Quaderno 22

Nota di lettura

Razionalità del sistema e parassitismo


Il Quaderno 22  fornisce la prova che il marxismo gramsciano, pur non rinunciando al riferimento all'importanza dell'infrastruttura economica, può integrare tale riferimento con un'analisi sottile della sovrastruttura ideologica e dei suoi riflessi sul comportamento collettivo e sulla psicologia individuale.

Al centro della riflessione gramsciana è il fordismo, vale a dire il nuovo modello di produzione avviatosi negli Stati Uniti sulla base di una "razionalizzazione" dell'organizzazione del lavoro. Sostanzialmente, la razionalizzazione, all'epoca, è la catena di montaggio che, nonostante gli alti salari, aumentando la produttività degli operai riduce i costi dei prodotti, e avvia l'estensione della base dei consumi (la civiltà, insomma, dei consumi di massa).

Per quanto incentrata su di un modello teorico (il taylorismo) e realizzata da un imprenditore (Ford) ideologicamente conservatore, il fordismo - e Gramsci lo capisce in largo anticipo rispetto ad altri studiosi sociali - è un passaggio obbligato del sistema capitalistico che, proprio estendendo la fascia dei consumatori, mira ad evitare le crisi di sovrapproduzione.

Al di là di questo aspetto infrastrutturale, c'è però quello sovrastrutturale, che è ancora più importante.

Muovendo dall'etica del lavoro e dell'ascesi, analizzata da Marx come tratto tipico della nascente classe imprenditoriale borghese e da Weber come conseguenza dell'intreccio tra capitalismo e calvinismo, il fordismo mira a trasformare radicalmente la psicologia e lo stile di vita degli operai portandoli sul registro di un puritanesimo astinente per quanto riguarda l'alcol e estremamente continente e moderato (oltre che monogamico) per quanto riguarda la sessualità.

Esso, per Gramsci, è un'ulteriore espressione di un conflitto perenne  tra "animalità" e industrialismo: " La storia dell’industrialismo è sempre stata (e lo diventa oggi in una forma più accentuata e rigorosa) una continua lotta contro l’elemento «animalità» dell’uomo, un processo ininterrotto, spesso doloroso e sanguinoso, di soggiogamento degli istinti (naturali, cioè animaleschi e primitivi) a sempre nuove, più complesse e rigide norme e abitudini di ordine, di esattezza, di precisione che rendano possibili le forme sempre più complesse di vita collettiva che sono la conseguenza necessaria dello sviluppo dell’industrialismo."

I nuovi metodi produttivi, di fatto, "domandano una rigida disciplina degli istinti sessuali (del sistema nervoso), cioè un rafforzamento della «famiglia» in senso largo (non di questa o quella forma del sistema famigliare), della regolamentazione e stabilità dei rapporti sessuali."

Questa sorta di pedagogia o psicagogia puritana, però, strumentale nella misura in cui essa non ha come fine l'umanità del lavoratore, ma solo la sua efficienza come fattore di produzione, se funziona consentendo la crescita dei profitti, determina un effetto paradossale a livello della classe dominante: "L’uomo‑industriale continua a lavorare anche se miliardario, ma sua moglie e le sue figlie diventano sempre più «mammiferi di lusso»... Le donne, oziose, viaggiano, attraversano continuamente l’oceano per venire in Europa, sfuggono al proibizionismo patrio e contraggono «matrimoni» stagionali ... : la prostituzione reale dilaga, appena larvata da fragili formalità giuridiche."

Sembra di leggere alcune pagine di Veblen e della sua Teoria della classe agiata del 1899...

Le riflessioni di Gramsci muovono dal fatto che in America il nuovo modello si è imposto sulla base della non esistenza, colà, della classe e della tradizione  parassitaria presente in Europa, come espressione di una lunga storia sociale e istituzionale. L'inevitabile estensione del fordismo a tutto il mondo industrializzato, vanamente contrastato dal corporativismo, è colta da Gramsci con grande acutezza. Al tempo stesso, egli vede nel seno stesso del fordismo i germi del riproporsi del parassitismo, del vivere di rendita da parte di una minoranza sulla base dello sfruttamento della classe operaia.

Il fordismo è ormai tramontato, ma il cosiddetto postfordismo, subentrato ad esso, e ancor più quello che è stato definito di recente macdonaldismo rispondono a esigenze di razionalizzazione del sistema capitalistico che convivono, però, con l'irrazionalità di una quota della popolazione mondiale sempre più ristretta che, di fatto, vive di rendita, quindi sulle spalle degli altri.