DAL VOLGO
 Tralascia lo studio e non avrai afflizioni.Tra un pronto e un tardo risponder sì
 quanto intercorre?
 Quel che gli altri temono
 non posso non temer io.
 Oh, quanto son distanti e ancor non s'arrestano!
 Tutti gli uomini sono sfrenati
 come a una festa o un banchetto sacrificale,
 come se in primavera ascendessero ad una torre.
 Sol io quanto son placido! tuttora senza presagio
 come un pargolo che ancor non ha sorriso,
 quanto son dimesso!
 come chi non ha dove tornare.
 Tutti gli uomini hanno d'avanzo
 sol io sono come chi tutto ha abbandonato.
 Oh, il mio cuore di stolto
 quanto è confuso!
 L'uomo comune è così brillante
 sol io sono tutto ottenebrato,
 l'uomo comune in tutto s'intromette,
 solo io di tutto mi disinteresso,
 agitato sono come il mare,
 sballottato sono come chi non ha punto fermo.
 Tutti gli uomini sono affaccendati
 sol io sono ebete come villico.
 Sol io mi differenzio dagli altri
 e tengo in gran pregio la madre che nutre.
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